2021 07 21 notizie rilanciate e commentate dal giornalista Giulio Meotti
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“Hanno ucciso tutti i maschi cristiani”
In Niger è pulizia religiosa islamista. In Nigeria 96.000 morti in vent’anni e 13.000 chiese distrutte. In Italia le chiese hanno appena pregato per i migranti. Quando per i cristiani fatti a pezzi?
I jihadisti hanno ucciso tutti i maschi cristiani in due città del Niger, Fantio e Dolbel. I sopravvissuti all’attacco - donne con bambini piccoli e neonati - sono fuggite nella regione dei Dori, in Burkina Faso. Aiuto alla chiesa che soffre ha parlato con le donne, che hanno raccontato come i terroristi abbiano attaccato due volte i villaggi, “uccidendo tutti gli uomini”. A Fantio, i jihadisti hanno preso una statua della Madonna, i libri liturgici e li hanno bruciati. E’ la terza parrocchia in questa parte del Niger che è stata abbandonata a causa di attacchi terroristici.
Nella vicina Nigeria, intanto, stanno chiudendo le scuole cristiane. 13 scuole cristiane a Kaduna sono state fermate a causa dei rapimenti di massa di studenti cristiani, dopo che 121 studenti sono stati rapiti alla Bethel Baptist High School di Damishi. Quest’anno in Nigeria ci sono stati sette rapimenti di massa di studenti.
Il Nobel per la letteratura, Wole Soyinka, nigeriano, ha chiesto di annientare Boko Haram, “una macchina violenta che va distrutta, vogliono islamizzare la Nigeria. La natura nichilista dell’islam fondamentalista sta distruggendo molte nazioni africane. L’islamismo è più letale della schiavitù”.
Il Comitato internazionale sulla Nigeria (ICON), in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per la costruzione della pace e la giustizia sociale (PSJ), ha appena pubblicato un rapporto devastante sul genocidio e la persecuzione religiosa in Nigeria. Il rapporto, intitolato “Nigeria’s Silent Slaughter”, rivela che dal 1 gennaio 2000 al 31 gennaio 2020 ci sono stati 96.309 morti totali in Nigeria, tra cui: 43.242 a seguito del terrorismo islamico di Boko Haram; 18.834 a seguito del terrorismo degli estremisti islamici Fulani e 34.233 a seguito del terrorismo inflitto da tutti gli altri attori. “Le vittime nigeriane sono costrette a convertirsi all’Islam o rischiano di essere uccise, violentate o sottoposte a raccapriccianti atti di tortura. Tre vittime su quattro dei Fulani erano cristiani. 13.000 chiese sono state distrutte”.
Un genocidio che si è consumato senza grancassa mediatica. Figli di un Dio minore che non hanno trovato posto nel nostro album di famiglia. L’11 luglio, tutte le chiese italiane hanno pregato per i migranti morti in mare. Quando per queste migliaia di cristiani che non fanno notizia neanche da morti?
Mentre in Occidente si discute di pronomi neutri, 17 cristiani sono uccisi ogni giorno
Rapporto-choc sulla Nigeria. “Nei primi sei mesi più morti che in tutto il 2020”. Un vescovo al Congresso americano: “Radono al suolo le chiese, uccidono i sacerdoti, schiavizzano le donne”
Una chiesa di Garkida Adamawa, Nigeria, distrutta da Boko Haram nel febbraio 2020
“Ladies and gentlemen, welcome on board”. Lufthansa ha appena deciso che non userà più la formula di rito. Per essere inclusiva sul gender da oggi dirà soltanto “welcome on board”. Signore e signori stava male… “Segni abbaglianti del privilegio occidentale”, dichiara l’unico tutor di origine africana dell’Oriel College a Oxford, Marie Kawthar Daouda. Chi attacca il patriarcato nella Gran Bretagna vittoriana, ha detto Daouda al Telegraph, dovrebbe ricordare che è “per molti versi ancora migliore delle condizioni che le donne subiscono attualmente in diversi paesi africani. Abbiamo chiesto ai paesi nordafricani riparazioni per le incursioni berbere del commercio di schiavi?”.
Senza tornare ai berberi, c’è l’Africa del 2021…
Una media di 17 cristiani sono uccisi ogni giorno in un solo paese africano dove si pratica la schiavitù delle donne cristiane. 3.462 cristiani nigeriani sono stati assassinati in odium fidei da jihadisti dal 1 gennaio al 18 luglio. La Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha presentato il suo nuovo rapporto. Nei primi sei mesi dell’anno siamo soltanto a sessantotto morti in meno rispetto al totali di cristiani uccisi in tutto il 2020 (3.530). Mai così tanti dal 2014, quando furono registrate 5.000 morti in Nigeria. E a questo ritmo anche quel record verrà superato. Si stima inoltre che il numero di chiese distrutte e bruciate da gennaio a oggi sia di 300, con almeno 10 sacerdoti uccisi dai jihadisti.
Il vescovo nigeriano Matthew Kukah si è appena rivolto alla Commissione affari esteri del Congresso degli Stati Uniti raccontando quanto sta avvenendo nel suo paese. Traduco una parte del suo drammatico intervento:
“Due sacerdoti, Joseph Gor e Felix Tyolaha, sono stati assassinati insieme a 17 dei loro parrocchiani mentre celebravano la messa. Quattro seminaristi sono stati rapiti nel Good Shepherd Major Seminary a Kaduna. Tre di loro sono stati rilasciati mentre uno, Michael Nnadi, è stato ucciso. Dei poliziotti che hanno catturato gli assassini di Michael dicono che questi hanno spiegato perché lo avrebbero fatto. Durante la prigionia, Michael continuava a chiedere loro di pentirsi. Oltre all’eliminazione fisica dei missionari cristiani, altre strategie adottate nella persecuzione dei cristiani sono la distruzione di chiese, scuole, conventi, strutture sanitarie e presbiteri in tutto il paese. In alcune diocesi, i sacerdoti hanno dovuto lasciare le parrocchie dopo che erano state distrutte e le comunità saccheggiate. Ragazze cristiane sono trasformate in schiave sessuali, costringendole a matrimoni e conversioni forzate all’Islam…”.
Ovunque si guardi oggi c’è un attacco al cristianesimo… Sono 45 le chiese bruciate in Canada in appena un mese (danno fuoco anche alle chiese copte), mentre nelle chiese in Cina il regime comunista ha appena ordinato di adorare Xi Jinping.
Professore universitario a Science Po e direttore della Fondazione per l’innovazione politica, Dominique Reynié ha appena curato l’opera collettiva Le XXIe siècle du christianisme. “Il cristianesimo è in via di estinzione là dove è nato a causa delle persecuzioni di cui è oggetto” dice Reynié. “Il cristianesimo è la religione più perseguitata: nell’Africa sub-sahariana, in Oriente, in Cina, in India...”. Due modelli si oppongono sia al cristianesimo sia all’ordine democratico, dice Reynié. “La teocrazia islamica e il comunismo cinese”.
Eppure, di questa grande persecuzione si fatica a parlare, a informare, a denunciare. Basterebbe un decimo della foga con cui in Occidente si discute di abbattere questa o quella statua o di come chiamare chi si sente “neutro”.