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Un uomo di fede

Fonte:
CulturaCattolica.it ©

cristiani visibili, non sono eroi senza macchia e senza peccato, non sarebbe possibile, ma persone normali, che fanno le cose che sanno fare, in modo speciale.
"...ed è bellissimo non potere fare altro se non quello per cui si è fatti." Dice Claudio Chieffo, nel suo intervento.
A tale proposito vi segnalo uno stralcio di un'intervista a Mel Gibson, di Peggy Noonan (Selezione Reader's Digest Aprile 2004).
Dove il regista del film"La Passione di Cristo", parla della sua fede e di cosa voglia dire per lui avere fede oggi.

(…)
Che cosa significa per lei, oggi, avere una fede? Che ruolo ha, nella sua vita quotidiana?
Beh, non si fa molta strada senza la fede. Credo che i prossimi dieci anni saranno proprio interessanti, e che tutti noi saremo costretti a una specie di feroce corsa in macchina, sulle strade di tutto il mondo. Per me, avere la fede è come mettersi la cintura di sicurezza. Non ti salva per forza la vita... ma almeno si potrà andare oltre la follia, appellandosi a un potere superiore.

Se questo è vero, e lei crede nella verità, allora lei sarà salvo…
Già. E, aggiungo, devo mettere alla prova questa fede, perché nella mia vita sono stato un mostro. Eppure non sono stato abbandonato. Mai. Dovrei essere morto... diciamolo chiaramente, ero un ragazzaccio!

C'è stato qualcuno a darle una mano, in questo percorso?
Mia moglie Robyn, quando l'ho incontrata, era molto più avanti di me, dal punto di vista spirituale. È stata un esempio meraviglioso. È come cercare di far invertire la rotta al Queen Mary: c'era bisogno di tanta gente. Ma qualcuno l'ha mandata. Anche chi mi è stato ostile mi ha fatto del bene.

Come?
Per esempio dandomi modo di praticare la tolleranza, e questa è una lezione della quale avevo bisogno. Io sono un impulsivo: è facile che, se mi colpiscono, io provi subito a restituire il colpo.

Cosa intende fare, con questo film? Proseliti, o dimostrare la sua forza d'artista?
Quello che trovo in questa storia - e non ce n'è un'altra uguale - sono fede, speranza, amore e perdono. E credo che, nel mondo attuale, ce ne sia un estremo bisogno. Credo che ormai le cose siano fuori controllo: genocidi sono in corso in luoghi che non sappiamo nemmeno che esistono. Ci sono guerre. I ragazzi di qui vanno a morire laggiù. Siamo alla pazzia.

E il film che cosa c'entra?
Il film dice quello qual è il rimedio.

E qual è il rimedio?
Fede, speranza, amore e perdono. Chiunque lo vedrà - credo - dovrà avere necessariamente una reazione forte, positiva o negativa. Spero che il messaggio sia recepito con lo spirito giusto. I miei detrattori affermano che spingerà all'odio. Non sono d'accordo. È una cosa totalmente priva di senso. Sono sconcertato da una tale assurdità.

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