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2022 06 01 Al Parlamento Europeo non si parli della ragazza cristiana lapidata e bruciata viva

Fonte:
CulturaCattolica.it
NIGERIA - Rapiti due preti CINA - I cristiani cinesi trovano più difficile ottenere i passaporti BURKINA FASO - Oltre 50 morti in un assalto jihadista AUSTRIA - Tre chiese austriache vandalizzate in due settimane

Giulio Meotti - Al Parlamento Europeo non si parli della ragazza cristiana lapidata e bruciata viva

NIGERIA - Rapiti due preti nella diocesi retta da Mons. Kukah, fatto oggetto di pesanti minacce

Rapiti due sacerdoti nel nord della Nigeria. A riferirlo è p. Christopher Omotosho, Direttore delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Sokoto. “Alla mezzanotte di oggi, 25 maggio 2022, uomini armati hanno fatto irruzione nella canonica della chiesa cattolica di San Patrizio, Gidan Maikambo, Kafur LGA dello stato di Katsina” afferma in un comunicato p. Omotosho. “Il parroco p. Stephen Ojapa, MSP (Missionary Society of St. Paul) e il suo collaboratore don Oliver Okpara e altri 2 ragazzi che erano in casa sono stati rapiti. Non abbiamo alcuna informazione su dove si trovino. Vi chiedo di pregare per la loro salvezza e liberazione”.
Secondo le testimonianze raccolte i rapitori, armati, sono arrivati in gran numero.
Don Oliver Okpara era stato ordinato sacerdote a settembre da Sua Ecc. Mons. Mathew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, oggetto di recenti minacce (vedi Fides 24/5/2022). Il Vescovo aveva denunciato con forza l’uccisione di Deborah Samuel Yakubu, studentessa cristiana, linciata il 12 maggio per “presunte blasfemia” (vedi Fides 18/5/2022). La diocesi di Sokoto guidata da Mons. Kukah copre per intero gli Stati di Sokoto e Katsina, e in parte quelli di Zamfara e Kebbi.
(L.M.) (Agenzia Fides 25/5/2022)

CINA - I cristiani cinesi trovano più difficile ottenere i passaporti in mezzo ai divieti di viaggio pandemici
Alla domanda su quali criteri rendono “necessario” un viaggio all’estero, i funzionari si rifiutano di chiarire.

I cristiani cinesi trovano più difficile ottenere i passaporti in mezzo ai divieti di viaggio per la pandemia.
Le autorità della Cina orientale stanno rifiutando le domande di passaporto dei cristiani cinesi che vogliono emigrare o semplicemente studiare all’estero, ha appreso RFA.
Le famiglie di diversi bambini cresciuti come cristiani nelle province orientali di Zhejiang e Jiangsu hanno affermato di essere state recentemente interrogate sullo scopo delle loro domande di passaporto, che sono state successivamente respinte dopo che i funzionari dell’ufficio di ingresso-uscita hanno scoperto le convinzioni religiose della famiglia.
Un consulente per l’istruzione all’estero ha affermato che i casi sono emersi nella città di Wenzhou, nello Zhejiang, nota per un’alta percentuale di cristiani protestanti, così come in altre località della regione.
Un cristiano di nome Chen della città meridionale di Guangzhou ha affermato di essere stato rifiutato anche per il passaporto, con funzionari dell’immigrazione che hanno affermato che non c’era “necessità” di viaggiare durante la pandemia.
Tuttavia, hanno rifiutato di definire quello che potrebbero considerare un viaggio all’estero “necessario”.
E un pastore protestante nella provincia orientale dello Shandong, che ha dato solo il nome religioso John, ha detto che ai cristiani in tutto il paese è ora impedito di lasciare la Cina.
Ha aggiunto: “Penso che sarà difficile per i leader della chiesa come me andare all’estero in futuro”.
(Di Qiao Long 26.05.2022 Radio Free Asia. Tradotto e curato da Luisetta Mudie)

