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Quadro dell’Anno 2005

Fonte:
www.fides.org - 30/12/2005
Elenco di quanti - impegnati nel lavoro Missionario - sono stati uccisi nell'anno 2005



Nome - Nato in - Istituto - Martirizzato il - a

1. P. Thomas Richard Heath - USA - Domenicano OP - 13/1 - Kisumu (Kenya)
2. Don Thomas Harsidiyono - Indonesia - Diocesano - 14/1 - Purworejo-Java (Indonesia)
3. Don Jan Hermanovsky - Slovacchia - Diocesano - 20/1- Brjansk-Mosca (Russia)
4. Padre Manuel Delgado - Messico - Frati Minori OFM - 6/2- Bufalo (Messico)
5. Suor Dorothy Stang - USA - Congregazione di Notre Dame - 12/2 - Anapu (Brasile)
6. Don Mathew Uzhuthal - India - Vicario Arc. - Patna - 1/5 - Patna (India)
7. Padre René de Haes - Belgio - Gesuita SJ - 7/5 - Kinshasa (R.D.Congo)
8. Don Robert De Leener - Belgio - Diocesano - 4-5/5 - Bruxelles (Belgio)
9. Sua Ecc. Mons. Luigi Locati - Italia - Vicario Apostolico di Isiolo - 14/7-Isiolo (Kenya)
10. Mons. Luis Enrique Rojas - Colombia - Diocesano - 21/7- Barranquilla (Colombia)
11. Don Paulo Henrique Machado - Brasile - Diocesano - 25/7-Rio de Janeiro (Brasile)
12. Don Godwin Okwesili - Nigeria - Diocesano - 2/8- Lagos (Nigeria)
13. Don Jesus Adrian Sanchez - Colombia - Diocesano - 18/8 - Chaparral (Colombia)
14. Don Vicente Rozo Bayona - Colombia - Diocesano - 15/8 - El Diviso (Colombia)
15. Don Jesus Emilio Mora - Colombia - Diocesano - 15/8 - El Diviso (Colombia)
16. Don Francois Djikulo - R.D.Congo - Diocesano -./8- Mutendele (R.D.Congo)
17. Simon Kayimbi - R.D.Congo - Laico. - /8 - Mutendele (R.D.Congo)
18. Don Mathew Nellickal - India - Vic. Generale di Tezpur - 2/9 - Tezpur (India)
19. Don Giuseppe Bessone - Italia - Fidei Donum - 2/9 - Blumenau (Brasile)
20. Padre Angelo Redaelli - Italia - Frati Minori OFM - 12/9 -Owando (Congo Brazz.)
21. Don Ignazio Bara - India - Diocesano - 12/9 -Simdega (India)
22. Don Luis Velasquez Romero - Messico - Diocesano - 25/10 -Tijuana (Messico)
23. Suresh Barwa - India - Religioso Missionaries of the Poor (MOP) - 27/10 - Kingston (Giamaica) 24.Marco Candelario Lasbuna - Filippine - Religioso - Missionaries of the Poor (MOP) - 27/10 - Kingston (Giamaica)
25. Suor Margarita Vásquez Sandino - Colombia - Suore del Buon Pastore - 11/11- Medellin (Colombia)
26. Padre Philip Valayam - India - Salesiano SDB - 25/12 -Nairobi (Kenya)


Uccisi nell’anno 2005

1 Vescovo
20 sacerdoti
2 religiosi
2 religiose
1 laico

Paesi di origine

America: 10 (2 Stati Uniti d’America, 5 Colombia, 1 Brasile, 2 Messico)
Asia: 7 (1 Indonesia 1 Filippine, 5 India)
Europa: 6 (3 Italia, 2 Belgio, 1 Slovacchia)
Africa: 3 (1 Nigeria, 2 R.D.Congo)
Luoghi della morte
America: 12 (2 Messico, 3 Brasile, 5 Coloimbia, 2 Giamaica)
Africa: 8 (3 Kenya, 3 R.D.Congo, 1 Congo Brazza. 1 Nigeria)
Asia: 4 (3 India, 1 Indonesia)
Europa: 2 (1 Russia, 1 Bruxelles).

