2022 07 20 Nigeria - l’allarme dei sacerdoti: siamo una specie in via di estinzione
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CINA - James Su Zhimin: celebrazione del compleanno di un vescovo cattolico che potrebbe essere morto
NIGERIA - ucciso uno dei due sacerdoti sequestrati la scorsa settimana
Fonti della diocesi di Kafanchan confermano a Vatican News che padre John Mark Cheitnum è morto per mano dei sequestratori, mentre è libero padre Donatus Cleopas. I due presbiteri erano stati rapiti il 15 luglio, appena giunti presso la canonica della chiesa di Cristo Re, nell’area del governo locale di Lere, nello Stato di Kaduna (vedi sotto)
È stato assassinato padre John Mark Cheitnum, il sacerdote rapito venerdì scorso nello Stato di Kaduna, in Nigeria, insieme a padre Donatus Cleopas, che è stato invece rilasciato. Lo confermano a Vatican News fonti della diocesi di Kafanchan. I due preti cattolici erano stati prelevati mentre si stavano recando in una parrocchia a Gure. La notizia del rapimento era stata diffusa da un comunicato della diocesi di Kafanchan che chiedeva preghiere per un “rilascio rapido e sicuro” dei due presbiteri ed invitava la popolazione tutta ad astenersi dal farsi giustizia da sé.
Uccisi 4 sacerdoti dall’inizio dell’anno
Dall’inizio dell’anno sono almeno 20 i sacerdoti sono rapiti in Nigeria, 5 solo nella prima settimana di luglio, 4 quelli uccisi, incluso padre Cheitnum. Nel Paese si registra un aumento dell’insicurezza e i rapimenti a scopo di riscatto sono all’ordine del giorno. Un recente rapporto dell’intelligence pubblicato dal Nigeria Security Tracker ha affermato che almeno 2.968 persone sono state uccise mentre 1.484 sono state rapite da gennaio a marzo 2022.
(RV Tiziana Campisi – Città del Vaticano 19 07 2022)
Nigeria - rapiti due sacerdoti nello Stato di Kaduna
A soli undici giorni dal rapimento di padre Emmanuel Silas nell’area del governo locale di Kauro, la diocesi di Kafanchan ha diffuso la notizia del sequestro di altri due preti nella stessa zona
Sono stati portati via nel pomeriggio del 15 luglio alle 17.45, mentre si stavano recando a una funzione nella parrocchia di Gure: I padri John Mark Cheitnum e Donatus Cleopas - riferisce un comunicato - erano appena giunti presso la canonica della chiesa di Cristo Re, nell’area del governo locale di Lere nello Stato di Kaduna.
Appello per la liberazione
La diocesi di Kafanchan, tramite le parole scritte dal cancelliere padre Emmanuel Uchechukwu Okolo, esprime grande dolore e chiede a tutti i fedeli intense preghiere per una rapida e sicura liberazione. Nel contempo si invita la popolazione tutta ad astenersi dal farsi giustizia da soli: “Useremo ogni mezzo legittimo - si legge nella nota - per assicurare un rilascio rapido e sicuro. Gesù crocifisso sulla croce ascolti le nostre preghiere e affretti il rilascio incondizionato dei suoi sacerdoti e di tutte le altre persone rapite”.
(RV Paolo Ondarza - Città del Vaticano 2022 07 16)
Nigeria - l’allarme dei sacerdoti: siamo una specie in via di estinzione
Dal Paese africano l’appello dei religiosi ad evitare reazioni ed affidarsi alla preghiera di fronte alla violenza che li colpisce.
Si eviti la reazione violenta e ci si affidi alla preghiera. È l’appello lanciato dai vescovi nigeriani a fronte di un drammatico incremento di rapimenti, omicidi e violenze nel Paese. Secondo quanto accertato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, nel Paese almeno 18 sacerdoti sono stati rapiti dall’inizio del 2022, cinque dei quali nella prima settimana di luglio. La maggior parte dei sequestrati sono stati poi rilasciati, tranne tre che sono stati uccisi.
