2022 04 20 NIGERIA – Pasqua di sangue per i cristiani
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NIGERIA – Pasqua di sangue per i cristiani
L'anno scorso, la Nigeria si è guadagnata il primato di essere il paese con la peggiore persecuzione al mondo nei premi Persecutor of the Year dell'ICC. Gli islamisti radicalizzati e armati di Fulani hanno ucciso decine di migliaia di cristiani e lasciato più di tre milioni di senzatetto in un genocidio durato 20 anni contro di loro.
19/04/2022 (International Christian Concern) – Un corrispondente della CCI in Nigeria ha riferito che la sera dell'11 aprile, pastori militanti Fulani hanno attaccato il villaggio di Semaka, nel centro della Nigeria. Hanno ucciso cinque cristiani e ferito molti altri. I militanti sono fuggiti nella notte in bicicletta dopo l'attacco.
Questo attacco è avvenuto la stessa notte in cui i pastori estremisti Fulani hanno attaccato anche i villaggi vicini di Tyotugh e Gaambetiev. Nove persone sono state dichiarate morte nel villaggio di Tyotugh, con quindici persone uccise a Gaambetiev. Tuttavia, si sospetta che i numeri effettivi siano più alti, poiché i militanti potrebbero avere corpi nascosti nella boscaglia circostante.
I tre villaggi sono stati attaccati simultaneamente in quello che sembrava essere un attacco coordinato. Gli abitanti del villaggio sopravvissuti e quelli feriti hanno etichettato i loro aggressori come pastori Fulani.
18/04/2022 (International Christian Concern) – Otto cristiani sono stati rapiti dai militanti Fulani il Venerdì Santo a Jos, nello stato di Plateau. Quattro sono stati rilasciati dopo aver pagato un riscatto di $ 2.000. Una donna tra loro imparentata con un membro dello staff dell'ICC ha detto di essere stata violentata più volte da due leader dei militanti Fulani. "Il militante ci ha detto, dopo aver ricevuto i soldi del riscatto, che ricevevano soldi per uccidere più cristiani", ha detto.
Tali storie possono essere ascoltate ripetutamente nei villaggi cristiani circostanti di Ariri, Kpachudu, La'ake e in centinaia di altri nella fertile cintura centrale della Nigeria.
Anche il pastore Ibrahim, un cristiano, è stato ucciso sabato dai militanti fulani. "I terroristi Fulani hanno ucciso il pastore Ibrahim Isah questa mattina presto il 16 aprile a casa sua, subito dopo aver attaccato il villaggio di Kpachudu", ha detto un locale all'ICC. La moglie di Ibrahim, ora vedova, ha detto che suo marito è stato ucciso perché cristiano.
Un corrispondente della CCI si trovava al villaggio di Ariri per il culto del Venerdì Santo, dopo che il villaggio è stato attaccato dai militanti Fulani il 2 aprile. Ha detto che 54 adulti sono venuti alla chiesa del villaggio. “Si sono radunati tutti nella chiesa bruciata senza tetto, seduti su pietre. Il pastore residente ha detto ai membri di sopportare la persecuzione e di accettare ogni sfida come volontà di Dio. Ha anche implorato i cristiani di ricostruire le loro case e chiese”.
Almeno 17 cristiani uccisi nell'attacco militante Fulani
16/04/2022 Nigeria (International Christian Concern) – Tior-Tyu, normalmente una vivace comunità all'interno dello stato nigeriano di Benue, è stata descritta come una “città fantasma” in seguito all'attacco dell'11 aprile da parte di uomini sospettati di essere militanti Fulani.
Facendo una breve analisi di ciò che è successo, un testimone di nome TU ha detto: “Verso le 23:00 di notte, abbiamo sentito degli spari e prima che potessimo sapere cosa stava succedendo, siamo stati circondati e la gente ha iniziato a correre verso le vie di fuga.
Il giorno successivo abbiamo contato 14 cadaveri. Non abbiamo ancora accertato il numero esatto delle persone perché stiamo ancora scoprendo cadaveri tra i cespugli. La gente è corsa nelle città vicine come Wannune, Gboko e Makurdi”.
Anche donne e bambini sono stati brutalmente uccisi e per loro è stato organizzato un digiuno per la sepoltura a causa di quanto fosse cruento.