Biografie

Padre Thomas Richard Heath, Domenicano, originario degli Stati Uniti d’America, 85 anni, da 13 anni in Kenya dopo averne trascorsi altri 10 in Sudafrica e Lesotho, è morto il 13 gennaio 2005 in seguito alle ferite riportate durante l’aggressione di cui era stato vittima durante un tentativo di rapina nella casa religiosa di Kisumu dove risiedeva, il 4 gennaio. Predicatore e insegnante molto apprezzato, ha formato intere generazioni di sacerdoti del Kenya. Nella sua comunità era stimato come esempio di fedeltà alla vita religiosa, sempre attento ai bisogni degli altri. (vedi Fides 19/1/2005)

Don Thomas Harsidiyono, indonesiano, trovato assassinato la mattina del 14 gennaio 2005 a Purworejo (Java centrale), da ignoti che si erano introdotti nella sua parrocchia, molto probabilmente con lo scopo di rubare. Il sacerdote, 50 anni, è stato trovato con profonde ferite alla testa. Le testimonianze raccolte escludono che egli avesse nemici o avesse ricevuto alcun tipo di minaccia.

Don Jan Hermanovsky, 70 anni, slovacco, ucciso il 20 gennaio 2005 da due giovani malviventi che si erano introdotti nella sua abitazione a scopo di rapina, presso la parrocchia di Brjansk (Russia). Don Jan si è sempre distinto per il suo impegno a favore dell’unità dei cristiani e per la dedizione che riservava ai poveri ed agli emarginati. Distribuiva personalmente il cibo tra i senzatetto alla stazione della sua città. Tutto quello che aveva lo dava a chi aveva più bisogno. Aveva studiato in Italia, dove era stato anche ordinato sacerdote ed aveva svolto il ministero pastorale fino al 1995, quando rientrò in patria. Nel 1998 si trasferì nella Federazione Russa dove le comunità cattoliche che si andavano ricostituendo e avevano grande necessità di sacerdoti. In un primo tempo lavorò nella parrocchia di Oriol a Mosca e quindi venne mandato nella cittadina di Brjansk con il compito di riorganizzare l’antica parrocchia. (vedi Fides 25/1/2001)

Don Manuel Delgado, OFM, 42 anni, è stato trovato morto il 6 febbraio 2005, dietro una segnalazione di anonimi, nei dintorni della cittadina di Bufalo, a Ciudad Jiménez, nello stato messicano di Chihuahua. Era scomparso dal 5 febbraio. Il corpo del sacerdote presentava segni di colpi inferti con oggetti contundenti e numerose ferite che fanno pensare sia stato torturato. Il sacerdote, che al momento in cui è stato ucciso indossava abiti civili, era originario di Tampico, Tamaulipas, nel nord del Paese. Era vicario del Tempio del Santo Cristo di Burgos. Gli indizi raccolti dalle autorità inducono a pensare che sia stato vittima di una rapina.

Suor Dorothy Stang, 73 anni, nata negli Stati Uniti d’America e naturalizzata brasiliana, della Congregazione di Notre Dame, è stata uccisa la mattina del 12 febbraio 2005 con sei colpi sparati a bruciapelo in una località a 40 km dal comune di Anapu, nella regione occidentale dello stato del Parà (Brasile). Da più di vent’anni la religiosa era impegnata nella Commissione Pastorale della terra (CPT), accompagnando con fermezza e passione la vita dei lavoratori dei campi, specie nella regione Transamazzonica dello Stato del Parà. A causa della sua denuncia dell’azione violenta dei “fazendeiros e grileiros”, suor Dorothy sin dal 1999 aveva ricevuto minacce di morte. Anche la settimana prima di essere uccisa, il 9 febbraio, aveva presentato una denuncia pubblica per le minacce di morte ricevute. Come riconoscimento per il suo lavoro in favore dei più poveri, aveva ricevuto nel 2004 il titolo di “cittadina di Parà” e, sempre nel 2004, gli era stato assegnato il premio “José Carlos Castro” dell’Ordine degli Avvocati del Brasile, per il suo impegno in difesa dei diritti umani. (vedi Fides 15/2/2005)

