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Chieffo, l’uomo che non ha più paura di niente

Fonte:
CulturaCattolica.it

Iniziare la giornata al Meeting di Rimini ascoltando come “sigla” di benvenuto una canzone di Claudio Chieffo è stata una quotidiana emozione.
Alcune canzoni di Chieffo le cantiamo durante la celebrazione eucaristica, avendo dimenticato chi ne è l’autore, “Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino…” - “Io non sono degno di ciò che fai per me, Tu che ami tanto uno come me” altre le cantano i nostri bambini “Avrei voluto essere una banda col direttore po po po che la comanda…”
Per qualcuno Claudio Chieffo resta, purtroppo per loro, “il cantautore dei ciellini”, il pregiudizio li priva così di un’occasione per ascoltare le parole di un poeta che racconta al nostro cuore la semplicità della fede, una fede che c’entra con la vita, con tutta la vita, con l’amore, l’amicizia, il lavoro, la morte degli amici e la fatica del vivere.

Ma vederlo sul palco del Meeting di Rimini, sfidare la malattia contro la quale sta combattendo, cantare e sorridere, stringendo tra le dita la corona del Rosario è stata davvero l’occasione di vivere una testimonianza di vita e di fede che non potrò scordare.

Canta Chieffo e chi lo ascolta canta con lui, “quando uno ha il cuore buono: non ha più paura di niente…” e lui lo si capisce che non ha paura della fatica che la malattia comporta, l’ho sentito alcuni mesi fa e mi ha detto con la solita ironia che lo contraddistingue: “le notizie sono due, una cattiva e una buona, quella cattiva è che dagli esami risulta che ho qualcosa che non va, sono malato, quella buona è che facendo degli accertamenti hanno scoperto che ho un cervello, pensa, alcuni ne dubitavano.”

L’ultima volta che ci siamo sentiti al telefono l’ho sentito parlare della sua malattia come di una Grazia, qualcosa che gli ha fatto riscoprire la grandezza di quanto lo circonda, la forza delle persone che gli sono accanto e il fatto che siamo fatti per un destino buono che passa anche attraverso la fatica e il dolore.

Ascoltarlo a Rimini durante il “Concerto per un amico” è stata davvero un’occasione di Grazia.
Le canzoni, le ballate, che hanno sottolineato la vita e la crescita di molti di noi, “Forza compagni, rovesciamo tutto e costruiamo un mondo meno brutto! (...)
Ora tu dimmi come può sperare un uomo che ha in mano tutto, ma non ha il perdono!”
quanti di noi hanno scelto un altro modo di fare rivoluzione, un Altro da seguire, che non fosse uno dei molti cattivi maestri, e quanti si sono inteneriti e hanno riscoperto la bellezza di amare la propria donna o il proprio uomo, con uno sguardo come quello descritto ne - La ballata dell’amore vero – “Io vorrei volerti bene come ti ama Dio con la stessa passione, con la stessa forza, con la stessa fedeltà che non ho io.”

Forza Chieffo, canta, lotta e prega, noi siamo con te, sicuri che come ci hai insegnato: “Quando uno ha il cuore buono, non ha più paura di niente: è felice d’ogni cosa, vuole amare solamente.”

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