Né con la destra né con la sinistra

Né con la destra né con la sinistra, i cattolici stanno con la Chiesa, con il Papa, con chi difende la vita, la famiglia, l'educazione.
Non è poi una cosa così difficile, perché è l'unica cosa ragionevole che si possa fare.
Essere cattolico e vivere di eccezioni è un'inutile e faticosa ginnastica dell'anima, dirsi cattolici e difendere la vita con qualche distinguo, tra se e ma, è davvero una condizione umiliante.
Si sa che la politica è l'arte della mediazione, ma con la propria coscienza non si può mediare.
Ben vengano le commissioni trasversali tra cattolici di uno e dell'altro schieramento, meglio sarebbe se ci fossero anche i laici, quelli cui la ragione suggerisce che non c'è futuro per una società che non difende i più deboli, che li seleziona e li elimina "alla fonte", una società che ha fatto della "leggerezza del vivere" la sua religione.
Mai come oggi appare chiaro che la nostra società secolarizzata si sta autodistruggendo, prevale la legge del desiderio, del "voglio quindi mi spetta", e essere cristiani distratti, tiepidi, assenti e una connivenza con il male che non possiamo permetterci.