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2022 03 30 La Commissione UE si rifiuta di agire contro gli atti anticristiani in Europa

Fonte:
CulturaCattolica.it
NIGERIA - Terzo sacerdote rapito a marzo in Nigeria INDIA - Un Pastore cristiano protestante ucciso in Chhattisgarh - Due pastori incarcerati nell'India centrale

MEOTTI: La Commissione UE si rifiuta di agire contro gli atti anticristiani in Europa

NIGERIA - Terzo sacerdote rapito a marzo in Nigeria; insieme a lui sequestrate altre 44 persone INDIA - Due pastori incarcerati nell’India centrale

Don Leo Raphael Ozigi è il terzo sacerdote cattolico rapito nel mese di marzo in Nigeria.
Don Ozigi, parroco della chiesa di St Mary, nel villaggio di Sarkin Pawa, nell’area del governo locale di Munya, nello stato del Niger (nella Middle Belt, la zona centrale che separa il Nord a maggioranza musulmana dal sud a maggioranza cristiana), è stato rapito insieme ad altri 44 abitanti del villaggio da banditi la sera di domenica scorsa, 27 marzo.
“Don Leo Raphael Ozigi è stato rapito mentre tornava a Gwada da Sarkin Pawa dopo il servizio domenicale” ha confermato il segretario del Capitolo dello Stato del Niger dell’Associazione cristiana della Nigeria (CAN), il pastore Raphael Opawoye.
Il villaggio dove è stato rapito il sacerdote insieme agli altri abitanti, è solo uno degli almeno sei villaggi assaliti tra sabato 26 e domenica 27 marzo nell’area del governo locale di Munya. I banditi giunti in gran numero hanno invaso l’asse stradale Kuchi/Chibani, attaccando e saccheggiando i villaggi che si trovano lungo la strada, i cui abitanti sono stati costretti a fuggire. Gli assalti nello Stato del Niger sono proseguiti ieri, 28 marzo, quando i banditi hanno assalito il villaggio di Kabo nell’area del governo locale di Gurara, dove almeno tre persone sono state uccise. A inizio marzo, le autorità locali avevano affermato che oltre 200 banditi erano stati uccisi in una serie di scontri con le forze dell’ordine.
Oltre a don Ozigi, altri due sacerdoti sono stati rapiti in Nigeria nel mese di marzo, entrambi nello Stato settentrionale di Kaduna: don Joseph Akete Bako parroco della chiesa di San Giovanni, a Kudenda nell’area del governo locale di Kaduna South, rapito la notte dell’8 marzo in un assalto alla casa parrocchiale nel corso del quale è stata uccisa una persona (vedi Fides 9/3/2022) e don Felix Zakari Fidson, della Diocesi di Zaria, sequestrato il 24 marzo (vedi Fides 25/3/2022).
(L.M.) (Agenzia Fides 29/3/2022)

