Associazione per la Fondazione Europa

Conferenza Stampa
La ricchezza dell'Europa è la diversità delle culture. La verità sull'uomo, non può essere stabilita da maggioranze, quali che siano. Non c'è dubbio che l'Europa attraversa una crisi profonda. Per rilanciare questo ideale intendiamo fare ciò che sappiamo e possiamo.
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La ricchezza dell'Europa è la diversità delle culture. Tutte le culture vanno rispettate, difese e promosse, sia quelle di gruppi maggioritari, sia quelle delle minoranze. Ma non può esservi dubbio che deve essere rispettata, difesa e promossa la cultura che, insieme alla cultura greco latina, in parte alla cultura islamica presente per un certo periodo in alcune aree del sud del continente, insieme alla cultura illuminista e marxista, più di ogni altra ha contribuito a fare dell'Europa ciò che è ora. Ciò per cui l'Europa è stata "faro di civiltà", malgrado gli errori commessi, ed ancor oggi le si chiede di esserlo. La cultura cristiana.

Ciò anche in considerazione del fatto che la verità sull'uomo, sulla vita, sulla convivenza nel creato, non può essere stabilita da maggioranze, quali che siano. Quindi le decisioni necessariamente prese a maggioranza, devono rispettare profondamente tutte le culture, tutte le visioni dell'uomo e della società. Ciò fa parte dei diritti fondamentali, che non sono conferiti all'uomo da nessuna autorità, ma che Stati ed Istituzioni internazionali devono riconoscere come ontologici, e quindi garantire.

Non c'è dubbio che l'Europa attraversa una crisi profonda, una crisi istituzionale che è l'esito di una crisi di credibilità. I sintomi sono le indubbie perplessità della Gente, dei Popoli, i conflitti tra le diverse Istituzioni dell'Unione, l'assenza di una presenza univoca sulla scena internazionale. Per ultimo sarebbe un grave errore ignorare il diffuso disagio nel costatare che a volte si pensa di cancellare, con qualche voto in più, tradizioni, storie e « medio sentire», cioè si pensa di cancellare, con qualche voto in più, culture popolari, patrimonio di secoli.

Noi siamo molto preoccupati per questo stato di cose, che rischia di immiserire il grande ideale europeo. Quell'ideale, antico di secoli, sia pure in forme diverse, che ha consentito a grandi uomini che oggi chiamiamo Padri dell'Europa, Schumann, Adenauer e De Gasperi, insieme a tanti altri, Monnet, Spack, Spinelli, eccetera, di garantire per la prima volta nella storia sessant'anni di pace. Per rilanciare questo ideale intendiamo fare ciò che sappiamo e possiamo, insieme a coloro che lo condividono. Certo sarà un modesto contributo, ma autentico.

Con altrettanta onestà e chiarezza diciamo che a nostro parere riprendere in mano l'ideale europeista, implicherà alcuni sacrifici, senza i quali però non ci saranno molte prospettive, se non limitate ad un ambito commerciale: una zona di libero scambio. La rinuncia a tentativi di egemonia nazionalistica, l'accettazione di un'azione univoca sul piano internazionale, il rispetto autentico delle identità e delle specificità nazionali, la revisione e la riduzione all'essenziale di ciò che si chiama "l'acquisito comunitario", perché sia conforme a questi principi.

Solo chi ha il senso dell'insondabile mistero, può essere un vero scienziato.
Albert Einstein





«STRATEGIA DELL'ASSOCIAZIONE PER LA FONDAZIONE EUROPA»

L'«Associazione per la Fondazione Europa» si colloca in continuità con l'attività (convegni, incontri, produzione di documenti) svolta al Parlamento europeo ed in tutta l'Europa, in previsione dell'adozione del riferimento dell'eredità cristiana nel preambolo del Trattato costituzionale.
Questa azione è stata condotta in collaborazione con alcuni eurodeputati, e con Associazioni presenti negli Stati membri. Oltre ad un'azione di pubblicistica, si sono svolti convegni a Barcellona, Le Puy-en-Velay, Milano, Varsavia.

L'«Associazione per la Fondazione Europa», senza legame gerarchico con l'episcopato, ma fedele ai valori riconosciuti dalla chiesa cattolica, vuole promuovere i principi della Dottrina Sociale presso le istituzioni europee (Parlamento europeo, Commissione europea, Consiglio europeo...), nello spirito del manifesto di Bruxelles, proclamato al Parlamento europeo il 3 aprile 2003, rendendo visibile la presenza e l'impegno dei cattolici nell'ambito delle istanze europee perché, in modo democratico, la loro posizione sia considerata nelle decisioni assunte.

L'associazione si prefigge:

- di promuovere la dignità dell'uomo ed i suoi diritti, come principi fondatori dell'Europa,

- di realizzare questa promozione in tutti i settori e tutte le fasi della vita dei cittadini dell'Unione (infanzia, gioventù, vecchiaia, vita professionale, vita familiare, vita culturale, vita economica...).

Per realizzare questi obbiettivi, l'Associazione

- si adopererà per ottenere rapidamente l'accreditamento del Parlamento europeo al fine di ufficializzare la sua presenza, e poter essere invitata in occasioni delle audizioni della società civile; azione questa da concordare con Parlamentari interessati ad accettare la collaborazione.

- costituirà una rete di Studiosi ed Esperti disposti a collaborare per l'approfondimento scientifico dei temi all'attenzione delle Istituzioni europee.

- seguirà i lavori delle Istituzioni dell'Unione europea che riguardano direttamente ed indirettamente la dignità dell'uomo ed i suoi diritti, allo scopo di avanzare proposte in merito.

- costituirà una rete di associazioni fedeli ai valori che hanno nutrito la nostra storia europea comune e sui quali l'Unione può basarsi per costruire il suo futuro.

- organizzerà congressi o qualsiasi altra attività per informare e formare i membri di questa rete, al Parlamento europeo o negli stati membri.