Assolutamente da segnalare il lavoro del giornalista Giulio Meotti https://meotti.substack.com/
segnala costantemente notizie totalmente censurate dai media
Per il loquace Biden è tutto un genocidio, tranne dei Cristiani fatti a pezzi perché Cristiani
Parla di "genocidio Ucraino", "genocidio Rohingya" e "genocidio Uiguro", ma l'Amministrazione Democratica assolve il paese dei 45.644 cristiani uccisi in dieci anni (Trump l'aveva condannato)
Giulio Meotti
“E’ tempo che l’Occidente salvi i cristiani della Nigeria”, titola il settimanale inglese The Spectator. Nessuno sembra essersi accorto che debbano essere salvati, come del prete copto assassinato la scorsa settimana ad Alessandria d’Egitto.
Un gruppo per i diritti umani, International Society for Civil Liberties and Rule of Law (Intersociety), rivela questa settimana che non meno di 6.006 cristiani nigeriani sono stati orribilmente uccisi da gennaio 2021 a marzo 2022 da islamici radicali. 6.006 in quindici mesi e 45.644 in 13 anni. E in un solo paese. “Si stima che altri 18.500 cristiani siano scomparsi senza lasciare traccia. Un totale di 17.500 chiese e 2.000 scuole cristiane sono state attaccate, 10 milioni di cristiani del nord sradicati e 6 milioni costretti a fuggire per evitare di essere trucidati dai jihadisti”.
Barnabas Fund rivela che l’ultimo attacco ai villaggi cristiani in Nigeria ha causato 80 morti.
Non passa giorno nell'Africa subsahariana (in quella a nord sono praticamente scomparsi tranne in Egitto) senza che i cristiani vengano massacrati. In Nigeria, il paese africano che paga il prezzo più pesante per il jihadismo, immagini terrificanti mostrano cristiani bruciati vivi da islamisti assetati di odio. La cristianofobia assassina e genocida è il risultato di decenni di insegnamento dell'odio e del progresso della Sharia. Paesi conquistati non solo dal jihadismo ma anche dall'islamismo di stato importato dai paesi del Golfo. Nelle parole di Sorella Monica Chikwe, una suora dell'Hospitaler Sisters of Mercy, “è difficile dire ai cristiani nigeriani che questo non è un conflitto religioso poiché quello che vedono sono combattenti Fulani vestiti interamente di nero, che inneggiano 'Allahu Akbar' e urlano 'Morte ai cristiani’”.
“Il mondo intero lo sa: i duecento milioni di cristiani dell'Oriente e dell'Africa sono, a più o meno lungo termine, minacciati di morte” scrive lo storico Franck Ferrand su Le Figaro. “E durante questo periodo? Durante questo periodo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stato così gentile da sollevare la possibilità di una ‘carta d'azione’ volta a proteggerle, tra le altre minoranze del resto... Qualcuno direbbe che è meglio che niente; gli altri hanno capito che era la cosa peggiore”.
No, c’era di peggio…
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha deciso di togliere la Nigeria dalla lista nera dei paesi accusati di partecipare o tollerare la persecuzione religiosa, spingendo Michael Rubin sul Washington Examiner ad accusare l’Amministrazione Biden di aver accelerato questa crisi terribile. L’Amministrazione Biden ha stabilito che la Nigeria non è un "paese di particolare preoccupazione" in una lista annuale sulla libertà religiosa pubblicata dal segretario di Stato. "È una vittoria per i terroristi e una sconfitta per chiunque sia interessato ai diritti umani e alla libertà religiosa", ha detto Frank Wolf, già membro del Congresso dietro alcune leggi chiave che richiedono alle amministrazioni di nominare i violatori della libertà religiosa. Era dal 2009 che gruppi per i diritti umani chiedevano al Dipartimento di Stato di designare la Nigeria come "paese di particolare preoccupazione" per la libertà religiosa. Alla fine del 2020, il Segretario di Stato di Donald Trump, Mike Pompeo, lo aveva finalmente fatto. Poi la decisione di Biden di tornare indietro e inserire la Russia in quella stessa lista. Grandi testate legate all’establishment americano, come Foreign Policy, avevano provato a sensibilizzare i Democratici: “Perché la persecuzione dei cristiani dovrebbe essere nell’agenda di Biden”. Ah no, era la “persecuzione dei musulmani”.
