Il calendario del 9 Settembre
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Eventi
▪ 9 - La battaglia della foresta di Teutoburgo segnò la fine dell'espansionismo romano in Germania, durante il principato dell'imperatore romano Augusto
▪ 337 - I figli dell'imperatore romano Costantino I — Costantino II, Costanzo II e Costante I — vengono incoronati augusti e, dopo la purga che ha colpito gli altri membri maschili della dinastia costantiniana, regnano insieme
▪ 1349 - Forte terremoto nell'Appennino abruzzese che causa ingenti danni e molte vittime.
▪ 1493 - Nella battaglia di Krbava l'esercito croato-ungherese del ban Mirko Derenčin subisce una pesante sconfitta da parte dell'impero ottomano.
▪ 1739 - Scoppia nelle colonie americane la prima rivolta di schiavi di colore noto come ribellione di Stono.
▪ 1776 - Il Congresso Continentale dà ufficialmente il nome di Stati Uniti alla nuova nazione
▪ 1810 - Lo zar Alessandro I ai governatorati baltici
▪ 1839 - John Herschel scatta la prima fotografia su lastra di vetro
▪ 1850 - La California viene ammessa come 35° stato degli USA
▪ 1867 - Il Lussemburgo ottiene l'indipendenza
▪ 1886 - Viene finalizzata la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche
▪ 1922 - Finisce la Guerra greco-turca
▪ 1924 - massacro di Hanapepe, durante uno sciopero dei lavoratori dello zucchero nell'isola hawaiana di Kauai, vengono uccisi sedici dimostranti.
▪ 1923 - Mustafa Kemal Atatürk fonda il Partito Repubblicano del Popolo Cumhuriyet Halk Partisi (CHP)
▪ 1926 - Viene fondata la National Broadcasting Company
▪ 1934 - A Torino si aprono i I campionati europei di atletica leggera
▪ 1942 - Seconda guerra mondiale: Un idrovolante giapponese sgancia una bomba incendiaria sull'Oregon
▪ 1943
- - Seconda guerra mondiale: Gli Alleati sbarcano a Salerno e a Taranto
- - Viene costituito il Comitato di Liberazione Nazionale
▪ 1944 - Seconda guerra mondiale: L'Unione Sovietica libera la Bulgaria
▪ 1948 - Viene creata la Repubblica Popolare Democratica di Corea
▪ 1975 - Viene lanciata la sonda Viking 2
▪ 1993 - L'OLP riconosce il diritto di Israele all'esistenza in pace e sicurezza
▪ 1999 - La Dichiarazione di Sirte, La Dichiarazione di Sirte è il primo atto formale che decreta la nascita dell'Unione Africana. È stato firmato a Sirte, in Libia, il 9 settembre 1999.
La scelta del luogo non è affatto casuale: a Sirte è nato il leader libico Muammar Gheddafi, uno dei più accesi promotori dell'iniziativa.
▪ 2001 - Ahmad Shah Massoud viene mortalmente ferito in un attentato suicida compiuto da agenti di Al Qaeda
▪ 2004 - L'Ambasciata australiana di Jakarta viene presa d'assalto da un attentato dinamitardo uccidendo dieci persone.
▪ 2007 - Debutta l'iPod Touch
Anniversari
* 1087 - Guglielmo I, conosciuto anche come Guglielmo il Conquistatore (Falaise, 8 novembre 1028 – Rouen, 9 settembre 1087), è stato re d'Inghilterra dal 1066 alla sua morte. Fu il settimo signore della Normandia con il nome di Guglielmo II, dal 1035 al 1087, e fu il quinto ad ottenere formalmente il titolo di Duca di Normandia; fu inoltre il primo Re d'Inghilterra della dinastia dei Normanni e regnò dal 25 dicembre 1066 al 9 settembre 1087. Prima della conquista dell'Inghilterra era chiamato anche Guglielmo il Bastardo (in francesem Guillaume le Bâtard) perché illegittimo. Era conosciuto come "il Conquistatore" (in inglese "the Conqueror", in francese "le Conquérant") già prima del 1066 per le sue vittorie in Britannia.
Nato a Falaise in Normandia, Guglielmo ascese al trono d'Inghilterra nel 1066 dopo la vittoria nella Battaglia di Hastings, con la quale cominciò la Conquista Normanna, strappando l'Inghilterra al re sassone Harold Godwinson, che regnava in quei luoghi. L'epopea della conquista e le ragioni per cui la guerra venne dichiarata sono rappresentate nel famoso Arazzo di Bayeux.
Diede vita al primo censimento delle proprietà inglesi (il Domesday Book), che permetteva al re di avere conoscenza diretta di tutti i proprietari terrieri, senza passare attraverso i loro feudatari, anzi convocandoli tutti, nel 1086, a Salisbury, li fece giurare che sarebbero stati fedeli al loro re contro ogni altro uomo.
La battaglia di Hastings
Guglielmo salpò da Saint-Valery-sur-Somme il 28 settembre 1066 alla testa di un esercito di circa 5000 uomini; una volta sbarcato nella baia di Pevensey, nel Sussex, si diresse sul borgo di Hastings e, il 29 settembre, iniziò a fortificarlo.[14] Aroldo, che si trovava a York, appena ricevette la notizia dello sbarco fu costretto a ritornare a sud costringendo il suo sparuto esercito ad una marcia forzata, mentre l'esercito del Nord dei conti Edwin di Mercia e Morcar di Northumbria, con la cavalleria, l'avrebbe seguito in un secondo tempo. Il 6 ottobre Aroldo arrivò a Londra, dove raccolse altre truppe e il 13 ottobre, senza attendere[15] Edwin e Morcar, si accampò sul colle di Senlac, bloccando in questo modo Guglielmo ed obbligandolo nella pianura di Telham Hill ad attaccare in salita.
Il mattino del 14 ottobre, sotto il drago del Wessex, i guerrieri sassoni erano schierati sul colle in una formazione stretta e compatta: i loro scudi formavano un muro per la fanteria normanna che fino a metà mattina caricò lo schieramento sassone senza mai riuscire ad avere la meglio; una finta ritirata della cavalleria normanna però portò una parte dei sassoni all'inseguimento del nemico, rompendo la compattezza della formazione sassone e lasciando un varco in cui si gettò la cavalleria normanna, che era tornata indietro e che in poco tempo accerchiò i sassoni. Questi combatterono a lungo resistendo per ore, anche dopo la morte del loro re Aroldo, colpito in un occhio da una freccia, ma verso la fine della giornata vennero sopraffatti dai normanni; l'uso dell'arco e l'impiego della cavalleria portarono i normanni alla vittoria. La battaglia si concluse con la vittoria di Guglielmo, che venne creduto morto, a differenza del Re sassone che morì veramente.
Re d'Inghilterra
La via per Londra, dopo la vittoria di Hastings, era spianata. Guglielmo, cinque giorni dopo la battaglia occupò Canterbury, poi Romney e quindi Dover. Nel frattempo il clero e la nobiltà sassone propendevano per eleggere re Edgardo Aetheling, ma non ebbero l'appoggio dei conti Edwin di Mercia e Morcar di Northumbria, che si ritirarono nei loro possedimenti mentre la regina Edith (vedova di Edoardo il Confessore) e sorella di Aroldo) e il conte di Winchester appoggiavano l'elezione di Guglielmo che, guadato il Tamigi a Wallingford, passò per Berkhampstead e, arrivato nei pressi della capitale inglese, non trovò resistenza, anzi i londinesi gli andarono incontro e gli si sottomisero e, tra loro Edgardo Aetheling, che era già stato eletto re, gli offriva la corona. Nella cattedrale di Westminster, Guglielmo venne incoronato re d'Inghilterra, il giorno di Natale del 1066.
