Tutte le Chiese per tutto il mondo
«Tutte le Chiese per tutto il mondo»: urgente la necessità di rilanciare un’azione missionaria dinnanzi alla globalizzazione della cultura secolarizzata- Autore:
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«Tutte le Chiese per tutto il mondo: questo è il tema scelto per la prossima Giornata missionaria Mondiale. Esso invita le Chiese locali di ogni Continente a una condivisa consapevolezza circa l’urgente necessità di rilanciare l’azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo. Sono certo mutate le condizioni in cui vive l’umanità, e in questi decenni un grande sforzo è stato compiuto per la diffusione del Vangelo, specialmente a partire dal Concilio Vaticano II. Resta tuttavia ancora molto da fare per rispondere all’appello missionario che il Signore non si stanca di rivolgere ad ogni battezzato. Egli continua a chiamare, in primo luogo, le Chiese cosi dette di antica tradizione, che in passato hanno fornito alle missioni, oltre che mezzi materiali, anche un numero consistente di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, dando vita a un’efficace cooperazione fra comunità cristiane. Da questa cooperazione sono scaturiti abbondanti frutti apostolici sia per le giovani Chiese in terra di missione, che per le realtà ecclesiali da cui provenivano i missionari. Dinanzi all’avanzata della cultura secolarizzata, che talora sembra penetrare sempre più nelle società occidentali, considerando inoltre la crisi della famiglia, la diminuzione delle vocazioni e il progressivo invecchiamento del clero, queste Chiese corrono il rischio di rinchiudersi in se stesse, di guardare con ridotta speranza al futuro e di rallentare lo sforzo missionario. Ma è proprio questo il momento di aprirsi con fiducia alla Provvidenza di Dio, che mai abbandona il suo popolo e che, con la potenza dello Spirito Santo, lo guida verso il compimento del suo eterno disegno di salvezza»[Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Missionaria Mondiale 2007].
Il Papa in preparazione della prossima Giornata Missionaria Mondiale richiama tre elementi della missionarietà di tutti i battezzati:
- “appello missionario che il Signore non si stanca di rivolgere ad ogni battezzato”;
- “abbondanti frutti apostolici sia per le giovani Chiese in terra di missione, che per le realtà ecclesiali da cui provenivano i missionari”;
- “dinanzi all’avanzata della cultura secolarizzata… occorre non rallentare lo sforzo missionario”.
Dinanzi all’avanzata della cultura secolarizzata
Terribile a livello di globalizzazione è senz’altro l’avanzata della cultura secolarizzata per cui Dio è sparito e chi agisce è ormai solo l’uomo. Anche il rispetto delle “tradizioni” religiose è solo apparente. Esse, in realtà, vengono considerate come un ammasso di abitudini che bisogna lasciare alla gente, anche se in fondo non contano assolutamente nulla. La fede, le religioni vengono usate a fini politici. Conta solo organizzare un mondo dove Dio non c’entri. La religione conterebbe solo in quanto può essere ancora in ciò di aiuto alla pace e al benessere del mondo, che diventa per così dire la nuova Bibbia e ha come contenuto essenziale l’adorazione del benessere e della pianificazione razionale. Questa non è stata solo l’esperienza marxista, ma oggi anche gli aiuti dell’Occidente ai Paesi in via di sviluppo sono basati solo su principi tecnico - materiali, che non solo lasciano da parte Dio, ma puntano ad allontanare gli uomini da Lui con l’orgoglio della saccenteria. Benedetto XVI in Gesù di Nazaret (pp. 64 - 68) vede attuale la terza ed ultima tentazione del diavolo a Gesù di Nazaret, oggi risorto contemporaneo attraverso la sua Chiesa. Il tentatore non è così rozzo da proporci direttamente di adorare il diavolo, anche se non mancano ideologicamente sette sataniche per avallare, soprattutto tra i giovani, la trasgressione dei comandamenti. Ci propone soltanto di deciderci per ciò che è riduttivamente razionale cioè empiricamente verificabile, per la priorità di un mondo pianificato e organizzato, in cui Dio, come questione privata, può avere un suo posto, ma non deve interferire nei propositi pubblici. Di qui l’attacco soprattutto alla Chiesa cattolica nel suo aspetto istituzionale: Papa, vescovi, sacerdoti, religiosi, associazioni e movimenti laicali ecclesiali.