E così, mentre in America i giuristi ora si dividono se definire “crimini di guerra” o “genocidio” l’attacco russo in Ucraina (Biden lo ha definito tale, Emmanuel Macron no e persino Enrico Letta dice di avere dei dubbi), l’establishment Democratico americano non ha avuto dubbi nel togliere il paese responsabile di una pulizia religiosa dalla sua lista nera, nonostante le pressioni in queste ore dei gruppi dei diritti umani a definire “genocidio” quello in Nigeria. L’Amministrazione Biden giorni fa ha definito “genocidio” quello della giunta birmana contro i musulmani Rohingya. In precedente, sempre Biden aveva definito “genocidio” quello della Cina contro i musulmani uiguri. I cristiani sterminati in quanti tali sono gli unici a non meritare mai la definizione di "genocidio"? “In Nigeria ho visto un massacro dei cristiani in atto e siamo alle porte del genocidio” ha scritto persino il filosofo francese Bernard-Henry Lévy su Paris Match. “Il mondo sembra non accorgersi che il gigante africano sta per diventare come Ruanda e Darfur”. Padre Joseph Fidelis, della diocesi nigeriana di Maiduguri, parla di un “lento genocidio”. Ma a Washington non c’è spazio pare per i bambini cristiani bruciati vivi in Nigeria…
In un rapporto dell’Amministrazione Biden sul genocidio sono citati Cina, Myanmar, Etiopia ed Eitrea (queste ultime per il conflitto nel Tigray). Perché non la Nigeria? Eppure è notizia di oggi che il paese africano è diventato l’epicentro delle attività dell’Isis nel mondo.
Eppure è facile immaginare che qualche ufficiale dell’Amministrazione Biden legga, ad esempio, quanto scrive questa settimana Newsweek, il settimanale liberal per eccellenza: “La Nigeria potrebbe diventare il prossimo Afghanistan. Boko Haram ha attaccato il villaggio di Pemi nel nord-est della Nigeria, rapendo 17 ragazze, bruciando diverse chiese e uccidendo, secondo le loro stesse parole, ‘molti cristiani’. Attacchi di questo tipo sono tragicamente all'ordine del giorno”. Il quotidiano israeliano Jerusalem Post pubblica oggi un articolo di Pesach Wolicki dal titolo: “Perché la persecuzione dei cristiani preoccupa gli ebrei. Secondo la World Watch List del 2021 pubblicata da Open Doors, 360 milioni di cristiani hanno subito alti livelli di persecuzione nel 2021. Questo numero è di 20 milioni in più rispetto al 2020, che aveva già stabilito un nuovo record. Omicidio di massa in Nigeria, incendio di chiese in Africa e Medio Oriente, restrizioni alla pratica della fede cristiana in regimi come la Corea del Nord, internamento nei campi di lavoro in Cina sono diventate all'ordine del giorno per una percentuale crescente di cristiani in tutto il mondo”.
Come spiegare questo doppio standard occidentale? Ci sono vittime buone e vittime cattive per il sistema politico-mediatico dominante. Leila Gilbert, studiosa dell’Hudson Institute, ha sintetizzato così: “Mentre la violenza ucraina domina le notizie, il massacro silenzioso dei cristiani nigeriani continua…”.
Ma non soltanto gli Stati Uniti hanno tolto la Nigeria dalla lista nera. Abbiamo mai sentito di paesi europei che mettono sanzioni sui leader nigeriani per dissuaderli dal continuare con questa ecatombe di cristiani? Eppure, un nuovo rapporto della ong inglese Competere ha esortato ad esempio il Regno Unito a sanzionare i funzionari nigeriani accusati di collusione con le stragi di cristiani. E l’Unione Europea? Come scrive un giornalista nigeriano su Euobserver, “non fa niente sui cristiani perseguitati”. Sarà che in queste ore l’Unione Europea sta corteggiando la Nigeria per i suoi immensi giacimenti di gas. A nulla sono valsi gli appelli della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea all’Unione Europea ad agire. E perché le grandi università non dedicano seminari e corsi alla persecuzione dei cristiani? Sono impegnate, come in Inghilterra, a “decolonizzare la matematica”.
Le grandi istituzioni occidentali, a mio avviso, hanno perso gran parte della propria reputazione morale.