BURKINA FASO - Oltre 50 morti in un assalto jihadista nell’est

Oltre 50 persone sono state uccise nei pressi di Madjoari, un villaggio nell’est del Burkina Faso. Il massacro risale al 25 maggio ma se ne è avuta notizia solo ieri, 26 maggio.
Il villaggio di Madjoari, è tra quelli che nel nord e nell’est sono bloccati dai jihadisti che hanno tagliato le strade con il resto del Paese. L’esercito a stento riesce a far pervenire dei convogli con cibo e generi di prima necessità. Gli abitanti dei villaggi assediati cercano di fuggire col rischio però di essere intercettati e uccisi dai gruppi jihadisti. È quello che sarebbe successo alle vittime del massacro del 25 maggio. Prima di quest’ultimo ne sono avvenuti diversi altri di recente a Madjoari contro soldati e civili. Il 19 maggio il distaccamento militare è stato preso di mira in un attacco che ha ucciso undici soldati e ferito altri venti. Cinque giorni prima, un attacco alla popolazione civile aveva ucciso diciassette persone e ferito sette. Da due mesi gli attacchi contro civili e soldati nel nord e nell’est del Paese hanno causato circa 200 morti.
Da sette anni le regioni del nord e dell’est del Burkina Faso sono colpite dagli assalti condotti da movimenti affiliati ad Al-Qaeda e all’organizzazione dello Stato Islamico (entrambi a loro volta con ramificazioni nei Paesi limitrofi, come Mali e Niger), che hanno ucciso più di 2.000 tra civili e soldati e provocato quasi 2 milioni di sfollati.
Ricordiamo inoltre il rapimento di Suor Suellen Tennyson, la missionaria della Congregazione delle Suore Marianite della Santa Croce, portata via con la forza la notte tra il 4 e il 5 aprile 2022 nel nord del Burkina Faso (vedi Agenzia Fides 6/4/2022).
L’instabilità nel Paese ha infine accresciuto le infiltrazioni di organizzazioni criminali internazionali che usano il Burkina Faso come luogo di transito di traffici illeciti come quello della droga. (Agenzia Fides 27/5/2022)

AUSTRIA - Tre chiese austriache vandalizzate in due settimane
Gli incidenti mostrano che l’epidemia di attacchi vandalici contro i luoghi di culto si sta ora estendendo all’Austria

Bitter Winter ha ripetutamente riferito di attacchi contro chiese cristiane in Europa e negli Stati Uniti. Un paese che sembrava relativamente meno colpito da questa epidemia di crimini ispirati dall’odio e vandalismo era l’Austria. I casi erano stati segnalati, in particolare a Graz, ma erano meno frequenti che nei paesi vicini. Tuttavia, l’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa con sede a Vienna e i media austriaci locali hanno denunciato diversi casi recenti.

Il 28 aprile, a Graz, nella chiesa di San Vincenzo, sono apparsi dei graffiti che salutavano Satana. La parola “Satana”, il numero 666, e le croci capovolte erano dipinte di rosso sia sulle pareti esterne che all’interno della chiesa, sull’altare. La vernice spray rossa è stata utilizzata anche per deturpare la statua di un angelo. Una Bibbia è stata bruciata.
Il parroco Wolfgang Pucher non credeva che si trattasse solo di vandalismo giovanile e vedeva l’incidente come parte di un “assalto sistematico al cristianesimo”. Ricordando anche i precedenti incidenti di Graz, il portavoce della diocesi cattolica locale, Thomas Stanzer, ha collegato l’attacco con un “disappunto” nei confronti della Chiesa cattolica. Tale “disappunto” è talvolta alimentato dagli stessi media che hanno condannato l’attacco.

