Agli amici del 25 settembre 2016
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lo non ritenni di sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e Questi crocifisso
(San Paolo)

Carissimo amico,
innanzi tutto ti ringrazio per avermi invitato e, a Dio piacendo, sarò una di quelle persone che risponderà a questo invito.
Verrò per cercare di capire se c’è qualcosa di buono per me, per la mia strada, per il mio cammino.
Verrò perché, dopo lungo tempo, avrò il piacere di vedere in volto le persone con le quali, in questi mesi di fermento ho condiviso pensieri, desideri, indicazioni, ... pezzetti di percorso, ansie e smarrimenti... insomma quelli che mi hanno accompagnato, solo con mezzi virtuali (cosa per me assai strana), ad eccezione di qualcuno che conosco personalmente.
Non so con quale sentimento arriveranno gli altri, io verrò in punta di piedi.
Vi confesso che mi è capitato di leggere in rete un po’ di discussioni in merito e sinceramente, i toni non mi sono piaciuti. Alcune cose le ho trovate fastidiose e pesanti,... battibecchi vuoti.
Temo discussioni e litigi fra ‘prime donne’ e Dio non voglia che ci si veda per questo, pur senza averne la reale intenzione.
Sappiamo che l’inferno è lastricato di buone intenzioni.
In ogni caso, apprendere di questa iniziativa mi ha fatto fare un sobbalzo... di gioia? Principalmente ... non direi.
Arriverò in punta di piedi, come per osservare, idealmente un po’ in disparte, quello che accadrà, con grande trepidazione. Perché si tratterà pur sempre di sentir parlare di ‘casa mia’, di un pezzo della mia vita, e allora scusate se sento tutto il timore che possa venir violata una cosa bella. E qualcuno, mi par già di sentirlo, obietterà: più violata di così!!!
Sono d’accordo. - Il desiderio è buono, le premesse di affidarci alla Vergine pure. Comunque non sarà un incontro a cuor leggero. Infatti ha innescato in me una serie di domande, di riflessioni forse anche desideri e speranze che qui, con voi vorrei condividere.
Cominciamo pure dalla domanda più banale e scontata:
Perché ci vediamo?:
io sarò lì non certo per “rinnovare una tessera di fedeltà a CL che abbia più punti e che valga di più di quella che danno a Milano o in qualsiasi altro posto.” lo sarò lì perché mi sta a cuore la salvezza della mia anima, e quella di tutte le persone a cui voglio bene... sia ben chiaro. Quando saremo giudicati nessuno ci chiederà la tessera, né tantomeno le citazioni di Giussani. Se io sarò lì è per prendere sempre più sul serio un lavoro su di me per seguire il Signore, con grande apertura ma anche con ferma chiarezza nel giudizio... e, se Dio vorrà, trovare compagni di strada con i quali condividere questo lavoro. Per darsi un aiuto concreto.
Perché il disagio, la mancanza che ha innescato tutta la vicenda, non resti cristallizzato in un lamento, in una nostalgia, ma, avendone preso atto, sia il punto da cui scaturisca l’origine di questo lavoro.
Il resto non mi interessa.
Alcuni rischi:
Il rischio: quello di “fissarsi”... E già un po’ lo siamo tutti!!!
Pur avendo ben chiari i punti di contestazione con la attuale dirigenza che ci hanno portato qui e tutte le possibili mancanze e scivolate accadute in questi ultimi anni, mi preme dire che non potremo passare il resto della nostra vita a dire il Giuss diceva così, Carrón dice cosà...
Questa operazione, che da taluni, probabilmente viene fatta in maniera quasi spontanea, è una grande tentazione e, a mio parere, rischia di rimanere sterile.
La continua comparazione fa emergere in noi (altro rischio) la presunzione di essere i depositari di un metodo più valido, più incidente, più’ tutto quello che vogliamo e di dircela e raccontarcela fra di noi, dei bei tempi passati ... rincuorandoci a vicenda...