Don Mathew Uzhuthal, Vicario dell’Arcidiocesi di Patna, nello stato indiano del Bihar, è deceduto il 1° maggio 2005 per le conseguenze dell’aggressione subita l’11 aprile. Padre Mathew era stato accoltellato l’11 aprile scorso nel suo ufficio parrocchiale, riportando ferite al petto è alla gola, da un giovane malvivente che più volte aveva cercato di estorcergli denaro. Ricoverato per i soccorsi di urgenza nel piccolo ospedale “Nazareth”, era stato trasferito in un struttura ospedaliera più grande a Patna, il Kurji Holy Familiy Hospital, dove gli sono state riservate cure specialistiche. Dopo 19 giorni di ricovero la sua salute è peggiorata ed il suo cuore ha cessato di battere. Padre Mathew Uzhuthal è ricordato come un valente missionario. Originario del Kerala, si era inserito alla diocesi di Patna nel 1953 ed era stato ordinato sacerdote da Paolo VI durante il Congresso Eucaristico di Mumbai nel 1964. Durante i suoi 40 anni di ministero pastorale ha servito diverse parrocchie, aiutato famiglie bisognose, insegnato Catechesi presso il Centro Catechistico diocesano. (vedi Fides 15/4/2005; 16/4/2005; 7/5/2005)

Padre René de Haes, 72 anni, gesuita belga, è stato ucciso nella tarda serata del 7 maggio 2005 a colpi di arma da fuoco da due uomini, nel quartiere di Kimwenza, nella zona nord di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), mentre in automobile stava rientrando nel filosofato in cui risiedeva. In Africa dal 1959, il religioso era molto noto per la sua attività di insegnante e per numerosi scritti teologici, in particolare sulla religione in Africa e sulle sette. Era molto attivo anche nel campo sociale.

Don Robert De Leener, 54 anni, nativo di Ixelles (Belgio) è stato ucciso nella notte tra il 4 ed il 5 giugno da un immigrato in attesa di permesso di soggiorno, che il sacerdote aveva ospitato precedentemente in canonica. Il sacerdote era parroco della parrocchia della “Santa Croce” a Watermael-Boitsfort (Bruxelles) ed assicurava il ministero religioso anche in altre parrocchie. L’immigrato era stato allontanato dalla canonica il giorno precedente per il suo comportamernto aggressivo, ma è ritornato dal sacerdote e lo ha pugnalato davanti agli occhi della sua anziana madre. Secondo i suoi parrocchiani, il sacerdote è rimasto vittima della sua bontà: infatti chiunque bussasse alla sua porta era sicuro di essere accolto e aiutato.

Sua Ecc. Mons. Luigi Locati, Vicario Apostolico di Isolo, nel nord est del Kenya, è stato ucciso la sera del 14 luglio 2005, davanti ad un Centro pastorale del Vicariato. Mons. Locati, 77 anni, era originario della Diocesi di Vercelli (Italia), da 40 anni prestava servizio in Kenya, dove si era recato come prete “Fidei Donum”, e si stava preparando a lasciare il suo incarico per raggiunti limiti d’età. Viveva in un ambiente molto povero e semplice, e anche quando divenne Vescovo, conservò sempre il suo stile di vita. Era conosciuto come persona retta ed onesta che ha sempre difeso la giustizia. Mons. Locati da tempo aveva ricevuto minacce alla sua vita, per questo la sera si muoveva con due guardiani. (vedi Fides 15/7/2005)

Mons. Luis Enrique Rojas, 76 anni, originario di Andes (Antioquia-Colombia), parroco della Cattedrale di Santa Marta (Barranquilla-Colombia), è morto il 21 luglio dopo tre settimane di agonia in seguito alle ferite riportate durante l’aggressione di alcuni malviventi che il 2 luglio si erano introdotti nella casa canonica dove risiedeva. Apparentemente i malviventi non hanno forzato alcuna serratura né portato via oggetti di valore. Da 25 anni parroco della Cattedrale, mons. Rojas si era distinto per la sua opera verso le persone più disagiate, ed aveva subito un’altra aggressione l’8 dicembre 2004, ma con esiti meno violenti.

