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Coraggio e (in)coerenza

Fonte:
CulturaCattolica.it
Secondo fonti ANSA: [Il coraggio...]
Se il governo non potesse utilizzare i decreti legge allora "ritornerei al popolo per modificare la Costituzione ed anche il governo". "Andiamo avanti con il decreto. Se io non intervenissi con un decreto, sentirei personalmente di aver compiuto una omissione di soccorso. Non possiamo far ricadere su di noi la responsabilità della morte di Eluana". Lo avrebbe detto, a quanto si apprende dai presenti in cdm, il premier Silvio Berlusconi, durante la lunga e difficile discussione in consiglio dei ministri sul caso Englaro e sulla missiva arrivata dal Quirinale per dire no ad un decreto del governo.

"Mi auguro - aggiunge Berlusconi - che di fronte a questa decisione assunta dal governo all'unanimità ci possa essere un ripensamento anche da parte di coloro che si avvicendano intorno ad Eluana. E che essi possano attendere alcuni giorni prima di immettersi in questa pratica che noi consideriamo una pratica di vera e propria uccisione di un essere umano che è ancora vivo".

Se avessimo rinunciato al varo del decreto su Eluana Englaro, continua il premier, "avremmo trasferito la responsabilità legislativa da organo governo a altro organo: e quindi è chiaro che non era possibile prendere atto e accettare una situazione di questo genere".

[e...] Ho ritrovato in questi giorni questo articolo di Antonio Stella su Gianfranco Fini. Già allora, quando si trattava di discutere sulla questione della legge 40, sulla fecondazione assistita, mi aveva colpito la sua posizione con cui prendeva le distanze dai tanti laici e cattolici che si ponevano in atteggiamento critico rispetto alla stragrande maggioranza della stampa e dei cosiddetti benpensanti. Me ne sono ricordato quando ho sentito le sue affermazioni sulla Chiesa nei riguardi dell’antisemitismo, e mi era sembrato di ascoltare le posizioni di chi, più che la verità, attribuisce agli altri le proprie incoerenze. Ed ora mi ricompare davanti di fronte alle sue affermazioni sul caso di Eluana Englaro.
«Veniva ai cortei in giacca e impermeabile. Così al primo pericolo si infilava nei negozi e si spacciava per poliziotto»: quella giacca ed impermeabile che lo possono rendere gradito ai salotti buoni, per accreditarsi come politico affidabile, soprattutto ora che riveste una grande carica istituzionale.
Noi amiamo chi ama la verità, e non ci piacciono né trasformismi, né connivenze con il potere, soprattutto mediatico. Un grande studioso di letteratura, Rocco Montano, in un bellissimo libretto su Machiavelli, ci ha ricordato che il popolo sa riconoscere ciò che è vero e che non è poi così certo che “il fine giustifica i mezzi”. Non si rimane a lungo a galla andando contro la verità e la coscienza.

Il superamento di Machiavelli
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