2021 10 13 “4.400 cristiani uccisi in nove mesi al grido di Allahu Akbar”
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MEOTTI - “4.400 cristiani uccisi in nove mesi al grido di Allahu Akbar”
Mali: È stata liberata la religiosa colombiana Gloria Cecilia Narvaez Argori rapita il 7 gennaio 2017
La notizia del rilascio è stata fornita dall’Unità di Crisi della Farnesina e dalla intelligence italiana che ha contribuito a far sì che la religiosa potesse essere liberata.
Il rapimento era stato rivendicato da uno dei gruppi jihadisti attivi nel Maghreb.
Un abbraccio con Papa Francesco, incontrato prima della Messa di apertura del Sinodo, ha accolto l’arrivo di suor Gloria Cecilia Narvaez a Roma, dopo la liberazione avvenuta ieri in Mali. Gioia e solo gioia: è quella che è stata espressa da padre Gigi Maccalli alla conferma, ieri sera dalla Farnesina, del rilascio della 59enne missionaria colombiana della Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata. Con lui, sacerdote della Società delle Missione Africane, sequestrato nel 2018 in Niger, e con altri ostaggi occidentali, tra loro l’italiano Nicola Chiacchio, la religiosa aveva condiviso parte della prigionia in Mali, dove era stata rapita il 7 febbraio del 2017 da al-Qaeda nel Maghreb. Suor Gloria, provata ma in buone condizioni fisiche, è stata liberata ad un anno esatto dal rilascio di padre Gigi, grazie al lavoro dell’unità di crisi del Ministero degli Esteri e dell’intelligence italiani in collaborazione con le autorità maliane.
Le preghiere dei cristiani del Mali
Dopo quattro anni e otto mesi, dunque la prigionia di suor Narvaez è finita e la religiosa è arrivata la notte scorsa a Roma. La suora era stata rapita da quattro uomini armati nella parrocchia di Karangasso, al confine tra il Mali ed il Burkina Faso, a 400 chilometri ad est di Bamako, dove si trovava da sei anni come missionaria assieme ad altre tre religiose. Pochi mesi dopo il rapimento, nel luglio del 2017, era comparsa in un video rivendicato da al-Qaeda, mentre in un messaggio inviato al fratello attraverso la Croce Rossa, aveva fatto sapere di essere prigioniera di un nuovo gruppo. Per lei la comunità cristiana di Bamako aveva organizzato diverse messe e pregato sempre, e nel 2020 la Chiesa cattolica del Paese, a tre anni di distanza, aveva organizzato una giornata di preghiera per il suo rilascio.
INDIA - Suore cattoliche e fedeli aggrediti da estremisti indù per presunte “conversioni forzate”
Suore cattoliche e fedeli sono stati aggrediti da un gruppo di estremisti indù nello stato dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India. Come appreso dall’Agenzia Fides, i militanti hanno molestato alcune religiose e circa 50 devoti cristiani nel distretto di Mau il 10 ottobre scorso. Membri dei gruppi radicali indù “Bajrang Dal” e “Hindu Yuva Vahini” hanno condotto con la forza sette fedeli cristiani alla vicina stazione di polizia, dove hanno trascorso la notte in stato di fermo. Tra i sette vi erano tre donne e il Pastore cristiano evangelista Abraham Shakil, accusati di aver effettuato presunte “conversioni religiose forzate”, riferisce a Fides padre Anand Mathew, sacerdote e promotore dei diritti umani, rilevando che “tali attacchi sono basati su pretesti per molestare e compiere abusi sui cristiani”.
In un altro episodio, due suore francescane orsoline sono state portate con la forza alla stazione di polizia e sono state detenute per sei ore. Le suore erano al terminal degli autobus della città. Dopo l’intervento di un alto funzionario di polizia di Lucknow, la capitale dello stato di Uttar Pradesh, le suore sono state liberate. Le religiose sono suor Gracy Monteiro e suor Roshni Minj. Erano al terminal bus poiché suor Minj doveva viaggiare in autobus per visitare il padre malato nello stato indiano del Jharkhand. Quando suor Minj ha semplicemente chiesto informazioni sugli orari del bus, le due sono state fermate, aggredite verbalmente e condotte con la forza alla stessa stazione di polizia, dove erano detenuti i cristiani e il Pastore. “Siamo rimaste scioccate quando siamo state portate alla stazione di polizia sostenendo che eravamo parte di una comunità cristiana coinvolta in conversioni religiose forzate. È del tutto falso” ha detto suor Monteiro.