Il 6 maggio, i vandali hanno preso di mira una chiesa evangelica a Vöcklabruck, nell’Alta Austria. Gli ignoti autori hanno rotto la scatola delle donazioni e hanno rubato i soldi. Non si trattò però di un semplice furto, dato che distrussero tre semafori davanti alla chiesa e si scatenarono all’interno del santuario, distruggendo un microfono e spargendo ovunque avvisi, opuscoli, volantini, che erano stati collocati gratuitamente vicino all’altare ritiro. Hanno anche cercato di danneggiare l’organo.
Sempre il 6 maggio, le pareti esterne della chiesa parrocchiale cattolica di Mautern, in Stiria, sono state cosparse di simboli nazisti e slogan anticristiani.
(Bitter Winter 27/05/2022 PIER LUIGI ZOCCATELLI)

Assolutamente da segnalare il lavoro del giornalista Giulio Meotti https://meotti.substack.com/
segnala costantemente notizie totalmente censurate dai media

Al Parlamento Europeo non si parli della ragazza cristiana lapidata e bruciata viva

Anche deputati italiani del PD contro la mozione. Hanno paura di dire il nome di Deborah Samuel, uccisa dagli islamisti perché cristiana, ma non della giornalista di Al Jazeera

“Vergogna! Il Parlamento Europeo rifiuta la richiesta di un dibattito sulla persecuzione dei cristiani nel mondo e più precisamente sul caso della giovane cristiana nigeriana Deborah Samuel, uccisa dagli islamisti per un semplice messaggio su WhatsApp!”. Così rivela l’europarlamentare Jean-Paul Garraud.

Il voto a Bruxelles sui cristiani perseguitati
244 i voti contrari e 231 quelli a favore. La sinistra (anche italiana) si è tutta schierata contro la richiesta di un dibattito sulla strage di cristiani (tranne Carlo Calenda). Aveva ragione Eric Zemmour quando a dicembre 2020 disse in tv: “Esiste una vera e propria cattofobia ideologica in una parte significativa delle élite progressiste” (la scorsa settimana nella newsletter ho scritto di una penosa risoluzione del Parlamento Europeo che omette la persecuzione dei cristiani). Quando Giovanni Paolo II (e poi Benedetto XVI) insisté sulle “radici cristiane dell’Europa” e il Parlamento Europeo votò contro, si compì una rottura nella tradizione europea. Da allora è stato tutto in discesa. Ora, come dice Viktor Orban, siamo di fronte a “rinnovate ondate suicide del mondo occidentale”.

***

Jean-Paul Garraud: Onorevoli colleghi, in Nigeria, il 12 maggio, una giovane studentessa cristiana, Deborah Samuel Yakubu, è stata lapidata e bruciata perché si era semplicemente lamentata dell’afflusso di messaggi religiosi sul gruppo WhatsApp della sua classe, che è stato ritenuto ‘blasfemo’ dagli islamisti. Le comunità cristiane in alcuni paesi musulmani subiscono numerosi omicidi e attacchi, profanazioni di chiese e cimiteri, attacchi alle processioni. Ma questo sta avvenendo anche in Europa e in Francia. Tuttavia, la Commissione Europea rifiuta di nominare un coordinatore per la lotta alla cristianofobia o di stabilire una strategia europea per combattere questo flagello, mentre un tale coordinatore è stato creato per combattere l’islamofobia. Il Parlamento europeo deve discutere l’importante tema della persecuzione dei cristiani nel mondo e, più in particolare, il caso della giovane Deborah Samuel Yakubu. Fare di tutto per evitare simili tragedie è una necessità assoluta; non fare nulla sarebbe, al contrario, colpevole.

Presidente. Grazie, onorevole Garraud. Chiudo la votazione. L’emendamento è respinto e l’ordine del giorno rimane invariato.

Il giorno prima, il Parlamento Europeo ha votato per discutere del caso di Shireen Abu Aqla, la giornalista di Al Jazeera rimasta uccisa negli scontri a Jenin fra l’esercito israeliano e i palestinesi (è in corso una inchiesta per accertare come è andata).

Presidente. La parola all’onorevole Manu Pineda per presentare la richiesta a nome del gruppo di sinistra. Chiudo la votazione. La richiesta è accolta.