Guglielmo si adoperò per una politica di conciliazione e confiscò solo i beni di coloro che gli si erano opposti con le armi, mentre coloro che erano rimasti neutrali o si erano schierati con lui, mantennero titolo e proprietà. Lasciato il governo degli affari inglesi a suo fratellastro, Oddone, vescovo di Bayeux, nel marzo del 1067 tornò in Normandia accompagnato da Edgardo Aetheling, Edwin, Morcar e altri nobili e il tesoro depredato in Inghilterra (da distribuire tra le chiese normanne), per celebrare il suo trionfo. Giunto nuovamente in Inghilterra, a dicembre, Guglielmo si rese conto che le contee più lontane non si sarebbero sottomesse di propria volontà, per cui conquistata Exeter, feudo della madre di Aroldo II, Gytha Thorkelsdaettir, nel 1068, abbatté i ribelli a York, che appoggiavano Edgardo Aetheling (che si dichiarò nuovamente re d'Inghilterra); poi dovette affrontare un'imponente armata navale danese, che sbarcò nell'Humber e si unì ai ribelli di Edgardo che aveva l'appoggio del Re di Scozia Malcolm Canmore, riuscendo a sconfiggerli a sud dell'Humber e metterli in fuga; infine stroncò l'insurrezione del Conte Morcar, che fu imprigionato.
In questa fase delle operazioni di consolidamento Guglielmo fu affiancato dal fratellastro, Roberto di Mortain, che nel 1069 fu elevato a conte di Cornovaglia. Allora devastò lo Yorkshire, bruciando razziando e uccidendo (tanto che vent'anni dopo era ancora una landa desolata e da quel momento venne chiamato the Bastard anche dagli inglesi). Nel 1070, portata a termine l'occupazione di tutto il territorio, ristabilita la pace nel Regno, cominciò a riorganizzare lo Stato, congedando l'esercito e premiandolo con cessioni di ampi terreni, sostituendo l'aristocrazia autoctona con i suoi fiduciari e dando inizio ad un processo di normanizzazione che poté considerarsi terminato nel 1071, con Morcar in prigione, Edwin morto e Edgardo Aetheling alla corte di Scozia.
Questi fatti provocarono subito delle agitazioni alle quali aderirono anche gli scozzesi e, al fiume Tess Guglielmo fermò l'avanzata del Re di Scozia Malcolm Canmore, che fu costretto a negoziare la pace, a fare atto di sottomissione e ad espellere Edgardo dalla Scozia. Nei confronti dei ribelli venne attuata una nuova campagna di repressione che durò fino al 1072, quando i rivoltosi desistettero e, giuratagli fedeltà, accettarono di fornire alla Corona dei cavalieri in grado di combattere per almeno quaranta giorni l'anno, di presentarsi alle convocazioni e di versare denaro alla Corona quando fosse stato necessario. Gli stermini e le repressioniche che Guglielmo eseguì gli fruttarono la condanna del papa, e ritornò in voga il soprannome "The Bastard".
Il Domesday Book
L'elemento innovativo che Guglielmo portò in Inghilterra fu il censimento delle proprietà fondiarie, beni immobiliari, del bestiame, del numero dei vassalli e dei contadini, da cui scaturì la riscossione di tasse utilizzabili in imprese militari, il rafforzamento del legame fra centro e periferia e la frammentazione e la ripartizione dei possedimenti, con lo scopo di ridurre la forza e l'autonomia dei Baroni. I dati furono raccolti nel Domesday Book, una specie di registro catastale, scritto in latino sulla base di dichiarazioni giurate nei tribunali delle Contee, previa divisione dello Stato in otto circondari, il cui esame reddituale venne svolto da aristocratici, provenienti da zone diverse, ed i cui risultati venivano elaborati a Winchester e conservati nel Tesoro.
Vennero fatte modifiche anche in ambito religioso: Guglielmo restò indifferente ai tradizionali rapporti d'investitura, respinse ogni soggezione del papa Gregorio VII, rifiutando di prestare atto di fedeltà come vassallo papale; rimpiazzò l'episcopato anglosassone con clero normanno fedele alla Corona; favorì la riforma cluniacense, e regolò le proprietà ecclesiali in base al diritto canonico; incoraggiò lo studio e costruì molte cattedrali.
▪ 1898 - Stéphane Étienne Mallarmé (Parigi, 18 marzo 1842 – Valvins, 9 settembre 1898) è stato un poeta francese.
Perde la madre nel 1847 e viene affidato ai nonni. Messo in collegio dal 1852, si dimostrerà essere un allievo mediocre, e gli sarà vietata l'iscrizione dal 1855. Convittore al liceo di Sens, verrà profondamente segnato dalla morte della sorella Maria nel 1857. In questa stessa epoca, comporrà i suoi primi poemi adolescenziali, raccolti in Entre quatre murs (Tra quattro mura), testi ancora fortemente ispirati da Victor Hugo, Théodore de Banville o ancora Théophile Gautier. La scoperta de I fiori del male di Charles Baudelaire nel 1860 sarà per lui importante e influenzerà le sue prime opere adulte. Quello stesso anno, entra nella vita attiva divenendo studente fuori corso a Sens, "primo passo nell'abbrutimento", a suo avviso. Nel 1862, alcuni suoi poemi appariranno in diverse riviste. Conosce una giovane governante tedesca a Sens, e lascerà il suo lavoro per stabilirsi a Londra con lei, con l'intenzione di divenire professore d'inglese.
Riformato al servizio di leva nel 1863, sposa Maria a Londra e ottiene in settembre l'abilitazione all'insegnamento dell'inglese. Sempre in settembre, viene nominato titolare di cattedra al liceo di Tournon, dove si sente in esilio. Non smette in questo periodo di comporre i suoi poemi, come Les fleurs, Angoisse, «Las d'un amer repos...(stanco di un amaro riposo)».
Durante l'estate del 1864, incontra a Avignone i félibres, poeti di lingua provenzale: Théodore Aubanel, Joseph Roumanille e Frédéric Mistral, con cui manterrà una corrispondenza. La figlia Geneviève nascerà a Tournon in questo periodo.
L'anno successivo comporrà L'après-midi d'un faune, che spererà di veder rappresentato al Teatro Francese, ma che gli verrà rifiutato. Si crea delle amicizie nell'ambiente letterario parigino, particolarmente con Leconte de Lisle e José-Maria de Heredia.
▪ 1901 - Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) è stato un pittore francese, tra le figure più significative dell'arte del tardo Ottocento. Divenne un importante artista post-impressionista, illustratore e litografo e registrò nelle sue opere molti dettagli dello stile di vita bohèmien della Parigi di fine Ottocento. Toulouse-Lautrec contribuì anche con un certo numero di illustrazioni per la rivista Le Rire, durante la metà degli anni novanta.
▪ 1976 - Mao Tse-tung noto anche come Mao Zedong (Shaoshan, 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario e politico cinese.
