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Eluana e il dolore muto di mamma Saturna

Fonte:
CulturaCattolica.it
Eluana è morta. Il mio pensiero va a mamma Saturna, al suo dolore muto.

Eluana Englaro è morta, l’hanno uccisa togliendole l’idratazione e l’alimentazione.

Ora ogni giro di parole sembra inutile e grottesco, "ci ha lasciati", "se n'è andata"...

Questa sera tutti porgono le condoglianze sincere o false non importa, condoglianze al padre, quel padre che abbiamo visto da anni invecchiare sugli schermi tv, mentre combatteva la sua battaglia perchè fosse tolta la vita alla figlia, quella figlia che un incidente aveva reso così differente da com’era stata a vent’anni, ma pur sempre viva.
Quella figlia che lui chiamava "purosangue" e che gli pareva inutile continuasse a vivere in quel modo.

E la madre?
Mamma Saturna, che non si è mai sentita, mai vista, se non in qualche rara foto, dove sorride accanto a sua figlia, così belle e così somiglianti.

In un’intervista a Il Giornale di qualche giorno fa, il bravissimo Cristiano Gatti, ci raccontava di un incontro avvenuto nel 2005 con il signor Englaro che gli aveva parlato anche della moglie, già molto malata.

“Per due anni, Saturna ha fatto la spola con l’ospedale di Sondrio, dove inizialmente avevano ricoverato Eluana. Quindi, quando la nostra piccola è tornata qui a Lecco, combinazione nell’istituto di suore dov’era nata, sua madre ha passato tutti i giorni allo stesso modo».
Le parlava, l’accarezzava, le sorrideva. Le portava peluche e fotografie. Le comprava biancheria e abiti di pregio, perché diceva che Eluana, già bella, doveva essere bellissima anche mentre dormiva. «Per nessun altro al mondo Eluana è quello che è per me», diceva. Questa madre mutilata aveva deciso di continuare la «simbiosi», una cosa sola con la sua creatura, delegando al marito il compito di combattere, fuori, la battaglia contro i sondini. Lei rinchiusa nel bozzolo del dolore, lui in trincea.”

Oggi, quando Eluana è morta era sola, non c’erano con lei le suore che l’hanno accudita per anni come una figlia, non c’era suo padre, immagino fosse accanto alla moglie per sostenerla nella fatica e nel dolore.

Eluana è morta, dicono - nel rispetto del protocollo -, ma nella più assoluta solitudine, lontana da ogni affetto.

Penso a mamma Saturna, al suo dolore sordo, a questa mamma malata, nel fisico e nell’anima.
Beppino Englaro ha spesso detto che la battaglia per portare Eluana all’epilogo finale è stata condivisa, chissà?

Io fatico a credere che una madre possa vedere nella morte per sospensione dell’alimentazione una cosa buona per sua figlia, per quella creatura che ha cullato in grembo, che stretto al seno, che ha guardato crescere e diventare donna.

Una madre lo sa, che anche un fremito, un battito di ciglia, sono un segno d’amore che non si può distruggere.
Una mamma che comperava abiti e biancheria intima di pregio per la sua ragazza, perché fosse bella sempre, forse ha guardato a quella figlia come la Madonna ha guardato a suo figlio umiliato e crocifisso, senza la forza di reagire, chiusa nel dolore e nella solitudine, pensando ancora una volta che nessuno comprende, che nessuno capisce l’amore e il dolore di una madre, ripetendosi ancora una volta: «Per nessun altro al mondo Eluana è quello che è per me»

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