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Un collegio a Khartoum aperto a tutti

Autore:
Puttinato, padre Beppino
Fonte:
CulturaCattolica.it
Il Collegio Comboni per Scienze e Tecnologie

Ieri, 27 ottobre 2010, nella cappella del Collegio abbiamo celebrato il matrimonio di Sadat Omer, laureato al Collegio Comboni per Scienze e Tecnologie... Il padre di Sadat è musulmano e la madre è cristiana. Sia Sadat che la sposa sono cattolici e sono nati nel Sud Sudan.

Sadat lavora con le Nazioni Unite a Malakal, nel Sud Sudan. I nostri laureati Sud Sudanesi trovano facilmente lavoro nel Sud perche’ conoscono sia la lingua inglese che la lingua araba.

Il Collegio Comboni per Scienze e Tecnologie (CCST) non è il Collegio Comboni Khartoum, il ben conosciuto CCK degli ultimi ottant’anni: è un nuovo collegio fondato dieci anni fa con l’approvazione del Ministero Federale Sudanese dell’Alta Educazione.

Il CCK è una scuola primaria e secondaria, chiamata collegio forse perche’ all’inizio aveva il convitto; il CCST è un collegio universitario che porta alla laurea in scienze del computer, alla laurea in educazione e scienze religiose cristiane, al diploma in contabilità e al diploma in economia e commercio.

Altri due programmi a livello universitario – lingua inglese e sistemi dell’informazione – hanno ricevuto l’approvazione provvisoria del Ministero dell’Alta Educazione. Siamo in attesa dell’approvazione definitiva per iniziare i corsi. Esiste pure il progetto di una Università Comboni del Sudan – un progetto della Conferenza Episcopale Sudanese – e il CCST ovviamente ne diventerebbe parte.

San Daniele Comboni, nel suo Piano “Salvare l’Africa con gli Africani”, contemplava il tema dell’educazione anche a livello universitario, con insegnanti africani. Il personale del CCST è totalmente Sudanese, ad eccezione di un padre che rappresenta l’Istituto Comboniano e di un altro padre che insegna religione agli studenti cristiani.

Gli studenti del CCST provengono dal Nord, dal Sud, dall’Est e dall’Ovest del Sudan e dai paesi vicini. Gli iscritti per l’anno accademico 2011 sono 450. Per il 70% sono cristiani e per il 30% musulmani. La percentuale delle ragazze si avvicina al 40%. E’ da notare che nelle università del Nord Sudan le ragazze superano il 50%, mentre nelle università del Sud sono molto meno del 40%.

Se il Sud Sudan si separa dal Nord, il CCST non dovrebbe soffrire una grande perdita di studenti: molta gioventù dell’Ovest – la regione del Darfur – chiede di entrare al Collegio e non è ammessa perché proviene dai campi dei rifugiati e non può pagare le rette. Il Collegio è impegnato a raggiungere l’autosufficienza, e non può ammettere molti studenti che non pagano niente, a meno che non ci siano benefattori che pagano per loro. A causa della crisi finanziaria nel mondo occidentale, le donazioni sono diminuite parecchio in questi ultimi anni.

Se arriva la pace nel Darfur, il numero degli studenti di quella regione di sicuro crescerà. Né il Darfur né il resto del Nord Sudan sono poveri in risorse. Una migliore distribuzione del reddito, come si spera che avvenga, assicurerà migliori condizioni di vita a tutti, anche al CCST.

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