Fu portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 alla morte. Sotto la sua guida, il partito salì al governo della Cina continentale a seguito della vittoria nella guerra civile cinese e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui fu presidente, nel 1949.
Mao sviluppò un marxismo-leninismo "cinesizzato", noto come maoismo, e mentre era al potere collettivizzò l'agricoltura con il "Grande Balzo in avanti". Il presidente cinese forgiò, e in seguito ruppe, un'alleanza con l'Unione Sovietica e lanciò la Rivoluzione Culturale.
A Mao vengono attribuiti la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, per la prima volta dalla guerra dell'oppio, l'invasione del Tibet, l'uso sistematico della repressione e dei lavori forzati (vedi Laogai), lo sterminio di milioni di contadini nella riforma agraria del 1951, la carestia del 1958-1961 e la violenza della Rivoluzione Culturale. Tra il 1959 e il 1962, nel periodo del gran balzo in avanti, si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi.
Mao Tse-tung viene comunemente chiamato Presidente Mao (Mao Zhuxi). All'apice del suo culto della personalità, Mao era comunemente noto in Cina come il "Quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere.
Mao Tse-tung nacque nel villaggio di Shaoshan, nella Contea di Xiangtan, Provincia di Hunan da una famiglia di coltivatori agricoli moderatamente prospera. I suoi antenati vi erano migrati dalla provincia di Jiangxi, durante l'epoca della Dinastia Ming, e si erano dedicati all'agricoltura per generazioni. Ebbe due fratelli minori, Tse-min e Tse-tan, che non superarono l'infanzia. All'età di quattordici anni, fu costretto dal padre a sposare Luo Shi, una ragazza più grande di lui di qualche anno. Tale matrimonio è stato sempre ricusato da Mao, che ha sostenuto di non aver mai dormito con la ragazza ed ha rifiutato di riconoscerla come moglie.
Durante la Rivoluzione del 1911 prestò servizio nell'esercito provinciale di Hunan. Negli anni dieci Mao ritornò a scuola, dove divenne un sostenitore della forma fisica e dell'azione collettiva, in questo periodo si avvicinò alle idee anarchiche leggendo scritti di diversi esponenti dell' anarchismo.
Dopo essersi diplomato alla Scuola Normale di Hunan nel 1918, Mao viaggiò a Pechino con il suo insegnante delle superiori e futuro suocero, Professor Yang Changji, durante il "movimento del quattro maggio", quando Yang tenne delle lezioni all'Università di Pechino. Seguendo le raccomandazioni di Yang, Mao lavorò sotto Li Dazhao, direttore della biblioteca universitaria, e presenziò ai discorsi di Chen Duxiu. Mentre lavorava per la biblioteca dell'università di Pechino come assistente bibliotecario, Mao acquistò il gusto per i libri, che mantenne negli anni successivi. Sempre a Pechino sposò la prima moglie, Yang Kaihui, una studentessa universitaria e figlia di Yang Changji, dalla quale ebbe due figli, Mao Anying e Mao Anqing. Il matrimonio durò poco, Yang finì imprigionata e uccisa dalle truppe di Chiang Kai-shek nel 1927.
Invece di trasferirsi all'estero come molti dei suoi compatrioti radicali, Mao spese l'inizio degli anni venti viaggiando attraverso la Cina, e infine fece ritorno nello Hunan, dove prese a guidare la promozione delle azioni collettive e per i diritti dei lavoratori.
All'età di ventisette anni, Mao partecipò al primo congresso del Partito Comunista Cinese a Shanghai (luglio 1921). Due anni dopo venne eletto nel comitato centrale del partito, nel corso del terzo congresso.
Durante il primo fronte unito Kuomintang-PCC, Mao funse da direttore dell'Istituto di addestramento dei contadini del Kuomintang (il Partito nazionalista), e all'inizio del 1927 venne inviato nella Provincia di Hunan per relazionare sulle recenti sollevazioni contadine avvenute alla luce della "spedizione settentrionale". La relazione che Mao produsse da questa indagine è considerata il primo importante lavoro della teoria maoista: "Rapporto sull'inchiesta condotta nello hunan a proposito del movimento contadino". Fu anche la prima di tre analisi dettagliate delle condizioni economiche e della distribuzione delle ricchezze nelle campagne.
Idee politiche
Durante questo periodo, Mao sviluppò molte delle sue teorie politiche. In campo filosofico, le idee di Mao erano considerate più importanti dal punto di vista culturale che originali; eppure, le sue idee hanno avuto un enorme impatto su generazioni di cinesi ed hanno influenzato significativamente il resto del mondo.
Un concetto molto importante era la sua visione dei contadini come sorgente della rivoluzione. La teoria marxista-leninista tradizionale aveva visto i lavoratori urbani come forza motrice della rivoluzione; Mao invece sosteneva che nel caso della Cina era la classe contadina quella dalla quale si sarebbe sviluppata la rivoluzione. Poiché la Cina non aveva una significativa classe proletaria, in particolare scarseggiava di operai urbani, ma contava molti contadini insoddisfatti, questa idea era necessaria per applicare il comunismo alla realtà cinese. Mao divise le campagne in 4 classi: proprietari terrieri (non lavoravano le loro terre ma le affittavano ai lavoratori), contadini ricchi (lavoravano una parte delle loro terre e affittavano l'altra), contadini medi (possedevano solo le terre che lavoravano e non lavoravano altre terre) e contadini poveri (possedevano terre in quantità nulla o insufficiente e lavoravano le terre di altri).
Mao arricchì le teorie di Hegel e Marx, per creare una nuova teoria del materialismo dialettico. Inizialmente applicando la teoria della dialettica ai conflitti del mondo reale, e successivamente asserendo che solo la realtà empirica del conflitto aveva importanza, Mao sviluppò un tipo di teoria dialettica che venne studiato per decenni. Comunque è difficile determinare la reale validità di questa teoria, poiché molte delle analisi fatte su di essa sono state influenzate dall'appartenenza politica.
In questo periodo, Mao sviluppò anche delle idee più pratiche, come una teoria a tre stadi della guerriglia e il concetto di "dittatura democratica del popolo".
Guerra e rivoluzione
Mao riuscì a sfuggire al terrore bianco nella primavera/estate del 1927 e guidò la sfortunata rivolta del raccolto autunnale a Changsha, nello Hunan, in autunno. Mao sopravvisse a malapena a questo rovescio (sfuggì alle sue guardie mentre veniva condotto all'esecuzione) ed assieme alla sua malandata banda di leali guerriglieri trovò rifugio nelle Montagne dello Jinggang, nella Cina sud-orientale. Lì, dal 1931 al 1934, Mao aiutò a fondare la Repubblica Sovietica Cinese della quale venne eletto presidente. Fu in questo periodo che Mao sposò He Zizhen, dopo che Yang Kaihui era stata uccisa da forze del Kuomintang.
Mao, con l'aiuto di Zhu De, costruì un modesto ma efficace esercito guerrigliero, intraprese esperimenti nella riforma rurale e nel governo, e fornì rifugio ai comunisti che sfuggivano alle purghe effettuate dalla destra nelle città. Sotto la crescente stretta delle campagne di accerchiamento del Kuomintang, ci fu una lotta di potere all'interno della dirigenza comunista. Mao venne rimosso dalla sua posizione e sostituito da individui (fra cui Zhou Enlai) fedeli alla linea ortodossa sostenuta da Mosca e rappresentata all'interno del PCC da un gruppo noto come i 28 bolscevichi.
