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Il mondo cattolico e il genocidio dei nascituri

Fonte:
CulturaCattolica.it
Appello ai cristiani e agli uomini di buona volontà perché abbia fine l’inqualificabile silenzio del mondo cattolico italiano sul genocidio legalizzato dei nascituri voluto dalle ideologie della morte dominanti in Italia e abbia fine il genocidio stesso con le sue leggi e le sue ideologie.

L’Enciclica Evangelium Vitae (insieme con il suo complemento Dignitas personae), come chiesto più volte dal Santo Padre, sia il documento di lavoro, il criterio di giudizio, il testo da diffondere e il punto di riferimento costante per tutti i cattolici, i loro pastori e le loro comunità, e si realizzino urgentemente grandi interventi e gesti di tutto il mondo cattolico a difesa della vita e della famiglia.

IN SINTESI

1. Il genocidio abortista, per l’immensità dei numeri, la natura delle vittime, l’efferatezza del loro sterminio, la sua causa-motivazione-forza ideologica decisiva e per la sua finalità, è da considerare oggettivamente e di gran lunga il fatto più grave di tutta la storia dell’umanità.

2. La scienza aggrava questo verdetto perché dimostra sempre di più al mondo laico e cattolico la presenza della persona umana fin dal suo concepimento, come da sempre insegnato dalla Chiesa.

3. La conseguenza demografica di questo genocidio è la gravissima denatalità dell’Europa, che sta conducendo alla scomparsa dei nostri popoli, un tempo cristiani. In Italia mancano 19 milioni di giovani che, secondo il trend normale precedente, sarebbero dovute nascere in questi ultimi 50 anni.

4. Il genocidio abortista è gravissimo soprattutto perché non è opera di qualche pazzo criminale, ma di una volontà collettiva consapevole e proclamata nella legge civile da parte delle nazioni. E’ in forza di queste leggi che gli aborti si sono moltiplicati a dismisura e le coscienze si sono oscurate.

5. La causa di questa opzione di morte da parte delle nazioni sono alcune ideologie, contrarie a Cristo e alla sua legge morale, che da due secoli dominano la cultura occidentale. I soggetti culturali e politici che le sostengono sono quelli che hanno voluto le leggi abortiste e il genocidio di massa dei nascituri e le leggi contro la famiglia.

6. L’obiettivo di queste ideologie è la rivoluzione antropologica, cioè la riformulazione della stessa natura umana e della società, e il dominio assoluto su di esse, da parte del potere che si è messo al posto di Dio e intende costruire un mondo radicalmente senza Dio e contro la sua legge morale, calpestata punto per punto.

7. Queste ideologie devastanti, che si spacciano per umanitarie, hanno creato una dittatura mondiale, che domina l’umanità esteriormente e interiormente. Solo la Chiesa può resistere, smascherare questa dittatura e, facendo conoscere apertamente la verità, liberare le menti.

8. Il Magistero della Chiesa ha lottato strenuamente e pubblicamente dalla metà dell’Ottocento fino ad oggi per opporsi a questo disegno delirante, al divorzio, al genocidio dei nascituri e alla rivoluzione antropologica. Il documento più drammatico di questa opposizione della Chiesa è l’Enciclica Humanae vitae, che smaschera la disumanità e l’iniquità degli ‘anti-concezionali’ o ‘contraccettivi’ (cioè contro il concepimento).

9. Il testo fondamentale del Magistero contro il genocidio abortista, come ha ribadito il Santo Padre, è l’Enciclica Evangelium Vitae e il suo complemento Dignitas personae. In essi vengono condannate le ideologie e le leggi abortiste e viene chiesta ai cristiani una urgente generale mobilitazione delle coscienze e una grande strategia a favore della vita.

10. La lotta del Magistero contro le ideologie della morte e contro le leggi della morte ha avuto un triplice sostegno suscitato da Dio stesso, vale a dire il pensiero e l’opera dei Santi, dei nuovi carismi e lo straordinario fenomeno delle apparizioni mariane pubbliche (da Rue de Bac del 1830 a Lourdes e a Fatima, fino a quelle degli ultimi decenni del Novecento). Contro le leggi abortiste spicca il nome di Santa Madre Teresa di Calcutta.

11. Il mondo cattolico modernista e quello semimodernista hanno insabbiato questi documenti, hanno imposto il silenzio sul genocidio abortista e sulla distruzione della famiglia, hanno fatto credere a tutti i fedeli che le leggi abortiste non sono un problema, ma anzi sono accettabili e necessarie e che basta applicarle bene, hanno censurato e emarginato dentro il mondo ecclesiale tutti i cattolici pro life e pro family, hanno determinato il silenzio anche dei movimenti un tempo più attivi.