INDIA - Un Pastore cristiano protestante ucciso in Chhattisgarh

Un Pastore cristiano protestante di 50 anni è stato assassinato da un gruppo di uomini mascherati nel distretto di Bijapur, nello ststao indiano del Chhattisgarh. L’episodio di violenza, avvenuto il 17 marzo scorso, solo ora è stato confermato all’Agenzia Fides. Secondo fonti nella comunità cristiana locale, il Pastore Yallam Shankar stava cenando a casa sua, intorno alle 19:00 del 17 marzo, quando una folla di militanti ha forzato l’ingresso, lo ha trascinato fuori e lo ha pugnalato con un’arma affilata. L’attacco è avvenuto mentre si celebrava la festa indù di “Holika Dahan” (una festa che celebra la vittoria del bene sul male) nel villaggio di Angampalli, dove viveva il pastore Shankar.
Prima di iniziare a guidare la piccola comunità cristiana del luogo, il Pastore Shankar aveva servito come capo del consiglio del villaggio, dove si era distinto come sostenitore dei diritti delle minoranze cristiane e aveva aiutato quanti avevano subito abusi e violazioni dei diritti a cercare giustizia. A causa di questo impegno, il Pastore Shankar aveva ricevuto diverse minacce alla sua vita, nonché la richiesta, sempre ripudiata, di abbandonare il cristianesimo e accettare la conversione all’induismo.
In un comunicato inviato a Fides, l’organizzazione “Christian Solidarity Worldwide”, che monitora le violenza sui cristiani nel modo, afferma: “Yallam Shankar, era un uomo che ha servito il suo villaggio difendendo i diritti delle minoranze e difendendo la giustizia. Il Chhattisgarh sta diventando sempre più un terreno fertile per attacchi mirati contro i cristiani e gli sforzi delle autorità per fermare questa violenza si sono finora rivelati insufficienti. Esortiamo le autorità del Chhattisgarh a condurre un’indagine rapida e approfondita su questo omicidio, accertando la motivazione alla base e consegnando gli autori alla giustizia per le loro azioni”.
Secondo dati raccolti dallo “United Christian Forum” “nel 2021 quasi 500 casi di violenza anticristiana sono stati segnalati in India” ricorda all’Agenzia Fides A.C. Michael, leader laico cattolico e coordinatore dell’UCF. Secondo Michael, si tratta della punta di un iceberg, perché “numerosi casi di aggressioni contro i cristiani non vengono denunciati e non sono documentati”.
(PA) (Agenzia Fides 28/3/2022)

INDIA - Due pastori incarcerati nell’India centrale

Due Pastori cristiani sono stati incarcerati con l’accusa di conversione forzata nello stato centrale indiano del Chhattisgarh. Una folla di nazionalisti indù radicali ha fatto irruzione nella sala di culto nel villaggio di Rajouti e ha aggredito la congregazione durante il culto domenicale. Durante il caos creato dai nazionalisti, quasi 15 poliziotti sono entrati nella chiesa e hanno arrestato il pastore e un membro della sua congregazione. I due cristiani furono poi mandati nel carcere di Jaspur.
Fonti che si rivolgono a International Christian Concern descrivono l’immensa pressione esercitata dai leader dei gruppi di destra sui cristiani per riconvertirsi all’induismo. Quando i cristiani del villaggio si sono rifiutati di ritrattare la loro fede, la folla ha attaccato il raduno domenicale e ha interrotto il servizio di culto. Prima dell’attacco, è stata denunciata alla polizia una falsa denuncia di attività di conversione illegale. La polizia ha arrestato i due pastori e depositato il First Information Report (FIR), accusando i pastori di violare la legge statale anti-conversione. I pastori sovrintendono a una congregazione di 25 famiglie cristiane che si riuniscono regolarmente in una sala improvvisata per il culto. Nonostante le continue molestie da parte di gruppi radicali indù, queste famiglie sono salde nella loro fede contro le minacce e gli abusi dei nazionalisti indù.
Secondo quanto riferito, il presidente dello stato del BJP Vishnudev Sai apparteneva allo stesso villaggio di Rajouti dove è avvenuto l’attacco. Il fallimento del suo partito nel riportare le 25 famiglie cristiane all’induismo potrebbe averlo portato a usare la sua influenza sulla polizia per attaccare impunemente i credenti. I boicottaggi sociali, l’interruzione del culto e del servizio, le aggressioni violente e l’incarcerazione di pastori e cristiani sono all’ordine del giorno. Questa tendenza si è intensificata di recente quando i gruppi di estrema destra hanno pronunciato apertamente discorsi di odio nei loro raduni e incontri pubblici. Preghiamo per la sicurezza e la resilienza dei nostri fratelli cristiani in India.
(28/03/2022 International Christian Concern www.persecution.org)

Assolutamente da segnalare il lavoro del giornalista Giulio Meotti https://meotti.substack.com/
segnala costantemente notizie totalmente censurate dai media

La Commissione UE si rifiuta di agire contro gli atti anticristiani in Europa

“Nessuna strategia specifica o coordinatore speciale”. Ma per l’Islam lo hanno nominato ed è italiano. Che i fedeli cristiani siano attaccati e le chiese vandalizzate a Bruxelles non frega niente

“L’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea garantisce la libertà di religione. La Commissione si impegna a garantirne il rispetto, nell’ambito delle sue competenze. Le norme dell’UE affrontano in particolare le molteplici forme e manifestazioni di razzi e intolleranza, compresi atti di odio e discorsi sull’affiliazione religiosa. È in questo quadro che la Commissione si impegna a proteggere i cristiani ei membri di altri gruppi religiosi dalle persecuzioni all’interno dell’UE, senza fare distinzioni tra i diversi gruppi”.