Chiang Kai-shek, che aveva in precedenza assunto il controllo nominale della Cina, in parte grazie alla "spedizione settentrionale", era determinato ad eliminare i comunisti. Per sfuggire alle forze del Kuomintang, i comunisti si impegnarono nella "Lunga Marcia", una ritirata dalla provincia dello Jiangxi nel sud-est, verso quella dello Shaanxi nel nord della Cina. Fu durante questo viaggio, lungo 9.600 km e durato un anno dell'ottobre 1934 all'ottobre 1935, che Mao emerse come capo dei comunisti cinesi, aiutato dalla Conferenza di Zunyi e dalla defezione di Zhou Enlai che gli divenne alleato.
Dalla sua base a Yan'an, Mao guidò la resistenza comunista contro gli invasori nella Guerra sino-giapponese (1937-1945).
Mao consolidò ulteriormente il potere sul Partito Comunista nel 1942, lanciando la "Cheng Feng", o campagna di "Rettifica", contro i rivali interni al PCC, come Wang Ming, Wang Shiwei, e Ding Ling. Sempre a Yan'an, Mao divorziò da He Zizhen, in cura a Mosca per ferite di guerra, e sposò l'attrice Lan Ping, che sarebbe divenuta nota con il nome di Jiang Qing.
Durante la Guerra sino-giapponese (1937-1945), le strategie di Mao Tse-tung venivano avversate sia da Chiang Kai-shek che dagli Stati Uniti, che da Mosca, la quale vedeva in Chiang Kai-shek il garante dei propri interessi in Cina. Gli USA consideravano Chiang come un importante alleato, in grado di aiutarli ad abbreviare la guerra impegnando i giapponesi in Cina. Chiang, per contro, cercava di costruire l'esercito della Repubblica di Cina, in funzione di un conflitto con i comunisti di Mao dopo la fine della seconda guerra mondiale. Questo fatto non venne ben compreso dagli USA che continuarono a fornire preziosi armamenti al Kuomintang. Secondo una diversa interpretazione, Chiang Kai-shek fu fedele alla tradizione cinese di unificare militarmente e politicamente la Cina prima di combattere gli invasori esterni, che avversava non meno di Mao.
Dopo la seconda guerra mondiale, gli USA continuarono ad appoggiare Chiang Kai-shek, ora apertamente schierato contro l'Esercito di Liberazione Popolare guidato da Mao Tse-tung nella guerra civile per il controllo della Cina, come parte della loro politica di contenimento e sconfitta del "comunismo mondiale". L'appoggio dell'Unione Sovietica è dubbio: da un lato continuò a mantenere ambasciatori e agenti presso il Kuomintang, dall'altro aiutò Mao ad impadronirsi degli armamenti giapponesi in Manciuria.
Il 21 gennaio 1949, le forze del Kuomintang soffrirono enormi perdite contro l'"Armata Rossa" di Mao. All'alba del 10 dicembre 1949, l'esercito comunista aveva cinto d'assedio Chengdu, l'ultima città controllata dal Kuomintang nella Cina continentale, e Chiang Kai-shek fu costretto a trovare rifugio a Taiwan quello stesso giorno.
Alla guida della Cina
Dopo aver sconfitto i nazionalisti del Kuomintang nella guerra civile, i comunisti fondarono la Repubblica Popolare Cinese il 1 ottobre 1949. Fu il culmine di oltre due decenni di lotta popolare diretta dal Partito Comunista. Dal 1954 al 1959, Mao fu Presidente della RPC e del PCC. Egli prese residenza a Zhongnanhai, un complesso vicino alla Città Proibita di Pechino, nel quale decise la costruzione di una piscina al coperto e di altri edifici. Durante la sua presidenza, Mao portò spesso avanti il suo lavoro mentre era a letto o dal bordo di una piscina, secondo quanto dichiarato dal dottor Li Zhisui, che sostenne di essere stato il suo medico. (Il libro di Li, The Life of Chairman Mao, ha suscitato molto dibattito.)
In occasione del settantesimo compleanno di Stalin, il 21 dicembre 1949, Mao si recò a Mosca nel primo viaggio all'estero della sua vita. L'accoglienza fu negativa. Stalin vedeva in Mao un antagonista nella guida dei regimi comunisti e non accolse nessuna delle richieste di restituzione dei territori cinesi occupati dagli zar. Mao ottenne solo un modesto prestito di 300 milioni di dollari in cinque anni e un accordo di collaborazione economica e militare.
Riforma agraria e primo piano quinquennale
A seguito del consolidamento del potere, Mao avviò una fase di collettivizzazione rapida e forzata, che durò all'incirca fino al 1958. Il PCC introdusse un controllo dei prezzi che riuscì con ampio successo a spezzare la spirale inflattiva della precedente Repubblica di Cina, ed una semplificazione della scrittura cinese che mirava ad aumentare l'alfabetizzazione. Le terre vennero espropriate a grandi e piccoli proprietari terrieri, e collettivizzate a favore delle masse di contadini nullatenenti, vennero intrapresi progetti di industrializzazione su larga scala, che contribuirono alla costruzione di una moderna infrastruttura nazionale. Nei primi anni (1950-52) un numero elevatissimo di proprietari terrieri venne sterminato, si trattava di grandi possidenti, ma anche e soprattutto di piccoli contadini proprietari; ancora oggi il numero delle vittime è contestato: Mao, autore della politica di sterminio, li quantificava in almeno 800.000, secondo gli storici esso va da alcuni milioni a diverse decine di milioni. Durante questo periodo la Cina sostenne incrementi annui del PIL del 4-9%, oltre a un drastico miglioramento degli indicatori della qualità della vita, quali aspettativa di vita e alfabetizzazione. Tuttavia, considerando l'incremento demografico superiore al 2%, l'effettivo tasso di crescita non è affatto eccezionale. Il PCC adottò inoltre delle politiche intese a promuovere la scienza, i diritti delle donne e delle minoranze, combattendo al tempo stesso l'uso di droghe e la prostituzione. Mao non stanziò mai fondi per la scolarizzazione delle masse, ma anzi fece in modo che chi era nato contadino, rimanesse tale e così anche tutte le generazioni future. Molti degli studenti alla fine degli studi iniziali, si trovarono nella condizione di non poter più studiare, essendo stati tagliati tutti i fondi alle scuole e alla istruzione.
In questo periodo vennero portati avanti programmi quali la "Campagna dei cento fiori", nel quale Mao indicò la sua volontà di prendere in considerazione opinioni differenti su come doveva essere governata la Cina. Data loro la possibilità di esprimersi, molti cinesi iniziarono ad opporsi al Partito Comunista e a metterne in discussione la leadership. Questo venne inizialmente tollerato e addirittura incoraggiato, poiché si pensava che la critica costruttiva sarebbe stata di beneficio al Partito. Comunque, dopo pochi mesi, il governo di Mao ribaltò la sua politica: fece bloccare la campagna ed iniziò una battaglia contro il nazionalismo. L'incarico di questa offensiva venne affidato a quello che venne successivamente chiamato Movimento Anti-Destra, ferocemente repressivo non solo delle idee nazionalistiche, ma anche di quelle liberali e socialdemocratiche.