I preti, una specie in via di estinzione
“E’ davvero triste – si legge in un comunicato dell’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani nigeriani inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre – che nel corso delle loro consuete attività pastorali, i sacerdoti stiano diventando una specie in via di estinzione”. Secondo l’Associazione, più volte e a vari livelli, è stato chiesto aiuto al governo, tuttavia, come osservato anche dalla Conferenza episcopale nigeriana, si legge ancora, “è chiaro alla nazione che (il governo) ha fallito nel (suo) dovere primario di tutelare la vita dei cittadini nigeriani”.
Portiamo con noi i libri sacri, non le armi
I sacerdoti rifiutano esplicitamente qualsiasi risposta che implichi la forza o la violenza, spiegando di non essere “terroristi o una compagnia di guerra”, mettendo in dubbio l’utilità della partecipazione dei sacerdoti alle proteste di piazza e appellandosi a quella che, a loro dire, dovrebbe essere la prima arma di un uomo di Dio: “Il nostro cammino ministeriale consiste nell’annuncio della Parola di Dio e nella celebrazione dell’Eucaristia come memoria di Cristo e della sua missione sulla terra. Ciò implica che portiamo con noi i libri sacri e non le armi. Cristo non ci ha mai incoraggiato a prendere le armi contro nessuno o a compiere azioni di vendetta”.
Una settimana di preghiera e digiuno per la sicurezza
I sacerdoti mettono quindi in evidenza l’opera fondamentale che viene svolta nonostante la mancanza di sicurezza, pur di restare “difensori della vita e della pace”, invitando i loro fratelli nel ministero ad unirsi in questi giorni ad un’iniziativa straordinaria di preghiera e digiuno, adorazione eucaristica e recita del rosario. Tutte attività che vanno a integrare altri programmi già in atto da parte delle diocesi per arginare il problema dell’insicurezza in Nigeria.
(Vatican News 2022 07 13)
NICARAGUA - Arrestato un sacerdote a Boaco
Si tratta di monsignor Leonardo Urbina, parroco del Perpetuo Soccorso di Boaco.
E l’episodio si inserisce in uno scenario di persecuzioni nei confronti della Chiesa cattolica e dei suoi pastori
Un altro sacerdote è finito in cella in Nicaragua. Stavolta è toccato a monsignor Leonardo Urbina, parroco del Perpetuo Soccorso di Boaco.
La polizia lo ha catturato di prima mattina. Qualche ora dopo, le foto del prete recluso nel carcere di El Chipote con indosso la divisa da carcerato sono state diffuse dalla stampa vicina al governo di Daniel Ortega.
L’accusa nei confronti di monsignor Urbina – convalidata in un’udienza a porte chiuse - è particolarmente grave e infamante: violenza nei confronti di una 12enne. Opposizione e media indipendenti, però, hanno espresso forti dubbi al riguardo perché le autorità non hanno portato alcuna prova del presunto abuso.
L’episodio, inoltre, si inserisce in uno scenario di persecuzioni nei confronti della Chiesa cattolica e dei suoi pastori.
A giugno, padre Manuel Salvador García Rodríguez di Nandaime è stato ritenuto colpevole di aver minacciato una folla di persone che si era radunata di fronte alla parrocchia per insultarlo e condannato a due anni di prigione. L’emittente della Conferenza episcopale nicaraguense e un canale diocesano sono stati chiusi. Perfino le Missionarie della carità sono state espulse.
(Avvenire Redazione Esteri giovedì 14 luglio 2022)
CINA - James Su Zhimin: celebrazione del compleanno di un vescovo cattolico che potrebbe essere morto
Il popolare vescovo di Baoding avrebbe compiuto 90 anni all’inizio di questo mese, ma nessuno lo vede dal 2003.
Il 10 luglio 2022, il vescovo cattolico James Su Zhimin ha compiuto 90 anni. Almeno il 10 luglio è il momento in cui viene celebrato più spesso il suo compleanno, anche se in alcuni documenti ufficiali la sua data di nascita è indicata come 1 luglio 1932. I cattolici nella sua diocesi di Baoding, nella provincia di Hebei, hanno iniziato a preparare le celebrazioni per il suo 90° compleanno nel 2021. C’era un problema, però, non sapevano se il loro vescovo fosse vivo o morto. È in carcere dal 1997 ed è stato visto l’ultima volta dai suoi correligionari nel 2003.