Questa, in burocratese, la risposta con cui Vera Jourová, vicepresidente della Commissione europea, all’interpella dell’europarlamentare Jean-Paul Garraud, fa sapere che la Commissione non prevede una strategia specifica per combattere gli atti anti-cristiani, come la nomina di un coordinatore responsabile di tale questione.

Questi documenti interni alla UE sono sempre molto interessanti. Non sono diffusi nei media tradizionali perché non sono interessati alla scristianizzazione (mentre sono sempre pronti a votare a favore della Giornata contro l’islamofobia), ma rivelano la cultura dei vertici europei.

980 crimini d’odio contro i cristiani, il 70 per cento in più rispetto al 2020”.
L’ Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha diffuso un rapporto su come i crimini d’odio contro cristiani ed ebrei sono aumentati in modo drammatico. Rispetto all’anno precedente (578), significa un aumento del 70 per cento dei crimini contro i cristiani. “Il massiccio aumento del numero di crimini d’odio contro i cristiani dovrebbe aprire gli occhi alle élite politiche e culturali”, ha avvertito Madeleine Enzlberger, direttrice dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione: “Nei media e politicamente, l’odio per i cristiani è a malapena notato”. Solo undici paesi UE hanno presentato dati sui crimini contro i cristiani per il nuovo rapporto dell’Osce. Processioni attaccate, chiese profanate, sacerdoti e fedeli sgozzati, mercatini di Natale presi di mira dai jihadisti. Due giorni fa, nella Dordogna francese, un’altra chiesa data alle fiamme. Alla Rochelle , una chiesa profanata. Ogni giorno una notizia simile.

Ma non è solo la Francia. Nella sola Grecia, dal 2015 al 2020, ci sono stati 2.339 episodi di profanazione contro la Chiesa ortodossa, oltre il 92 per cento dei casi tra tutti i gruppi religiosi nel 2020, secondo il Ministero dell’Istruzione e degli Affari religiosi. “C’è una richiesta tra l’aumento dell’immigrazione illegale e gli attacchi”, scrive il Greek City Times citando il rapporto. “Dovremmo ricordare che la Grecia ha trascorso 400 anni sotto il dominio islamico turco e che la lotta per la libertà è stata sanguinosa”.

La Commissione Europea annuncia dunque che, in nome della neutralità religiosa, non possono nominare una figura deputata a combattere l’odio anti-cristiano. Eppure, come racconta il settimanale Le Point, “una coalizione di ong legata alla nebulosa dei Fratelli Musulmani” è riuscita a far nominare un coordinatore europeo della lotta contro l’islamofobia, “il molto accondiscendente e zelante Tommaso Chiamparino” (figlio dell’ex sindaco di Torino).

Sorprendente doppia morale e standard da parte della Commissione Europea? Non per me: l’obiettivo di Bruxelles è sempre stato lasciare che venisse sradicato il cristianesimo.

Perché?

Visitando la Svizzera tedesca dal 12 al 20 marzo su invito di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, il sacerdote nigeriano Obiora Francis Ike ha lanciato un avvertimento all’Occidente: “Voi occidentali perso i vostri valori e vivete nell’indifferentismo, nel relativismo! Uscite dalla vostra comfort zone, svegliatevi, vedete il pericolo: in Nigeria i terroristi jihadisti, finanziati dai politici locali e dai Paesi del Golfo, vogliono islamizzare il paese. L’Occidente non è intenzionato a sostenere i cristiani in Africa! Ci chiediamo se l’Europa sia ancora cristiano!”.

A Bruxelles sicuramente no. Per questo è stato molto più facile islamizzarla.

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