Grande balzo in avanti
Nel 1958, Mao lancia il "grande balzo in avanti", un piano inteso come modello alternativo per la crescita economica, il quale contraddiceva il modello sovietico basato sull'industria pesante che veniva sostenuto da altri all'interno del Partito. In base a questo programma economico l'agricoltura cinese sarebbe stata collettivizzata e sarebbe stata incentivata la piccola industria rurale a base collettivista. Nel mezzo del grande balzo, Khrushchev ritirò il supporto tecnico sovietico, non condividendo le idee economiche di Mao. Il grande balzo finì nel 1960, dopo che la scarsità di generi alimentari afflisse sia la città natale del presidente che la stessa Shaoshan. Sia in Cina che fuori, il grande balzo in avanti è unanimemente riconosciuto come una politica disastrosa che causò la morte di milioni di persone, falciate non solo dalla fame, ma anche dalle operazioni militari poste in essere dell'esercito per controllare le ribellioni dei piccoli proprietari terrieri.
Il ritiro del supporto sovietico, le dispute di confine, quelle sul controllo del comunismo mondiale, se questo dovesse essere rivoluzionario o mantenere lo status quo, e altre questioni riguardanti la politica estera, contribuirono alla crisi sino-sovietica negli anni sessanta.
A seguito di questi fallimenti, altri membri del Partito Comunista, compresi Liu Shaoqi e Deng Xiaoping, decisero che Mao doveva essere privato del potere reale e rivestire solo un ruolo simbolico e cerimoniale. Essi cercarono di emarginare Mao, e nel 1959, Liu Shaoqi divenne Presidente dello stato, mentre Mao lasciò la carica, mantenendo quella di Presidente del Partito Comunista.
Jung Chang & Jon Halliday (Mao. La storia sconosciuta) danno un'interpretazione diversa dei fatti. Il Grande Balzo in avanti aveva l'unico scopo di produrre più generi alimentari per poterli scambiare con l'URSS in cambio di tecnologia e know-how, in funzione della costruzione della Bomba Atomica (fatta scoppiare in Cina per la prima volta nel 1964). Non fu fatto nulla per favorire un'effettiva maggiore produzione agricola, casomai furono incentivate le espropriazioni e i sequestri, tanto che i contadini che sopravvissero lo fecero mangiando le foglie degli alberi e addirittura le cortecce. Un visitatore sovietico affermò che "era evidente che in Cina c'era la carestia, bastava guardare gli alberi".
Rivoluzione Culturale
Davanti al fatto di non essere più ascoltato sul piano politico, Mao rispose a Liu e Deng lanciando nel 1966 la Rivoluzione Culturale, nella quale la gerarchia comunista venne scavalcata, affidando il potere direttamente alle Guardie Rosse, gruppi di giovani, spesso adolescenti, che mettevano in piedi dei tribunali propri. La rivoluzione portò alla distruzione di molto del patrimonio culturale della Cina, ivi compresi migliaia di antichi monumenti, dietro l'accusa di essere retaggio della "borghesia" e all'imprigionamento di un gran numero di dissidenti cinesi, oltre ad altri sconvolgimenti sociali. Fu durante questo periodo che Mao scelse Lin Biao come suo successore, ma questi tuttavia tentò un colpo di stato militare nel 1971, che risultò fallimentare nella sua morte in un incidente aereo. Da quel momento in poi, Mao perse fiducia in molti dei vertici del PCC. La Rivoluzione Culturale ebbe un grande impatto sulla Cina ma Mao, che temeva la degenerazione del movimento, definì chiusa questa stagione nell'aprile del 1969, durante il IX congresso del PCC (anche se la storia ufficiale della Repubblica Popolare Cinese ne indica la fine nel 1976, alla morte di Mao).
Negli ultimi anni della sua vita, Mao dovette affrontare una salute in declino, a causa del Morbo di Parkinson o, secondo Li Zhisui, di un'altra malattia neuro-motoria, oltre ai danni ai polmoni causati dal fumo e ai problemi cardiaci, e rimase passivo mentre diverse fazioni del Partito Comunista si mobilitavano nella lotta per il potere in previsione della sua morte. Quando Mao non poté più nuotare, la piscina coperta che aveva a Zhongnanhai venne convertita, sempre secondo Li Zhisui, in un grande salone d'accoglienza. Durante questo decennio, venne creato attorno a Mao un culto della personalità nel quale la sua immagine veniva mostrata ovunque e le sue citazioni venivano inserite in grassetto o in caratteri rossi anche nelle pubblicazioni più mondane.
Ormai stanco e malato, il "grande timoniere" iniziò una politica di avvicinamento all'Occidente che ebbe come risultati l'ingresso della Cina nell'ONU (1971) e la visita ufficiale nel 1972 del presidente Richard Nixon a Pechino. In seguito agli accordi SALT I dello stesso anno, iniziò anche un disgelo tra Mao e Leonid Brežnev: anche se non risolta definitivamente, la questione dei confini russo-cinesi non fu più un motivo di scontro tra le due superpotenze.
Muore il 9 settembre 1976: dopo i funerali (con la partecipazione di circa un milione di persone) la salma viene esposta per otto giorni in Piazza Tienanmen. Dopo la morte di Mao si svolse una lotta per il controllo del potere in Cina. Da una parte c'era la sinistra della Banda dei quattro, che voleva proseguire la politica di mobilitazione delle masse rivoluzionarie. Dall'altra la destra, che consisteva di due gruppi; i restaurazionisti guidati da Hua Guofeng, che sostenevano il ritorno ad una pianificazione centralizzata in stile sovietico, e i riformatori, guidati da Deng Xiaoping, che volevano una revisione dell'economia cinese, basata su politiche pragmatiche, e la de-enfatizzazione del ruolo dell'ideologia nel determinare le regole politiche ed economiche.
Dopo l'arresto della "Banda dei quattro" e l'iniziale dominio di Hua (che fino al 1980 sarebbe stato capo del governo e fino al 1981 guidò il PCC), questa lotta fu vinta da Deng Xiaoping, il quale introdusse riforme economiche che si sono rivelate di ampio successo, aiutando la Cina a sostenere il più alto tasso di crescita economica del mondo negli ultimi due decenni.
Eredità
Mao si considerava un nemico dei proprietari terrieri, degli uomini d'affari, dell'imperialismo occidentale e statunitense, e un alleato dei contadini impoveriti, dei coltivatori e dei lavoratori. Le sue teorie militari e le sue idee filosofiche sono riassunte nelle Citazioni del Presidente Mao Tse-tung (note in occidente come il Libretto rosso) e nelle Opere scelte di Mao Tse-tung. Numerosi manifesti e componimenti musicali dell'epoca citavano Mao come "Un sole rosso al centro dei nostri cuori" e un "Salvatore del popolo". Mao amava nuotare ed era un forte fumatore.
L'eredità di Mao ha prodotto un grande quantitativo di controversie. Alcuni si concentrano sui fallimenti del "grande balzo" e sui disastri della Rivoluzione Culturale, altri invece fanno notare che il gran numero di morti durante il periodo di consolidamento del potere successivo alla vittoria nella guerra civile cinese, fu piccolo in confronto al numero di morti causato da carestia, anarchia, guerra e invasione straniera negli anni precedenti alla presa del potere da parte dei comunisti.