Sembra banale, invece questa tentazione c’è. Mi sembra proprio di averla percepita. Se poi mi sbaglio tanto meglio.
Occorre andare OLTRE. Noi, aiutandoci, dovremmo guardare avanti e fare il NOSTRO.
Un altro rischio di presunzione
Non siamo gli ELETTI, io per lo meno non mi ritengo tale.
Rispetto a tanti fra di noi, che per passione, studio, capacità mnemonica e quant’altro, masticano e citano i testi di Giussani come se niente fosse, io personalmente non li ho così presenti da poterli citare a ogni piè sospinto, però essi sono, quasi inconsapevolmente ormai, il tessuto con il quale è strutturata la mia appartenenza a Cristo. Da lì deriva la modalità del mio sentire. Pertanto tutto il disagio che ho percepito e che vivo, è nato principalmente da lì, dallo stridore di alcune posizioni con il desiderio profondo che nasceva dal mio Cuore. E’ la mia coscienza, cioè il mio Cuore che mi fa sobbalzare quando vedo un immobilismo nei confronti del Family day, piuttosto che quando si prendono le distanze da mons. Negri, piuttosto che... Forse se non vi avessi incontrato ‘virtualmente’ non sarei stata capace di fare una comparazione di metodo così puntuale; probabilmente avrei solo capito che qualcosa, e più di qualcosa, non quadrava più con quello che avevo imparato, ed era stato, fino a poco tempo prima.
Detto questo però torno a ribadire che io non mi sento fra gli eletti.
Anzi percepisco questa capacità di giudizio e di discernimento delle cose come grazia, ben consapevole però del compito che questa comporti.
Cioè, voglio dire, se io sono qui è perché desidero immensamente percorrere la strada che mi sembra la più corrispondente alla verità ed essere felice, ho ben chiaro che, ugualmente a me, coloro che non sono venuti e che continueranno a seguire Carrón, non sono “brutti sporchi e cattivi”, ma desiderano con la stessa intensità, quello che voglio per me: che la vita sia bella e che sia piena.
E mentre scrivo ho in mente benissimo le loro facce, la loro attuale convinzione...
Adesso adulti, ma abituati fin da GS ad avere il giudizio sui fatti, sul testo, sulla storia, sull’evento... calato sempre dal capetto di turno di sdc, o della dirigenza...
Ancora incapaci di formulare un giudizio, ... adulti che vanno presi per mano come bambini!
E questo non mi lascia tranquilla...
Adulti, non che incontro sul tram; persone che fino a ieri hanno fatto la mia stessa strada...
Mi interroga tantissimo.
E vi posso garantire, certa che tutti lo abbiate sperimentato i questi tempi, che non c’è niente di più difficile che tentare di comunicare con dei “sordi” - A loro va bene così. Ma questo non mi lascia tranquilla...
Non posso dire chi se ne frega. Sono comunque compagni di strada, di cammino. Anche se in questo momento non riesco a comunicare con loro.
Personalmente questo è un punto sul quale vorrei essere aiutata.
Vorrei essere aiutata a prendere su serio, ad affrontare questa divisione che c’è - come un DATO.
E questo dato mi fa dire: c’è un grosso lavoro da fare (su di noi?).
Per esempio a partire dall’UMILTÀ.
In questa nostra vicenda molto spesso mi viene in mente quello che ha subito padre Pio, e la sua straordinaria capacità di accettare tutto silenziosamente.
Anche il Giuss ci diceva sempre di imparare dalla vita dei santi.
Ricollegandomi a quanto accennato prima, penso che noi dobbiamo fermamente fare il nostro,
Cioè portare avanti questa intuizione che è scaturita nel cuore di ciascuno di noi come grazia, chiedendo alla Madonna di aiutarci in questo cammino, maturando la consapevolezza che sarà necessario chiedere a Lei dove guardare.
Medjugorje insegna.
A lode e gloria del Signore.
Grazie per la pazienza