12. E’ spaventosa l’ipocrisia dei cattolici pro choice, che affermano che Dio ha lasciato liberi gli uomini di compiere il male e non vuole che siano costretti con la forza delle leggi civili a compiere il bene. Costoro vogliono perciò che ci sia per tutti la libertà di uccidere i nascituri, ma non quella di uccidere loro stessi, di rubare i loro soldi, di rapire i loro figli o di violentare le loro donne.

13. Il silenzio del mondo cattolico procura un danno immenso ai fedeli e al mondo laico: ai fedeli perché perdono la coscienza della verità e della loro missione nella società, al mondo laico perché senza l’aiuto della Chiesa non può uscire dalla morsa della menzogna e della morte.

14. Sono quattro i compiti fondamentali che la Evangelium Vitae assegna ai cattolici:

- l’evangelizzazione, che insegna le verità grandiose che danno la giusta visione della vita;
- la battaglia culturale, che confuta la cultura della morte e sostiene le ragioni della vita;
- la battaglia politica, per far abrogare le leggi abortiste e far promulgare leggi a difesa della vita e della famiglia;
- l’opera caritativa, per correre in soccorso alle donne incinte.

15. I cattolici pertanto devono riprendere i testi del Magistero e avere così una coscienza chiara della verità e un giudizio retto e argomentato della situazione in cui viviamo. Urge da parte dei cattolici la testimonianza della verità nella sua purezza e interezza: la ferma condanna delle ideologie della morte e delle leggi abortiste, la difesa forte e coraggiosa della vita umana dal suo concepimento alla sua morte naturale, la difesa della famiglia fondata esclusivamente sul matrimonio tra un uomo e una donna, l’opposizione alla colonizzazione ideologica omosessualista, la difesa della educazione vera della gioventù contro tutte le depravazioni morali.

16. I cattolici, con la forza di un amore profondo verso Dio e verso il prossimo, devono dare vita con regolarità a qualche grande intervento e gesto dentro la società, come la marcia annuale per la vita di Washington, la diffusione ovunque dei testi del Magistero, la ferma e continua richiesta ai politici di abrogazione delle leggi abortiste, la divulgazione delle scoperte scientifiche oggi censurate.

17. In tutte le chiese è necessario che si preghi davanti a Cristo Eucaristico e si educhi a pregare per questa tremenda lotta in difesa dell’uomo, della famiglia, del popolo, della fede, della legge morale, della Chiesa: “il rifiuto della vita dell’uomo, nelle sue diverse forme, è realmente rifiuto di Cristo” (Evangelium vitae 104). Preghiera e azione devono restare inscindibili.

18. Il primo dovere dei politici, cattolici o laici, è di abrogare le leggi abortiste e antifamily, cioè di porre fine all’omicidio degli innocenti e alla distruzione della famiglia, perché il primo dovere dell’autorità civile è la difesa della persona umana e delle famiglie. Questo è ciò che il mondo cattolico deve chiedere a gran voce a tutti i politici, rifiutandosi di votare qualsiasi partito che approvi o difenda le leggi abortiste e contro la famiglia.

19. Mentre lavorano per arrivare alla abrogazione della legge omicida 194, i politici cattolici devono chiedere che le clausole per evitare l’aborto in essa contenute siano applicate, per sottrarre più vite possibile allo sterminio, senza con ciò ritenere buona una legge che autorizza lo sterminio stesso. La legittimazione dell’uccisione di anche solo un bambino rende infame una legge: figurarsi una legge che ne ha fatti ammazzare finora 6.320.000.

20. Occorre chiedere nelle comunità cristiane che ci siano più volontari per le opere di carità a sostegno della maternità a rischio: i Centri di Aiuto alla Vita devono essere rilanciati in tutte le nostre città, mantenendo sempre presenti i doveri di intervento culturale e politico sopra descritti.

21. Non si può pregare perché cessi la pandemia se non si ha la ferma volontà di porre fine al genocidio dei nascituri e alla distruzione delle coscienze, della famiglia e della gioventù: “Anche se moltiplicaste le vostre preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue” (Isaia 1).

22. Non occorre che si ottenga il successo della nostra missione: ciò che è essenziale è che la verità sia testimoniata fino in fondo. Il trionfo verrà come conseguenza quando Dio lo vorrà.

Articolo pubblicato da Avvenire, 1 settembre 2020

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