Il punto di vista ufficiale della Repubblica Popolare Cinese è che Mao Tse-tung fu un grande leader rivoluzionario, anche se commise gravi errori nell'ultima parte della sua vita. Secondo Deng Xiaoping, Mao aveva "ragione al 70% e torto al 30%", e i suoi "contributi sono importanti e i suoi errori secondari".
I sostenitori di Mao evidenziano, ad esempio,che prima del 1949 il tasso di analfabetismo in Cina era dell'80%, e l'aspettativa di vita arrivava a soli 35 anni. Alla sua morte, essi sostengono, l'analfabetismo era calato a meno del sette percento, e l'aspettativa media di vita aveva oltrepassato i 70 anni (statistiche alternative citano miglioramenti, anche se non così impressionanti). In aggiunta a questi miglioramenti, la popolazione totale della Cina aumentò del 57% a 700 milioni, dalla cifra costante di 400 milioni del periodo che va dalla guerra dell'oppio alla guerra civile cinese. I sostenitori affermano che sotto il regime di Mao la Cina chiuse il suo "secolo di umiliazioni" e tornò allo status di grande potenza mondiale, e che Mao industrializzò la nazione in modo considerevole e assicurò la sovranità della Cina durante il suo governo. Alcuni dei sostenitori di Mao vedono il Kuomintang come un partito corrotto e danno a Mao il merito di averlo scacciato dalla Cina continentale e costretto al rifugio su Taiwan.
Essi sostengono inoltre che l'epoca maoista migliorò la condizione femminile e abolì la prostituzione, un fenomeno che sarebbe ritornato dopo che Deng Xiaoping e i leader post-maoisti del PCC aumentarono la liberalizzazione dell'economia. In effetti, Mao una volta affermò che "le donne reggono l'altra metà del cielo".
Gli scettici osservano che simili miglioramenti nell'aspettativa di vita si sono avute anche nelle Tigri del Sud-Est Asiatico, soprattutto a Taiwan, governata dagli avversari di Mao, il Kuomintang. Alcuni dei miglioramenti potrebbero semplicemente essere conseguenza di una nazione non più in guerra, quindi forse qualsiasi regime avrebbe potuto ottenerli. D'altra parte, il regime che governò Taiwan era composto dalle stesse persone che governarono la Cina per oltre vent'anni quando l'aspettativa di vita era così bassa. Forse fu solo la sconfitta da parte dei comunisti che creò il clima politico che rese questi miglioramenti possibili a Taiwan. Altri politici filo-statunitensi e in rapporti amichevoli con il Kuomintang, di nazioni asiatiche principalmente rurali, non ottennero tali miglioramenti - si vedano Filippine, Thailandia, e l'Indonesia di Suharto.
Le esperienze delle Tigri asiatiche e delle riforme di Deng Xiaoping suggeriscono che la politica economica di Mao portò a risultati economici molto più poveri rispetto a quelli basati sul mercato. Comunque, Mao stesso credeva che il "socialismo è l'unica via d'uscita per la Cina", poiché gli Stati Uniti e altre nazioni imperialiste non volevano permetterle di entrare nel circolo dei paesi del capitalismo avanzato. Come a supportare questa teoria, gli USA posero un embargo commerciale sulla Cina che durò fino a quando Richard Nixon decise che Mao aveva reso sé e la Cina una forza con cui fare i conti. Mentre le Tigri ottennero delle condizioni commerciali favorevoli dagli Stati Uniti, gran parte delle nazioni capitaliste del terzo mondo non godettero dello stesso trattamento, e queste non videro niente di simile ai miglioramenti sociali della Cina o alla crescita economica delle Tigri. Quindi, si ripropone la questione dell'uovo e della gallina. Fu il successo comunista a spingere gli USA a fare concessioni commerciali ai paesi anti-comunisti circostanti, o fu il comunismo cinese che fece sorgere gli ostacoli al commercio posti nei suoi confronti?
Molti, compreso il Partito Comunista Cinese, ritengono Mao largamente responsabile per il "grande balzo in avanti" e per la "Rivoluzione culturale", entrambe ampiamente ritenute un disastro economico e politico. Altri critici di Mao lo incolpano per non aver incoraggiato il controllo delle nascite e per aver creato il balzo demografico cui i successivi leader cinesi risposero adottando la politica del figlio unico.
Le stime del numero di vittime totali del periodo 1949-1976 sono molto discordanti fra loro e variano da 20 a 80 milioni: comprendono da 2 a 5 milioni di contadini durante il terrore della riforma agraria nel 1951-1952, da 20 a 40 milioni per la carestia del 1959, alcuni milioni per i laogai e da 1 a 3 milioni per la Rivoluzione Culturale. Sono controversi i giudizi di colpa, negligenza e responsabilità rispetto alla terribile carestia del 1959-1961: alcuni autori (Jung Chang, John Halliday Mao. La Storia Sconosciuta, 2005) sostengono che sia stata causata volontariamente da Mao vendendo una quantità di derrate alimentari insostenibile per il paese all'Unione Sovietica in cambio di tecnologia militare nucleare. La maggior parte degli storici e lo stesso governo cinese sostengono comunque che la principale causa non furono i disastri naturali ma la politica del Grande balzo in avanti (vedi cause della carestia).
L'intellettuale statunitense Noam Chomsky ha sottolineato, facendo sua una riflessione del premio Nobel Amartya Sen, come il conteggio dei morti provocati non intenzionalmente a fine di valutazioni politiche sia fuorviante. Tralasciando le discussioni sulle stime delle vittime, i due hanno proposto una comparazione tra le condizioni dei due giganti asiatici Cina ed India dal 1950 al 1979. Sebbene la democratica India sotto la spinta dell'opinione pubblica abbia risposto in modo relativamente efficiente alle carestie evitando tragedie di portata paragonabile a quelle cinesi (causate da errori diretti o indiretti del regime), non ha saputo ridurre il tasso di mortalità come invece ha fatto la Cina nello stesso periodo. Gli autori immaginano una situazione del tutto ipotetica in cui l'India fosse stata in grado di attuare le stesse riforme, ottenendo la stessa riduzione di mortalità: in tal caso, stimano che in India sarebbero morte circa 100 milioni di persone in meno. Tuttavia, un ragionamento analogo può portare a considerare che la politica maoista che favorì le nascite ha portato la popolazione cinese a raddoppiare dal 1949 al 1982, causando pesanti ripercussioni anche a lungo termine.
Esiste un relativo consenso sul ruolo di Mao come stratega e tattico militare durante la guerra civile cinese e la guerra di Corea. Anche alcuni che trovano l'ideologia di Mao impraticabile o abominevole riconoscono che Mao fu un brillante stratega militare, e gli scritti militari di Mao continuano in buona misura a influenzare quelli che cercano di creare un'insurrezione e quelli che cercano di reprimerla. Restano, tuttavia, delle ombre circa alcune sue decisioni di strategia militare durante la guerra contro i nazionalisti.
