Il senso dell'uomo, il senso dello sport

In un comunicato la CDO sport fa l'analisi dei tragici fatti accaduti a Catania e con realismo indica la strada perché questa escalation di violenza, di non senso, possa interrompersi.

Ricominciare dall’educazione.
Fonte:
www.cdosport.org
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Smarrito il senso dell’uomo
Smarrito il senso dello Sport
Compagnia delle opere Sport – febbraio 2007
                                        
L’ennesimo tragico atto di violenza ai margini di una partita di calcio di Serie A ha portato alla morte un agente di polizia. Pochi giorni prima, un dirigente di una squadra di calcio di terza categoria è stato ucciso in Calabria. Chi vive il mondo del calcio ad alto o a basso livello sa che la violenza, a volte eclatante, a volte minima, è purtroppo pane quotidiano. Quanti genitori si azzuffano sugli spalti durante le partite giocate dai loro figli? Quanti giocatori o dirigenti sfiorano la rissa durante le partite settimanali?   Perchè sta succedendo tutto ciò? Perché tanta violenza? Che cosa sta corrodendo sempre più manifestamente ma inesorabilmente il mondo del calcio e, probabilmente, in modo più sottile il mondo dello sport in generale?

La crisi dello sport più popolare in Italia è l’espressione della crisi profonda della concezione dell’uomo nella nostra società che è scivolata nella barbarie ed è travolta dalla violenza.
La sistematica riduzione della concezione dell’uomo, la distruzione del senso assoluto della persona umana dal suo concepimento alla fine naturale attuata da alcuni decenni in Italia, il relativismo culturale non potevano non avere riflessi sinistri anche nel mondo dello sport.

Se non si riconosce il valore assoluto di sè in quanto esseri unici e irripetibili non si può riconoscere il valore assoluto e inviolabile dell’altro. L’altro sarà sempre un potenziale nemico sia che appartenga alle forze dell’ordine piuttosto che ad una squadra avversaria o che sia il vicino di casa che dà fastidio.

Non basta escogitare nuove regole.

Il Santo Padre, nel messaggio di cordoglio alla famiglia dell’agente di polizia ucciso, ha esortato “ i protagonisti ( del mondo dello sport) a promuovere con maggior determinazione il rispetto della legalità, favorendo lealtà, solidarietà e sana competitività”.

Che fare perché ciò possa accadere?
Occorre ripartire dall’educazione. Occorre che i politici, per primi, diano l’esempio.
Occorre a tutti i livelli ricostruire nelle persone la capacità di usare la ragione secondo tutta la sua ampiezza.
Occorre, nel mondo dello sport, ricreare la capacità di guardare all’avversario come persona e non come nemico.
Occorre che i responsabili dello sport - CONI, Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva in testa - e i media riflettano sulle loro responsabilità in merito e guardino, valorizzandole, ad esperienze positive in atto che vivono lo sport come educazione integrale della persona.

L’educazione è responsabilità di tutti.