Ben presto, però, sorse un secondo problema per i cattolici di Baoding. Il PCC ha detto loro che celebrare il compleanno di Mons. Su era assolutamente proibito. Il contesto di Baoding è particolarmente problematico per il Partito Comunista. Nonostante l’accordo Vaticano-Cina del 2018, è uno dei centri più importanti del Paese per gli “obiettori di coscienza”, cioè sacerdoti e laici cattolici che rifiutano la proposta vaticana di unirsi alla Chiesa cattolica patriottica e di continuare un’esistenza precaria al di fuori delle strutture ufficiali.
Da gennaio 2022, anche per impedire le celebrazioni di luglio, sono stati arrestati almeno dieci sacerdoti cattolici della diocesi di Baoding obiettori di coscienza. La sorveglianza è aumentata con l’avvicinarsi di luglio. Eppure è stato riferito a Bitter Winter che le messe, dove i sacerdoti erano disponibili, o altre cerimonie sotterranee per onorare il vescovo James Su Zhimin nel giorno del suo compleanno sono state celebrate in case private a Baoding, Ansu e altrove, eludendo la sorveglianza della polizia.
Un obiettore di coscienza laico di Ansu ha detto a Bitter Winter che migliaia di persone hanno pregato per il Vescovo in tutta la diocesi, in piccoli gruppi “e in alcuni casi non così piccoli”. “Se il vescovo Su è morto, ha detto, ha avuto un compleanno glorioso in paradiso”.
Il vescovo James Su Zhimin è ampiamente considerato un eroe dai cattolici cinesi. Era un leader cattolico laico, arrestato tre volte tra il 1956 e il 1975. Rilasciato nel 1979, ha studiato clandestinamente per diventare sacerdote ed è stato ordinato sacerdote nel 1981 all’età di 49 anni. Ciò ha portato al suo quarto arresto nel 1982. Rilasciato nel 1986, a 1988 è stato scelto come Vescovo Ausiliare di Baoding, e prontamente nuovamente arrestato, per la quinta volta.
Dopo il suo rilascio, è stato consacrato Vescovo nella chiesa sotterranea nel 1993 e promosso dalla Santa Sede a Vescovo di Baoding nel 1995, cosa che ha portato al suo sesto arresto. Il suo caso iniziò a farsi conoscere all’estero, e su specifica richiesta degli Stati Uniti fu rilasciato, quindi posto agli arresti domiciliari (che considerava il suo settimo arresto). Poiché continuava ad essere popolare tra i cattolici, fu portato di nuovo in prigione nel 1997.
Questo ottavo arresto è stato l’ultimo. Il PCC è riuscito a mantenere segreto il nome della prigione in cui era detenuto. Fu “scoperto” per caso dai parenti in un ospedale di Baoding dove era stato portato per problemi agli occhi nel 2003. Ma appena riconosciuto, la polizia lo portò via dall’ospedale. Questa è l’ultima volta che parenti o amici lo hanno visto, anche se nel 2015 alla sua famiglia è stato detto che era vivo e sarebbe stato rilasciato se il Vaticano avesse “migliorato” i suoi rapporti con la Cina.
Questo è successo con l’accordo Vaticano-Cina del 2018 , e i cattolici di Baoding si aspettavano pienamente che con la firma di quell’accordo il vescovo Su sarebbe stato rilasciato. Ma questo non è successo, forse perché non era più in vita.
“Gli accordi e il dialogo non possono basarsi sulla menzogna”, ci ha detto l’obiettore di coscienza cattolico di Ansu che ha parlato con Bitter Winter. “Se il vescovo Su è vivo, dovrebbero liberarlo. Dopo il suo ultimo arresto, lo avrebbero tenuto in carcere per venticinque anni. Se è morto, dovrebbero dire al Vaticano e a noi cosa gli è successo. Prima di firmare per il rinnovo dell’accordo, il Vaticano dovrebbe chiedere risolutamente al PCC di dire la verità su monsignor Su».
(07/12/2022 ZHANG FENG Bitter Winter)