L'ideologia del Maoismo ha influenzato molti comunisti in tutto il mondo, compresi i movimenti rivoluzionari del terzo mondo, come i Khmer Rossi in Cambogia, Sendero Luminoso in Perù, il movimento rivoluzionario del Nepal e persino il Partito Comunista Rivoluzionario degli Stati Uniti. Ironicamente, la Cina si è distanziata nettamente dal Maoismo fin dalla morte di Mao, e molte delle persone al di fuori della Cina che si descrivono come Maoiste, considerano le riforme di Deng Xiaoping come un tradimento dell'eredità di Mao.
Nella Cina continentale molte persone considerano ancora Mao come un eroe nella prima metà della sua vita, ma sostengono che divenne un mostro dopo aver ottenuto il potere. In particolare Mao viene criticato per aver creato un culto della personalità. Comunque, in un'epoca dove la crescita economica ha provocato l'aumento della corruzione in Cina, c'è chi guarda a Mao come a un simbolo di incorruttibilità morale e di auto-sacrificio, in contrasto con l'attuale leadership.
A metà degli anni novanta, il ritratto di Mao iniziò a comparire su tutti i nuovi renminbi, la valuta della Repubblica Popolare Cinese. La scelta era concepita principalmente come misura anti-contraffazione, poiché il volto di Mao è ampiamente conosciuto, al contrario delle figure generiche che comparivano sulle vecchie banconote.
Sostenitori
Molti tra gli intellettuali di sinistra, soprattutto nel periodo della Rivoluzione Culturale (apice del culto della personalità di Mao e coevo al movimento del '68), sostennero con convinzione l'ideologia maoista.
Rewi Alley, Enrica Collotti Pischel, Dario Fo, William Hinton, Maria Antonietta Macciocchi, Edoarda Masi, Phil Ochs, Rossana Rossanda, Agnes Smedley, Edgar Snow, Anne Louise Strong.
Detrattori
Jasper Becker, Jung Chang, Harry Wu, Zhang Xianliang
Note
1. Le stima variano a seconda degli autori: 13 milioni secondo il Governo Cinese (vedi Marie-Claire Bergère in La Cina dal 1949 ai giorni nostri), da 20 a 30 secondo John King Fairbank (Storia della Cina contemporanea), 30 secondo Judith Banister e Jasper Becker (La rivoluzione della fame), da 20 a 40 secondo Daniel Chirot, da 43 a 46 secondo Chen Yizi
2. Il libro nero del comunismo; Jung Chang & Jon Halliday, Mao, la storia sconosciuta, Longanesi, 2006; Marie Claire Bergére, La Cina dal 1949 ai giorni nostri, il Mulino, 2003
3. Marie Claire Bergére, La Cina dal 1949 ai giorni nostri, 2003; Alain Peyrefitte, Quando la Cina si sveglierà, 1974
4. Funerale di Mao
5. Questa tesi è stata fatta propria da Rossana Rossanda, in un suo articolo su Il Manifesto del 9 settembre 2001 intitolato Trent'anni dopo, onore a Mao
6. Liberare la mente dalle ortodossie, traduzione in italiano dell'intervista Liberating the Mind from Orthodoxies di David Barsamian a Noam Chomsky
▪ 1981 - Jacques Lacan (Parigi, 13 aprile 1901 – 9 settembre 1981) è stato uno psichiatra e filosofo francese nonché uno dei maggiori psicoanalisti.
Studiò medicina, specializzandosi poi in psichiatria alla scuola di G. Clérambault. Si laureò in psichiatria nel 1932 con una tesi su "La psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità". In seguito fu allievo di Alexandre Kojève.
Fu anche uno strutturalista e basò molte delle sue teorie, oltre che sulle opere di Sigmund Freud, anche sulle teorie linguistiche di Ferdinand de Saussure. Celebre la sua tesi secondo la quale l'inconscio sarebbe "strutturato come un linguaggio"; da qui la centralità dell'attenzione alla veicolazione di significati attraverso la comunicazione verbale nella teoria della tecnica lacaniana. Importante anche la sua teorizzazione relativa alla "fase dello specchio".
Lacan, pur essendo considerato da molti un innovatore del pensiero freudiano, dichiara di voler "tornare all'insegnamento originario di Freud" e malgrado sia stato sconfessato più di una volta dalle istituzioni freudiane ortodosse si è sempre proclamato l'unico vero interprete dell'insegnamento di Freud.
Opere di Lacan
Le sue complesse tesi, più che essere organizzate in modo organico in libri, vennero esposte nei suoi famosi seminari del mercoledì, tenuti dal 1953 fino al 1980.
Le sue opere principali comunque sono state pubblicate con il titolo Scritti nel 1966.
I seminari
Negli anni settanta cominciò la pubblicazione (in francese) dei seminari, a partire dalle copie stenografate esistenti in circolazione. Alla versione francese seguì la relativa traduzione in italiano. I seminari hanno l'aspetto discorsivo di opere aperte, tese all'esplorazione ed alla ricerca.
Gli scritti maggiori
Rispetto ai seminari, gli scritti hanno un aspetto più compatto, tipico di opere di ricapitolazione. La prima sezione degli Scritti è interamente dedicata a "Il Seminario su La lettera rubata" con relativa introduzione, sviluppi e appendici. Questa scelta lascia intuire l'indubbio valore rappresentativo che gli assegnava.
"Dei nostri antecedenti" è il titolo della seconda sezione, comprendente buona parte dei lavori di Lacan anteriori al 1953.
Curiosità
Su Lacan circolano molti pettegolezzi che i suoi biografi non hanno esitato a tramandare. In una di queste verità o leggende sul maestro famoso di tanti psicoanalisti si racconta che, allorché nel maggio 1968 gli studenti di Parigi occuparono la Sorbona, dando inizio ai duri scontri con la polizia nel Quartiere Latino, i ribelli si rivolsero al maestro chiedendogli se fosse disponibile a finanziare il movimento. Il maestro per tutta risposta sentenziò: "La rivoluzione sono io".
Critiche
Lacan è stato criticato per la mancanza di chiarezza dei suoi scritti (fra gli altri da Martin Heidegger, che li riteneva incomprensibili e che commentò sul suo conto: "questo psichiatra ha bisogno di uno psichiatra") e per l'utilizzo, ritenuto ingiustificato, di concetti provenienti dalle scienze pure.
Nel loro libro Imposture intellettuali, i fisici Alan Sokal e Jean Bricmont citano fra l'altro come Lacan paragoni il fallo alla radice quadrata di -1.
▪ 1990 - Nicola Abbagnano (Salerno, 15 luglio 1901 – Milano, 9 settembre 1990) è stato un filosofo italiano.
Laureatosi in Filosofia nel 1922 a Napoli con Antonio Aliotta, insegna dapprima al Liceo Umberto I del capoluogo campano, per poi trasferirsi all'Università di Torino dove è professore ordinario di Storia della filosofia prima presso la Facoltà di Magistero (1936-1939), poi presso quella di Lettere e Filosofia (1939-1976).
Dal 1952 è condirettore, a fianco di Norberto Bobbio, della Rivista di filosofia. Tra il 1953 e il 1962 è stato ispiratore del gruppo di intellettuali e filosofi, comprendente, tra gli altri, Bobbio e Geymonat, che prende il nome di neoilluminismo italiano, organizzando una serie di convegni rivolti alla costruzione di una filosofia "laica", aperta ai principali orientamenti del pensiero filosofico internazionale.
Dal 1964 al 1972 collabora con il quotidiano La Stampa; si trasferisce poi a Milano dove collabora con Il Giornale di Indro Montanelli e dove assume per circa un anno la carica di assessore comunale alla Cultura.