Don Paulo Henrique Machado, 36 anni, brasiliano, Vice-coordinatore della pastorale di Nova Iguacu, è stato ucciso il 25 luglio 2005 da un commando armato. Il corpo è stato ritrovato a bordo della sua automobile sotto un viadotto alla periferia di Rio de Janeiro, senza orologio, cellulare e portafoglio. Il movente del delitto sarebbe comunque da ricercare nell’attività del sacerdote nel campo dei diritti umani, mal sopportata dalle bande criminali locali. Era descritto come un sacerdote giovane, allegro, attivo, impegnato a dare pace e serenità ai quartieri dove operava. In particolare seguiva un gruppo di appoggio alle famiglie delle vittime del massacro avvenuto nel quartiere di Nova Iguacu, uno dei più violenti della periferia, inoltre aveva più volte denunciato i soprusi dei narcotrafficanti.

Don Godwin Okwesili, 42 anni, nigeriano, è stato ucciso il 2 agosto 2005 nella St. Dominic Catholic Chruch di Yaba, a Lagos (Nigeria). Nel pomeriggio tre giovani uomini si sono presentati alla residenza con la scusa di dover consegnare un pacco ad uno dei sacerdoti e hanno volutamente provocato una animata discussione. Quando il sacerdote è uscito dalla sua camera per rendersi conto di cosa stesse succedendo, è stato immediatamente ucciso davanti alla porta della camera.

Don Jesus Adrian Sanchez, 32 anni, sacerdote colombiano della diocesi di Espinal (Tolima), Parroco di El Limon, è stato ucciso il 18 agosto 2005 mentre stava tenendo una lezione di religione nell’Istituto Camacho Angarita, nella zona rurale di Chaparral (Tolima). Intorno alle ore 10 del mattino, un uomo armato ha fatto irruzione nell’aula ed ha costretto il sacerdote ad uscire, quindi ha sparato contro di lui uccidendolo. Il sacerdote era attivamente impegnato soprattutto nella cura pastorale dei giovani, che cercava in ogni modo di persuadere a non lasciare gli studi per unirsi alle fila dei guerriglieri e dei violenti. Il Presidente della Conferenza Episcopale Colombiana in un suo comunicato ha condannato l’atto “violento e sacrilego”, implorando la conversione degli autori dell’orrendo assassinio ed esortando il popolo colombiano a chiedere al Signore l’aiuto necessario “per superare la cultura di violenza e di morte che non rispetta la vita di quanti sono costruttori di Pace e testimoni della verità e della vita”.

Don Vicente Rozo Bayona, 50 anni, e don Jesus Emilio Mora, 65 anni, sacerdoti colombiani della diocesi di Ocaña, parroci delle uniche due parrocchie di Convencion, sono stati uccisi la mattina del 15 agosto 2005 mentre si stavano recando ad una celebrazione. I guerriglieri hanno attaccato il veicolo su cui viaggiavano i sacerdoti lungo la strada Teorema-Convencion, nella località di El Diviso (Colombia) a raffiche di mitra, uccidendo i sacerdoti e altre due persone che viaggiavano con loro, incaricate della costruzione di una caserma nella zona. I guerriglieri dell’ELN, attraverso un comunicato diffuso nei giorni seguenti, hanno ammesso la propria responsabilità nell’atto criminoso, chiedendo perdono in quanto si è trattato di un tragico “errore” dovuto al conflitto in atto nella zona. La Conferenza Episcopale Colombiana in un comunicato ha definito l’accaduto “un crimine atroce”, condannando gli autori morali e materiali “di questo atto violento e sacrilego”, che “attenta alle aspirazioni alla riconciliazione e alla pace che la Chiesa predica”.

