Come opporsi al male
Il 28 settembre 2005 si è svolta a Mosca la "Conferenza internazionale teologica scientifica" sull'opposizione pacifica e non pacifica al male. La conferenza è stata organizzata dallo 'Istituto cristiano ortodosso San Filaret' di Mosca, dal Messaggero del 'Movimento cristiano russo' di Parigi e dalla Università umanistica di Mosca (cfr. Blagovest - Info. Ru 28.09.05)- Curatore:
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Il sacerdote Georgij Kochetkov, fondatore e rettore dell'Istituto San Filaret ha introdotto i lavori partendo dall'affermazione che la dottrina sociale della Chiesa prevede sia l'opposizione pacifica al male, come la non pacifica. Condizione per combattere il male è la pace interiore che in questa lotta ci permette di evitare le posizioni estremiste. L'intolleranza eccessiva porta al fanatismo, ma la tolleranza eccessiva alla connivenza con il male. Purtroppo nel XX secolo si deve constatare una mescolanza di bene e di male, come pure una perdita di interesse per questo problema che sul piano spirituale ha portato ad uno stato di sdoppiamento ed ad una perdita di integrità sia della persona che della società e della Chiesa. Tutto questo poi si esprime nell'espandersi dell'individualismo, 'regno autentico dell'idolatria', nella chiusura in se stessi, nella incapacità di rapporti con la gente, nell'indisponibilità alla gratitudine, nella distruzione delle strutture tradizionali della famiglia. E' necessario rafforzare e ristabilire la famiglia. Tuttavia nelle condizioni della nostra società cresce enormemente l'importanza della 'famiglia spirituale' che è in grado di sostenere la persona credente nella lotta contro il male. Questa 'famiglia spirituale' (nella forma di comunità, di fraternità o qualche cosa di simile) può diventare la cellula fondamentale della Chiesa d'oggi. Purtroppo 'le strutture di potere' della Chiesa considerano ingiustamente marginale questa forma di vita ecclesiastica.
Nikita Struve, professore alla Sorbona di Parigi ha intitolato la sua lezione: 'Intolleranza al male e il compromesso: i limiti della tolleranza'. La tolleranza è doverosa verso una divergenza di opinioni che sia sincera e verso l'eterodossia quando è indirizzata al bene. Non si deve usare tolleranza quando si tratta del male, in particolare quando si tratta della sua radice che è la falsità. Evidente manifestazione di questo male, secondo Struve, è il potere sovietico. La riabilitazione di questo potere in certi ambienti ecclesiastici russi è di grande preoccupazione. Il male e la falsità all'interno del recinto ecclesiastico è più grave e più pericoloso che il male nella società. La lotta contro questo male deve iniziare 'dal distacco spirituale', capace in seguito di formare una sensibilità che sappia distinguere i valori autentici dai valori apparenti.
Il vescovo Serafim (Sigrest) della Chiesa ortodossa russa d'America, nel contesto della lotta contro il male, propone di prendere in considerazione l'invito del Signore ' Vigilate'. Il significato della parola greca neptis (vigilanza) è andato trasformandosi durante lo svolgersi della storia della Chiesa. Dal primitivo significato escatologico, con la sua intensa attenzione al mondo, si è giunti a ridurlo ad una pratica ascetica. Così 'la vigilanza' diventò una questione della vita interiore. Nelle condizioni attuali che vedono il rifiorire della tensione escatologica è desiderabile ritornare al significato primitivo di 'vigilanza'. La tensione ad approfondire e rinnovare la vita cristiana comunitaria si trova appunto nell'alveo dei tentativi di rispondere a questo invito di Cristo.
La prima sessione plenaria si è conclusa con la lezione di Jurij Afanas'ev dottore in scienze storiche, il quale richiamò l'attenzione al fatto che alcune generazioni di persone sovietiche dovette continuamente vivere faccia a faccia con il male che traboccava oltre ogni limite. In quel tempo bene e male si scambiavano di posto come si scambiavano i boia e le vittime, che a volte convivevano nella stessa persona. La mancanza di opposizione ad un male tanto evidente da parte della gente si spiega dal fatto, commenta lo storico, che la falsità, fondamento di ogni male, era diventata uno stato d'animo della gente; il potere e la popolazione si deformavano reciprocamente.