È stato uno dei promotori del Centro di Studi metodologici di Torino.
Pensiero filosofico
Come studioso di filosofia, è tra i primi a diffondere in Italia, negli anni trenta e quaranta, la conoscenza delle correnti esistenzialistiche francesi e tedesche, in particolare Heidegger, Jaspers e Sartre.
Nell'opera giovanile Le sorgenti irrazionali del pensiero, del 1923, l'autore esaltò l'azione creativa, la volontà e l'esperienza, attribuendo a loro il compito di condurre alla verità. Erano elementi che lui ritrovava soprattutto nella filosofia di Giovanni Gentile.
Fondamentale nell'evoluzione del suo pensiero è l'opera La struttura dell'esistenza, pubblicata nel 1939 a Torino, nella quale Abbagnano propose una terza alternativa alle due correnti appartenenti all'esistenzialismo tedesco, quella di Heidegger e quella di Jaspers.
Ha definito la propria visione filosofica come esistenzialismo positivo; esso, pur non esplicitamente formulato in veste sistematica, individua tuttavia la centralità dell'esistenza come momento ontologicamente fondativo, considerando la razionalità dell'uomo come lo strumento principe in grado di garantire a questo fondamento un valore positivo contro ogni possibile nichilismo. Diversamente dall'impostazione di Heidegger e di Jaspers, Abbagnano evidenziò l'importanza della libertà e della indeterminazione e quindi l'ineluttabilità del loro perseguimento.
Oltre a porre la ragione come unico mezzo per creare un legame tra l'uomo e il mondo che lo circonda il pensiero di Abbagnano insisteva molto su un chiarimento dell'orizzonte categoriale della possibilità, in contrasto con quello della necessità, tipico proprio dell'idealismo romantico e dell'esistenzialismo tedesco e francese, fatto che spiega la sua forte critica a queste due scuole filosofiche. Nello scritto Possibilità e libertà, distribuito nel 1956, l'autore chiarì il senso della sua filosofia, non incline né alla visione pessimistica dell'uomo imbrigliato e impedito in ogni suo progetto vitale, ma neppure ottimista al punto da concedere all'essere una realizzazione certa.
Abbagnano criticava, dell'idealismo, anche la tendenza a sottostimare il valore della scienza, da lui invece considerata una disciplina indispensabile per la ricerca della conoscenza, oltreché per l'utilizzo delle sue applicazioni. Quindi una disciplina alternativa alla filosofia, ma di pari valore.
Abbagnano insistette nei suoi lavori sui concetti di libertà e di ragione; la prima intesa come la possibilità di scegliere, la seconda come facoltà necessaria per regolare le azioni dell'uomo.
Anche il positivismo di stampo ottocentesco fu oggetto di critica tramite la contrapposizione con le filosofie di I. Kant e S. Kierkegaard.
▪ 1998 - Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998) è stato un musicista e cantautore italiano. È considerato una delle massime personalità nella storia della musica leggera italiana sia come interprete della sua musica, sia come autore per altri artisti. In tutta la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di dischi.
La sua produzione ha rappresentato una svolta decisiva nel pop e nel rock italiani: da un punto di vista strettamente musicale, Lucio Battisti ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica.
Grazie ai testi scritti da Mogol, Battisti ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente innovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana; ha saputo esplorare anche argomenti del tutto nuovi e inusuali, a volte controversi, spingendosi fino al limite della sperimentazione pura nel successivo periodo di collaborazione con Pasquale Panella.
Innovazioni introdotte da Battisti
«Un artista non può camminare dietro il suo pubblico, un artista deve camminare davanti.»(Lucio Battisti)
Oltre alla sua produzione, Lucio Battisti ha lasciato in eredità alla musica italiana un consistente numero di innovazioni tecniche e stilistiche, derivate dalla fusione della tradizione melodica italiana con le sonorità nuove della musica rock e pop internazionali. L'opera battistiana risulta essere stata particolarmente efficace nell'aver continuato a traghettare la musica "leggera" italiana verso la modernità e la molteplicità dei linguaggi musicali, offrendo in ogni fase dell'esperienza artistica un interessante sovrapporsi di tonalità e testo lirico.
Dal punto di vista stilistico, l'artista fu spesso anticipatore di generi e mode che sarebbero esplose di lì a poco: da citare l'album La batteria, il contrabbasso, eccetera (1976), di stampo disco music, e Cosa succederà alla ragazza (1992), disco molto vicino al rap e alla techno. Le sonorità innovative degli ultimi dischi di Battisti, in particolare da La sposa occidentale in poi, sono divenute, sia pure in contesti spesso più melodici e tradizionali, patrimonio comune degli arrangiamenti delle canzoni di moltissimi artisti italiani. Inoltre Battisti fu uno dei primi cantanti in Italia a riuscire ad affermarsi pur non avendo una voce tecnicamente perfetta.
Battisti, apprezzato anche come tecnico in sala di registrazione, fu tra i primi in Italia a utilizzare la tecnica di capovolgere i nastri nelle registrazioni, già a partire dal brano Era del 1967.
Ecco lo storico duetto con Mina
▪ 2003 - Edward Teller (Budapest, 15 gennaio 1908 – Stanford, 9 settembre 2003) è stato un fisico ungherese naturalizzato statunitense.
Fisico nucleare di origine ebreo-ungherese, "padre" della bomba termonucleare, o bomba all'idrogeno, il cui primo esemplare sperimentale fu fatto esplodere il 1º novembre 1952 nell'atollo Eniwetok dell'Oceano Pacifico (Operation Ivy).
Nel corso degli anni venti emigrò negli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale partecipò al Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica, progetto coordinato dal fisico Robert Oppenheimer di cui Teller divenne in seguito acerrimo oppositore. Insieme con Hermann Arthur Jahn descrisse il fenomeno noto come effetto Jahn-Teller.
Teller appartenne a quel gruppo di famosi scienziati di nazionalità ungherese, cresciuti a Budapest all'inizio del XX secolo e che erano poi stati costretti a rifugiarsi negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni naziste, gruppo comprendente anche Paul Erdős, Eugene Wigner, John von Neumann e Leó Szilárd. Questo straordinario gruppo di geni era anche stato ironicamente denominato come il "clan degli ungheresi".
Il 23 luglio 2003, meno di due mesi prima della sua morte, il presidente George W. Bush gli ha concesso la Medaglia presidenziale della libertà.
Curiosità
Per i suoi progetti spesso discutibili (vedi l'operazione Plowshare sull'utilizzo civile delle bombe atomiche) è considerato l'ispiratore del dottor Stranamore negli omonimi libro e film anche se molti credono che il regista Stanley Kubrick si sia rifatto invece a John von Neumann (e qualcuno pensa anche a Wernher von Braun e Henry Kissinger).
Nel 1991 vinse il primo premio Ig Nobel per la Pace (una parodia del premio Nobel) come padre della bomba all'idrogeno e primo sostenitore del Strategic Defense Initiative o Guerre Stellari, «per aver dedicato la vita al cambiamento del concetto di pace quale era stato inteso sinora».
Il gruppo punk americano Bad Religion nell'album "No Substance" ha dedicato ad Edward Teller una canzone: the biggest killer in american history.