La denuncia presentata da Radheshyam Singh, un uomo indù, afferma che i cristiani “non hanno seguito le misure sanitarie contro il Covid-19” e li accusa di “essere coinvolti nella conversione di altri al cristianesimo attraverso mezzi illeciti come fornire lavoro e denaro”.
“Queste accuse e tali episodi - rileva Patsy David, rappresentante dell’Ong ADF International - sono parte di un disegno organizzato per opprimere i cristiani in Uttar Pradesh”. Secondo ADF, dal 2017 ad oggi in Uttar Pradesh sono stati documentati ben 374 casi di violenze contro i cristiani. Le aggressioni sono in aumento da quando il governo dell’Uttar Pradesh ha approvato la “Legge anti-conversione” nel settembre 2020. Nella maggior parte dei casi, i gruppi estremisti attaccano le sale di culto o le case dei cristiani e interrompono i loro incontri, danneggiano le loro proprietà, gli arredi, bibbie e pubblicazioni, e li conducono alla polizia. Dopo gli attacchi degli estremisti indù e gli arresti, i fedeli affrontano un tortuoso iter legale, con le richieste ai tribunali per ottenere la cauzione. Di conseguenza, molti Pastori e fedeli cristiani sono pieni di paura anche solo quando esercitano il culto o pregano insieme.
L’Uttar Pradesh, stato prevalentemente agricolo che ospita 230 milioni di persone, è lo stato più grande dell’India. Secondo il censimento del 2011, i cristiani sono una esigua minoranza, circa 350mila fedeli.
(SD-PA) (Agenzia Fides 12/10/2021)
Nigeria - Attaccato un seminario, almeno tre rapiti
Molti feriti dopo che uomini armati hanno attaccato il seminario cattolico di St. Albert, nella città di Kagoma. Da dicembre scorso 1.500 studenti sono stati rapiti, per soldi, da scuole e università
Almeno tre studenti sono stati rapiti in Nigeria e molti altri feriti in un attacco di uomini armati contro un seminario cattolico nello Stato di Kaduna, nel nord-ovest del Paese. Lo rende noto la Bbc, cui un portavoce della polizia statale ha detto che banditi in moto hanno preso d’assalto il seminario di St. Albert, ubicato nella città di Kagoma, ieri sera, aprendo il fuoco, rapendo studenti e dandosi poi alla macchia.
I feriti sono stati portati in un vicino ospedale ed è iniziata la ricerca dei rapiti in una foresta vicina.
I rapimenti da parte di bande armate a scopo di estorsione sono diventati comuni in questa regione nigeriana, con circa 1.500 studenti sequestrati da scuole e università dallo scorso dicembre. Le autorità hanno schierato migliaia di soldati e interrotto le telecomunicazioni in alcune parti della Nigeria nord-occidentale con lo scopo di isolare e stanare i criminali, ma gli attacchi continuano.
(Avvenire Redazione Internet martedì 12 ottobre 2021)
Assolutamente da segnalare il lavoro del giornalista Giulio Meotti https://meotti.substack.com/
segnala costantemente notizie totalmente censurate dai media
“4.400 cristiani uccisi in nove mesi al grido di Allahu Akbar”
Rapporto sulla Nigeria. 17 vittime al giorno. La mia intervista a un ex funzionario del Dipartimento di stato americano che ha lavorato sul campo. “E’ in corso un genocidio nell’apatia dell’Occidente”
Giulio Meotti
La Società internazionale per le libertà civili e lo stato di diritto (Intersociety) rivela che 4.400 cristiani in Nigeria sono stati uccisi nei primi nove mesi del 2021. Tra 350 e 400 il numero di chiese distrutte. Una media di 17 cristiani uccisi al giorno. Quest’anno si supererà il record del 2015 con oltre 5.000 vittime.
