2021 12 15 Facciamoci un regalo per Natale: aiutiamo i cristiani perseguitati
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Allora facciamoci un regalo per Natale: aiutiamo i cristiani perseguitati
In occasione del Natale ACS si rivolge ai propri benefattori e a tutti i cattolici italiani proponendo di donare per aiutare i fratelli cristiani di Siria, Libano e India.
SIRIA
Il primo progetto ha lo scopo di assicurare medicine e accertamenti clinici a 150 malati cronici di Homs, in Siria. Dopo 10 anni di guerra la popolazione continua a soffrire e a morire per l’aggravarsi della situazione sanitaria. Metà degli ospedali e dei centri di prima assistenza sono infatti distrutti o inagibili. Si stima inoltre che circa il 70% del personale sanitario sia emigrato e che ci sia un solo medico ogni 10.000 abitanti. Il sistema sanitario non è in grado di far fronte alla domanda di cure mediche, tanto che l’aspettativa di vita si è ridotta di 15 anni per gli uomini e di 10 per le donne. La Chiesa sta assistendo anche dal punto di vista sanitario i cristiani più poveri, in particolare i malati cronici e gli anziani che non riescono ad accedere alle cure e alle sempre più costose terapie farmacologiche, ma ha bisogno di essere finanziariamente sostenuta in questo quotidiano sforzo.
LIBANO
La seconda iniziativa intende fornire cibo a 2.500 famiglie cristiane di Zahleh, in Libano, nazione in cui anche a seguito della catastrofica esplosione nel porto di Beirut del 4 agosto 2020 la crisi economica e politica si è aggravata. Il potere d’acquisto è ridotto a un decimo, il tasso di povertà è al 74%, i prezzi dei beni di consumo sono aumentati fino al 120%. A causa della carenza di elettricità (tale da causare blackout anche di 20 ore al giorno) e della mancanza di combustibile, gli ospedali hanno ridotto drasticamente la loro attività. La priorità per migliaia di famiglie libanesi è sfamarsi e la Chiesa è attivamente impegnata per la loro sopravvivenza. L’arcidiocesi di Furzol e Zahleh, nella valle della Beqaa, si è rivolta ad ACS per finanziare l’acquisto di beni alimentari (tra cui zucchero, riso, latte e pane) a beneficio di 2.500 famiglie cristiane. I sacerdoti delle parrocchie provvederanno alla distribuzione del “cibo della speranza” ogni domenica alla fine delle Messe.
INDIA
Il terzo progetto riguarda aiuti per 190 sacerdoti e 800 suore che sostengono poveri e malati nella diocesi di Calicut, in India. L’andamento della pandemia da Covid-19 continua ad essere drammatico e il sistema sanitario è sottoposto a una pressione senza precedenti. Mancano posti letto nonché presidi essenziali per affrontare la malattia, a cominciare dall’ossigeno. Le ripercussioni sociali della pandemia sono enormi considerato che i tanti poveri che lavoravano saltuariamente e senza contratto sono rimasti disoccupati a causa dei lockdown. In India si muore di Covid e di fame, per questo la Chiesa è impegnata con sacerdoti e suore nell’assistenza ai più bisognosi, soprattutto ai poveri e ai malati delle zone rurali dove l’assistenza sanitaria è totalmente assente. Per continuare a prestare questo servizio essenziale anche a Calicut è tuttavia necessario il supporto finanziario che questo progetto di ACS intende garantire.
TUTTE LE INFORMAZIONI PER DONARE su https://acs-italia.org/
Assolutamente da segnalare il lavoro del giornalista Giulio Meotti https://meotti.substack.com/
segnala costantemente notizie totalmente censurate dai media
“Cristiani, la Francia è nostra e sul Corano vi sgozzeremo”
Fedeli in processione aggrediti.
Mercoledì 8 dicembre, festa dell'Immacolata, una trentina di fedeli sono aggrediti per strada e minacciati di morte. "Kouffars" (miscredenti) e “non è casa vostra”, hanno urlato gli aggressori, riporta Le Figaro. Non siamo in Pakistan, ma nella parrocchia di Fontenelles, a Nanterre, la città un tempo famosa perché nell'università del sobborgo parigino avvenne il 22 marzo 1968 la prima contestazione degli studenti.
Su Twitter, il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha condannato “atti inammissibili”. Jean-Marc Sertillange, diacono della parrocchia, ha raccontato: “Il percorso di appena un chilometro stato autorizzato dalla prefettura”. “Wallah sul Corano, ti taglieremo la gola”, hanno detto al sacerdote che aveva aperto il corteo.
Fedeli cattolici sono stati colpiti in numerose occasioni in Francia, nella basilica di Nizza, in una chiesa in Normandia e associazioni cattoliche sono state nel mirino anche degli attentatori di Bruxelles.
I musulmani a Nanterre dicono ai cattolici “non è casa vostra” perché di fatto lo hanno già dimostrato, come quando in illegalmente pregano per strada. Lo racconta Le Parisien.
La stessa frase, “la Francia è nostra”, è stata urlata da un gruppo di islamisti alla volta del filosofo ebreo Alain Finkielkraut, sempre per strada, diventata un posto pericoloso in Francia. “Il senso era: 'La Francia è la terra dell'Islam'", ha poi detto Finkielkraut. “Questo insulto deve farci riflettere”.
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