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Gulisano, Paolo - Colombano, un Santo per l’Europa

Fonte:
CulturaCattolica.it
Ancora, € 15,00

Il Meeting 2007, come recitava il “Quotidiano Meeting”, si è “tinto di verde smeraldo”: a partire dalla Mostra “San Colombano abate d’Europa” si sono svolte numerose iniziative con qualificati ospiti, tra cui i due Arcivescovi primati, Mons. Diarmuid Martin e Mons. Sean Brady. Di quei giorni splendidi, allietati dalla musica dei Dervish, ci rimane il libro di Paolo Gulisano, curatore della Mostra stessa, “Colombano, un Santo per l’Europa”. Perchè Colombano? Ce lo spiega una frase di Robert Schuman, uno dei padri fondatori dell’unità europea, collocata sul retro della copertina: “San Colombano è il santo patrono di coloro che si prodigano per la causa dell'Europa unita”.
Gulisano ricostruisce l’affascinante biografia del monaco irlandese, che partito da Bangor verso il 575 e approdato sulle coste della Francia, vi fondò tre monasteri: Luxeuil, Fontaines e Annegray. Si trasferì poi più a sud, prima in Svizzera e poi in Italia. L’ultimo suo desiderio era approdare proprio a Roma, sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo, ma si fermò sull’Appennino piacentino, a Bobbio dove morì il 23 novembre 615. A Bobbio edificò un cenobio destinato a diventare un faro di cultura e civiltà per l’Italia e l’Europa, che venne chiamato “la Montecassino del nord”. Sono almeno una decina le località italiane che portano nel toponimo la memoria di San Colombano, a conferma della traccia importante da lui lasciata nella nostra storia.
Per la sua opera evangelizzatrice e civilizzatrice, Colombano merita di essere collocato accanto a figure gigantesche della storia europea, come Benedetto, Cirillo e Metodio; per questo nel 2006 la Conferenza Episcopale d’Irlanda, patria di san Colombano, ha proposto al Papa di proclamarlo Compatrono d’Europa e Protettore di coloro che si impegnano alla costruzione dell’unità europea.
Paolo Gulisano, appassionato studioso del mondo anglosassone, lo chiama per questo il «primo uomo europeo».

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