Don Francois Djikulo, sacerdote congolese della diocesi di Manono (Repubblica democratica del Congo), nel mese di agosto si era recato per una iniziativa personale in missione di pace presso il temuto capo ribelle Kyungu Kyungu, alias Gedeon, per convincerlo a deporre le armi e mettere fine al terrore cui sono soggette le popolazioni locali. Purtroppo solo dopo qualche mese si è appreso con certezza che il sacerdote era stato assassinato selvaggiamente: prima mutilato insieme al suo collaboratore laico che lo accompagnava, Simon Kayimbi, quindi bruciati vivi a Mutendele, territorio di Pweto, a 75 km dalla parrocchia di Dubie, diocesi di Kilwa Kasenga. (vedi Fides 21/11/2005 - 23/11/2005)

Don Mathew Nellickal, 65 anni, Vicario generale della diocesi di Tezpur (India), è stato trovato ucciso nella residenza diocesana di Tezpur. L’omicidio è avvenuto intorno alle ore 21,30 del 2 settembre 2005, ma il cadavere è stato trovato dai collaboratori di p. Matthew la mattina del 3 settembre, non avendolo visto partecipare alla Santa Messa mattutina. P. Mathew stato colpito con oltre 10 colpi di arma da taglio alla testa e in diverse parti del corpo. La polizia ha ipotizzato che il sacerdote potesse conoscere il suo assassino, dato che non vi erano segni di effrazione nell’episcopio. Il sacerdote era originario di Palai, nel Kerala. Entrato tra i Salesiani, aveva emesso la professione come Fratello laico. Dopo aver trascorso alcuni anni in varie istituzioni salesiane, chiese di diventare sacerdote e venne incardinato nella diocesi di Tezpur, di cui nel febbraio 2005 venne nominato Vicario generale. Da 30 anni svolgeva servizio pastorale in Assam. Era stato Preside della Scuola superiore Don Bosco, Rettore del Seminario minore, Parroco. Secondo fonti della Chiesa locale, il sacerdote non aveva in corso liti e controversie con nessuno, era un uomo pacifico, benvoluto dalla gente, lavorava senza alcuna discriminazione di casta o razza, ceto sociale, religione. (vedi Fides 6/9/2005)

Don Giuseppe Bessone, sacerdote fidei donum della diocesi di Pinerolo (Italia) è stato ucciso nella sua casa parrocchiale di S. Antonio a Blumenau (Brasile), dove era parroco, nella notte del 2 settembre 2005. Autore del delitto un ragazzo di 16 anni, arrestato dalla polizia, che dopo essere stato accolto in casa dal sacerdote, lo avrebbe poi colpito con un coltello, rimanendo anch’egli ferito, probabilmente nel tentativo di rapinarlo. Don Giuseppe era stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1967. Dopo aver esercitato per alcuni anni il suo ministero nella diocesi di Pinerolo, nel 1975 era partito per il Brasile come sacerdote fidei donum, assumendo l’incarico di viceparroco nella parrocchia di Nostra Signora da Gloria in Blumenau. Divenne successivamente parroco di Nostra Signora di Fatima in Joinville e di S. Ines in Indasal e infine di S. Antonio in Blumenau. Dopo un periodo di riposo trascorso in Italia, era ripartito per il Brasile, per riprendere il suo lavoro pastorale. (vedi Fides 6/9/2005)

Padre Angelo Redaelli, 40 anni, della Provincia dei Frati minori della Lombardia, è stato ucciso dalla folla il 12 settembre 2005, dopo aver involontariamente investito una bambina in un villaggio a una trentina di chilometri da Owando nel centro - nord del Congo Brazzaville. P. Angelo era da due anni in missione in Congo e si era subito ben inserito nella comunità locale. Negli ultimi mesi operava soprattutto nella parrocchia di Mekua che si trova a nord di Owando e non lontano dalla zona dove sono avvenuti i tragici fatti. Egli operava soprattutto a favore dei bambini di strada, nel campo della sanità e della catechesi. È stato ucciso proprio quando si stava recando in una scuola per catechisti. (vedi Fides del 13/9/2005)