E così il Parlamento Europeo ha condannato l’uccisione della giornalista di Al Jazeera ma non di Deborah Samuel. L’ultima di quasi 100.000 cristiani uccisi dal 1° gennaio 2000 al 31 gennaio 2020 secondo il rapporto “Nigeria’s Silent Slaughter”.

“La scena è medievale nel suo orrore: una donna lapidata e data alle fiamme da una folla che grida ‘Allahu Akbar’. Non è successo centinaia di anni fa: è accaduto una settimana fa in Nigeria”, scrive The Spectator, che parla di una “macellazione organizzata, sistematica e coordinata che ha portato allo sfollamento di massa di migliaia di cristiani. Mentre l’attenzione del mondo occidentale rimane sulla sofferenza degli ucraini, non possiamo permetterci di dimenticare la situazione da incubo dei cristiani perseguitati”.

Dopo l’uccisione di Deborah Samuel, le autorità in Nigeria hanno fermato due dei tanti musulmani che l’hanno sbranata. Per protestare contro l’arresto, una folla di islamici ha assaltato tre chiese, devastando i negozi dei cristiani e costringendo il governo a imporre il coprifuoco. I manifestanti hanno attaccato a Sokoto la cattedrale della Sacra Famiglia, distruggendo le vetrate della chiesa. Poi hanno assaltato la chiesa cattolica St. Kevin, dandola alle fiamme. La Chiesa cattolica ha sospesa la celebrazione delle messe. Questo il clima in cui vivono milioni di cristiani.

Ma allora perché l’Europa si rifiuta di condannare il trattamento dei cristiani? Lo spiega Alexandre Del Valle nel suo libro Pourquoi on tue des chrétiens dans le monde aujourd’hui? “C’è una crescente repulsione nei confronti del cristianesimo e dei cristiani che porta gli intellettuali, i media, i professionisti dell’antirazzismo e i politici che li seguono, a banalizzare gli atti quotidiani di cristianofobia che portano ogni anno alla morte di migliaia di cristiani nel mondo, uccisi solo perché sono cristiani. Un anticristianesimo postmoderno, favorito dal relativismo culturale, dalla moda del multiculturalismo, dalla negazione della storia e dall’odio di sé antioccidentale”.

Il famoso attivista nigeriano per i diritti umani Leo Igwe ieri ha scritto: “L’omicidio brutale di Deborah Yakubu non è un caso isolato. Molti musulmani e non, accusati di aver insultato l’Islam o il Profeta, hanno subito la stessa sorte nella regione. Non si può dire che questo caso non abbia niente a che fare con la religione. È il contrario. Questi stragisti sono motivati dalla loro fede nel profeta dell’Islam, dagli insegnamenti islamici e dal desiderio di placare Allah e di guadagnarsi il paradiso nell’Aldilà. La Nigeria deve determinare se l’Islam è una religione o un culto di morte”.

Sicuramente per il Parlamento Europeo l’Islam è intoccabile. Una cristiana nigeriana fatta a pezzi al grido di “Allahu Akbar” per aver scritto “Gesù è il più grande” è meno interessante di una giornalista dell’emittente qatariota Al Jazeera rimasta uccisa durante gli scontri con l’esercito israeliano. “Nonostante l’indifferenza ufficiale degli occidentali, il destino dei cristiani tocca le pieghe più intime di quella che potremmo chiamare la nostra coscienza di civiltà” scrive su Le Figaro l’intellettuale canadese Mathieu Bock-Coté. “Questo implica però che l’Europa riconosca finalmente la sua impronta cristiana o, più precisamente, che non cerchi più di cancellarla come fosse una macchia esistenziale che le impedisce di proiettarsi nell’universale. Questo implica che l’Europa non si immagini più di dover costruire se stessa decostruendo se stessa”.

Ma la maggioranza di soloni a Bruxelles ce l’ha, una coscienza?

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