Questo sterminio è stato appena al centro di uno speciale di Fox News, in cui la giornalista Lara Logan ha parlato con il reporter nigeriano Masara Kim Usman, che ha rivelato i villaggi cristiani distrutti. “La prima cosa con cui ti troverai a dover guidare in una di queste comunità è una grande nuvola di orrore. È straziante, davvero, vedere i volti di queste persone disperate. Mentre parliamo, ci sono oltre 75 comunità, comunità cristiane, che sono state saccheggiate e occupate”.
Logan ha anche parlato con Douglas Burton, un ex funzionario del Dipartimento di Stato americano già di stanza a Kirkuk, in Iraq, e che ha riferito sulla situazione in Nigeria. Burton ha affermato che è importante pensare alla situazione in Nigeria in termini di ciò che sta realmente accadendo, non di astrazioni. “La cosa principale che sta uccidendo 500.000 persone in Nigeria, non è un’astrazione”, ha detto Burton. “Le astrazioni non uccidono le persone. Le persone uccidono le persone. E le persone che stanno uccidendo le persone lo fanno in nome della religione”. Burton ha parlato con molte delle vittime dei massacri in Nigeria e ha detto che c’è uno schema. “Quando parli con le vittime, ti diranno che ogni volta che accadono i massacri, un gruppo di 10, 20 o 50 uomini entra nei villaggi con machete e fucili d’assalto, e stanno urlando ‘Allahu Akbar’, questo è giustificato come conquista sotto la bandiera dell’Islam”.
Il sito Lifesitenews oggi pubblica un filmato sconvolgente in cui si vedono i corpi di fedeli cristiani mentre vengono portati alla sepoltura con dei camion. Sarebbero le vittime dell’ultima strage con 34 vittime a Kaduna, di cui ha parlato anche Papa Francesco.
Sono stati sepolti in una fossa comune.
Douglas Burton, ex funzionario della diplomazia americana:
“Quello contro i cristiani è un genocidio. È stato documentato nel libro Silent Slaughter. Il governo nigeriano è un partner silenzioso nella rimozione di milioni di innocenti disarmati e loro sostituzione con migranti musulmani dai paesi vicini. Chiudono deliberatamente un occhio sui massacri e li razionalizzano come ‘scontri tribali’ e conflitti tra contadini e pastori”.
L’Occidente appare indifferente. “Non è uniformemente apatico alla situazione dei cristiani perseguitati: le organizzazioni umanitarie come la Christian Solidarity Worldwide con sede nel Regno Unito e altri benefattori che la pensano allo stesso modo in altri paesi stanno facendo del loro meglio per diffondere l’allarme. Ma il massacro è stato ridotto a una disputa tra pastori e agricoltori, esacerbata dal riscaldamento globale. Questa narrazione è accolta con favore dai governanti musulmani e dai loro alleati nella Banca mondiale. Pulizia etnica, avanti tutta”.
Sam Ebute, sacerdote cattolico di Kangoro, ha dato una testimonianza drammatica ad Aiuto alla chiesa che soffre su quello che stanno vivendo quei cristiani: “Da quattro anni, da quando sono diventato prete, seppellisco regolarmente i fedeli della mia parrocchia. Il funerale della donna trucidata coi suoi quattro bambini durante la notte a Tachira, i quattro parrocchiani di Tsonje, i sette ragazzi uccisi alla luce del sole mentre giocavano a calcio a Zunruk…”.
E’ lo sterminio che non accende l’attenzione dell’Occidente, dei suoi media, gruppi dei diritti umani, ong, cultori del dialogo, Parlamenti, piazze. Facile fare i buoni in Occidente. Quando vedremo qualcuno inginocchiarsi in quelle distese di villaggi e vite bruciate sapremo che la nuova battaglia antirazzista è una cosa seria.