Condividi:

Wow! L’efficienza (?) dello Stato

Fonte:
CulturaCattolica.it

Siamo proprio di fronte a una giustizia a due velocità. A una coscienza civica che ha sempre e solo due pesi e due misure. A uno Stato i cui funzionari scattano sull’attenti di fronte alle parole d’ordine, lasciando indietro un mare di compiti più impegnativi e meno gratificanti dal punto di vista del plauso dei soliti benpensanti.
Così si lasciano soli nella più grave indifferenza giovani che avrebbero bisogno di accoglienza, sostegno, comprensione, ma si corre a velocità supersonica per esaminare «il caso [della docente di Trento che si è autoproclamata discriminata perché omosessuale] con la massima rapidità. Se dovesse emergere un episodio legato ad una discriminazione di tipo sessuale agiremo con la dovuta severità».
Al Ministro Stefania Giannini vogliamo ricordare che i veri problemi della scuola sono altri, che cominciamo ad essere stanchi di un sistema scolastico che non sa educare i giovani, che cerca palliativi demagogici per crearsi una verginità che ha da tempo persa. La scuola non è padrona dei ragazzi, ci ha detto da tempo Mario Lodi nel suo «Il paese sbagliato» in cui racconta con passione la sua esperienza educativa. Don Milani, con la sua Scuola di Barbiana, ci ha fatto capire che l’educazione di tutti è una impresa seria, non demagogica. Papa Francesco ci ha ricordato che esiste anche una forma di educazione che fa il male dei giovani.
Vogliamo prendere sul serio questi maestri? Vogliamo smettere di creare una gabbia con le sbarre d’oro per i giovani che cercano una identità sessuale e una esperienza di umanità che valorizzi ciascuno di loro, senza le prevaricazioni dell’omosessualismo invadente e violento che preferisce l’ideologia alla moda che la compagnia agli uomini? Scusate, ma emblematico di questo disgustoso atteggiamento è stata la richiesta di fare fallire una regione come la Lombardia perché il suo Consiglio Regionale, nella libertà di coloro che erano stati liberamente eletti, ha osato chiedere il rispetto della famiglia «naturale» come garanzia di benessere sociale.
Ministro, prenda sul serio il suo compito: non è quello di andare dietro alle voglie pruriginose di chi crea e monta casi inesistenti per imporre un suo modello di società e di umanità. Non deve leggere la realtà cogli occhi distorti della ideologia di genere. Libertà e rispetto non significa prevaricazione. E contro la presunta prevaricazione della scuola cattolica di Trento, non dia man forte alla reale prevaricazione dell’omosessualismo galoppante dei borghesi annoiati dalla vita.
E lasci che quella insegnante così lesta nel difendere la sua omosessualità impari a guardare la realtà cogli occhi della verità, della comprensione, della costruttività. Facendone una «martire immaginaria» non solo fate il male della società, ma il male di quella stessa persona che dovrebbe trovare amici per il bene, e non strumentalizzanti sostenitori di una deviazione che, prima che essere morale, è di carattere antropologico. Una giovane insegnante dovrebbe avere accanto a sé persone che l’aiutano, non complici che la usano.

Per capire quello che è veramente accaduto, non farebbe male ascoltare la «campana» della scuola che così si è espressa:
«1) L’INSEGNANTE NON è ABILITATA ed ha insegnato con contratto a tempo determinato
2) il contratto, con data inizio 2 settembre2013, era scaduto il 30 giugno 2014
3) il colloquio è avvenuto a metà luglio, era solo interlocutorio, di carattere privato, e in vista di eventuali futuri contatti, qualora si fossero aperte nuove opportunità di lavoro, al momento assenti. Ciò accade perché quando un insegnante che ha collaborato con la scuola non può essere riconfermato, come già accaduto più volte in passato, si cerca ugualmente di tenere un rapporto per il futuro, qualora le condizioni cambino (aumento degli iscritti e del monte ore disponibile). Nel colloquio, non dirimente, si voleva solo capire qualcosa di più riguardo ad alcune lamentele espresse da alcuni genitori, alunni e colleghi, riguardo ad alcune sue affermazioni in classe (varie persone avevano espresso lamentele riguardo ai discorsi dell’insegnante sulla sessualità, considerandoli inopportuni, fuori luogo e non compatibili con l’ambiente scolastico; la voce era arrivata anche, tramite gli alunni, a dei colleghi, cui gli stessi ragazzi si erano rivolti, turbati).
4) il piano di riorganizzazione in atto, causa varie difficoltà economiche del momento, prevede di prestare maggiore attenzione per quanto riguarda i costi del personale.
Su 30 contratti a tempo determinato scaduti al 30 di giugno, per nessuno di questi è stato finora assunto provvedimento di rinnovo o di mancato rinnovo, in quanto queste decisioni vengono assunte, da sempre, ai primi di settembre, come confermano tutti gli atti dell’istituto, a seconda del monte ore da assegnare e del numero di classi. In particolare in questi anni la scuola si è impegnata a garantire le assunzioni anzitutto al personale abilitato.
»

Vai a "Ultime news"