La terza tentazione di Gesù si rivela come quella fondamentale - concerne la domanda su che cosa debba fare un salvatore del mondo. Essa pervade tutta la vita di Gesù nella sua fase terrena e nella contemporaneità della sua Chiesa: interpretare il cristianesimo come una ricetta per il progresso e riconoscere il comune benessere come il vero scopo di ogni religione e così anche di quella cristiana, quella cattolica in particolare. Questa è la forma nuova della tentazione che dissolve ogni entusiasmo, ogni amore ad annunciare a tutti, a scegliere il Gesù di Nazaret, il Figlio di Maria, il Figlio del Padre, contemporaneo da risorto a tutti attraverso la mediazione della Sua Chiesa, un Gesù che veramente ha a cuore la felicità di ogni singolo uomo, consapevole o no. Attraverso chi lo annuncia e testimonia ripete da persona a persona, come si trasmette la fede, questa domanda: quale vantaggio puoi avere anche guadagnando il mondo intero se poi perdi eternamente te stesso, la tua anima, un tutt’uno con il tuo corpo? E’ la domanda di uno che mi vuol veramente bene perché è come se dicesse: Ma guarda chi sei, da dove vieni e a cosa sei destinato! Ed è quello che il tuo cuore originariamente desidera. Nessuna tenerezza d’amore paterno e materno investe il cuore di ogni uomo più di questa parola di Dio dal volto umano, appassionato della salvezza, della felicità di ogni io. Egli ha un amore più grande delle nostre colpe, puntando a realizzare quel desiderio di felicità che ci costituisce. E chi lo incontra non può non concludere: è questo che io aspettavo, uno che mi guardasse così. E non può missionariamente, apostolicamente non desiderare di annunciarlo a tutti, in tutti i luoghi e in tutti i tempi.
La Chiesa è una comunità che nasce attraverso la croce
In un decisivo punto di svolta del cammino del Gesù di Nazaret, lo stesso che oggi incontriamo nella Chiesa, questa tentazione di non pensare secondo Dio ma secondo gli uomini pervade tutta la vita di Gesù. Pietro aveva pronunciato a nome dei discepoli la confessione di fede in Gesù Messia-Cristo, il Figlio del Dio vivente, dando con ciò espressione a quella fede che costruisce la Chiesa e inaugura la nuova comunità di fede fondata su Cristo, ma non voleva una comunità attraverso la croce.
Ma che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore? Che cosa ha portato?
La risposta è semplice: Dio. Ha portato Dio con un volto umano: ora noi conosciamo e annunciamo missionariamente il suo volto, ora noi possiamo invocarlo in un io - Tu di preghiera. Ora conosciamo la strada che, come uomini, dobbiamo prendere in questo mondo. Gesù ha portato Dio e con Lui la verità sul nostro destino e sulla nostra provenienza; la fede, la speranza e l’amore. Solo un clima secolarizzato che indurisce il cuore fa ritenere che ciò sia poco. Sì, il potere di Dio nel mondo è silenzioso, ma è il potere vero, duraturo. La causa di Dio sembra trovarsi come in agonia. Ma si dimostra sempre come ciò che veramente permane e salva. I regni del mondo, che Satana poté allora mostrare a Gesù nella fase terrena e in continuità nella fase sacramentale della Sua Chiesa perseguitata, nel frattempo sono crollati. Ma la gloria di Cristo e di chi si lascia assimilare a Lui, la gloria umile e disposta a soffrire, la gloria del suo amore nei suoi non è tramontata e non tramonterà. Con questa coscienza e cultura di fede esplode la missione.
Dalla lotta contro Satana Gesù esce vincitore: alla divinizzazione menzognera del potere e del benessere, alla promessa menzognera di un futuro che garantisce tutto e tutti mediante il potere e l’economia, Egli ha contrapposto la natura divina di Dio, Dio quale vero bene di ogni uomo. Ecco perché san Francesco Saverio e tutti i missionari hanno lasciato tutto per raggiungere tutti. E tutte le Chiese, quelle di recente evangelizzazione e di antica tradizione, oggi per rafforzare o recuperare la loro fede non possono non sviluppare slanci missionari nei bambini e nei giovani, negli ammalati e nei sofferenti, nelle persone consacrate, nei monasteri di clausura e in ogni battezzato per runa nuova Pentecoste di amore.