Don Ignazio Bara, 48 anni, è stato ucciso il 12 settembre 2005 nello stato del Jharkhand, nella diocesi di Simdega, India Nordorientale, mentre stava cercando di prevenire lo scontro imminente fra un gruppo tribale e un gruppo fondamentalista indù, in un’area attraversata da contese di natura interetnica. Il sacerdote, che era anche preside della Scuola media Banabira a Simdega, era intervenuto per fare da paciere in una contesa: l’associazione tribale “Adivasi Adhikar Rashka Manch” aveva organizzato una manifestazione a Simdega per discutere delle prossime elezioni locali e della rappresentanza politica dei tribali. I manifestanti sono stati attaccati dai militanti del gruppo fondamentalista indù “Shanti Sena” con l’intento di terrorizzarli e impedire loro di rivendicare i propri diritti. P. Ignazio si era impegnato a calmare gli animi e difendere i manifestanti. Nel pomeriggio è stato avvicinato da alcuni uomini in motocicletta che lo hanno accoltellato a morte. (vedi Fides 13/9/2005)

Don Luis Velasquez Romero, 51 anni, sacerdote messicano della diocesi di Tijuana, è stato ucciso a colpi di pistola: il suo corpo è stato trovato in una automobile presso un centro commerciale, la mattina del 25 ottobre 2005. Il sacerdote, che esercitava il ministero pastorale in una parrocchia del quartiere di Colinas di Agua Caliente di Tijuana ed era Giudice del Tribunale ecclesiastico diocesano, aveva le mani legate. Era una persona molto amabile e vicina alla gente. La città di Tijuana, alla frontiera con gli Stati Uniti, è spesso al centro di fenomeni di violenza urbana e di scontri tra bande di narcotrafficanti.

Suresh Barwa, 31 anni, e Marco Candelario Lasbuna, 22 anni, membri della congregazione religiosa di diritto diocesano Missionaries of the Poor (MOP), che si dedica all’assistenza dei poveri ed emarginati in Giamaica, India, Uganda e nelle Filippine, sono stati uccisi a Kingston (Giamaica) la sera del 27 ottobre. Si trovavano insieme ad altre persone nella cucina della casa Corpus Christi dei MOP, che si trova in pieno centro di Kingston, Giamaica. Tutti e due sono stati uccisi dalla stessa pallottola alla testa, mentre lavavano i piatti dopo una festa in casa per un altro confratello. Marco, di origine filippina, era a Kingston da 5 mesi e Suresh, di nazionalità indiana, da 2 anni.

Suor Margarita Vásquez Sandino, 87 anni, delle suore del Buon Pastore, è stata uccisa a Medellin (Colombia) mentre si trovava ad accudire un familiare infermo, l’11 novembre 2005. Un giovane che era in contatto con le suore per alcuni lavori di pittura, è entrato nell’abitazione probabilmente per rubare. C’è stata quindi una colluttazione con la religiosa a causa della quale la suora è morta. Suor Margarita guidava una Campagna natalizia per consegnare regali di Natale ai bambini rimasti feriti dalle mine antipersone.

Padre Philip Valayam, 46 anni, sacerdote Salesiano (SDB) è stato ucciso nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre, dopo aver celebrato la Messa di Mezzanotte, mentre stava rientrando nella sua comunità “Don Bosco Youth Educational Services” di Nairobi (Kenya). Sembra che il sacerdote sia stato fermato da alcuni rapinatori che gli hanno sparato mentre tentava di reagire. Don Valayam era un sacerdote molto apprezzato e conosciuto. Nato a Koodaranhi-Calicut, India, era stato ordinato sacerdote nel 1988. Giunto nell’ispettoria Africa Est nel 1995 come missionario, era stato mandato a svolgere il suo ministero in Tanzania. Nel 2001 era stato trasferito a Nairobi in Kenya.

(Agenzia Fides 30/12/2005)

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