2022 09 21 CINA - Cristiani di minoranza etnica Lisu e Nu arrestati nello Yunnan
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CAMERUN - Parrocchia incendiata, sacerdoti, laici e una suora rapiti.
L’assalto alla chiesa di Santa Maria, nel villaggio di Nchang (diocesi di Mamfe) rappresenta un “atto atroce”. Gli autori e i mandanti di tale crimine, in qualunque Paese si trovino, devono pentirsi e abbandonare le “vie malvagie” che li hanno posti nella condizione di chi “combatte contro Dio e non contro gli uomini. E nessuno combatte contro Dio e vince”. Così i Vescovi della Conferenza episcopale provinciale di Bamenda, nella regione anglofona del Camerun, si rivolgono alla banda di uomini armati che la sera di venerdì 16 settembre hanno assaltato e incendiato la parrocchia cattolica, portando via con sé dopo l’agguato cinque sacerdoti, una suora e tre laici (un catechista, una cuoca e una giovane ragazza). Nello scenario delle violenze in atto da anni nel Camerun anglofono, i Vescovi fanno notare in un comunicato congiunto diffuso ai media che gli attacchi contro le comunità ecclesiali rappresentano “il nuovo gioco della lotta” e colpiscono “missionari che hanno dato la vita per lavorare per il popolo”. Tali attacchi – rimarcano con amarezza i Vescovi – colpiscono sia la Chiesa cattolica che le Chiese presbiteriane e battiste, “e stranamente, alcuni di coloro che attaccano ferocemente le chiese sono persone affiliate a queste Chiese o che hanno beneficiato della loro generosità”.
Dopo aver saputo dell’attacco incendiario e del rapimento dei sacerdoti e degli operatori pastorali, Aloysius Fondong Abangalo, Vescovo di Mamfe, ha raggiunto la chiesa incendiata, per raccogliere e portare via con sé la croce e le ostrie consacrate custodite nel tabernacolo
La Provincia ecclesiastica di Bamenda comprende l’arcidiocesi di Bamenda e le diocesi di Kumbo, Kumba, Mamfe e Buea. “Quello che è successo” ha detto ttra l’altro il Vescovo in un video diffuso dopo la sua visita alla chiesa incendiata “è un abominio. In termini semplici abbiamo detto a Dio che non lo vogliamo nella nostra terra”. Il Vescovo Abangalo ha invitato tutto il popolo di Dio nella diocesi di Mamfe a recitare un rosario di riparazione per tutto il mese di ottobre, “per questo atto di abominio che è stato commesso nella nostra terra”. Nel comunicato congiunto, i Vescovi della Provincia ecclesiastica di Bamenda hanno pregato anche “per il perdono dei colpevoli, come ha fatto Cristo, che sulla Croce ha pregato: Padre, perdona loro, non sanno quello che fanno”. (GV) (Agenzia Fides 19/9/2022)
CAMERUN - Chiesto un riscatto per le 9 persone rapite alla chiesa di Santa Maria
Il rapimento di nove persone (di cui cinque sacerdoti, una suora e tre laici) avvenuto nell’assalto alla chiesa di Santa Maria, nel villaggio di Nchang (vedi Fides 19/692022) è un sequestro a scopo di estorsione. Lo ha dichiarato Mons. Andrew Nkea Fuanya, Arcivescovo di Bamenda, affermando che i rapitori hanno chiesto un riscatto. Mons. Nkea ha aggiunto che ci sono gruppi che vedevano la Chiesa come un “bersaglio facile per fare soldi”.
Ricordiamo che la sera di venerdì 16 settembre un gruppo armato ha assaltato e incendiato la chiesa di Santa Maria, portando via con sé dopo l’agguato cinque sacerdoti, una suora e tre laici (un catechista, una cuoca e una giovane ragazza).
Dal 2016 le regioni nord-occidentali e sud-occidentali del Camerun sono preda di un conflitto sanguinoso tra i separatisti, di lingua inglese, e i militari dello Stato, a maggioranza francofona, La violenza ha causato più di 6.000 vittime e ha causato lo sfollamento di circa un milione di persone.
A inizio settembre Mons. Nkea, che è stato fino a maggio Amministratore Apostolico della diocesi di Mamfe (dove si trova il villaggio di Nchang) ed è Presidente della Conferenza Episcopale del Camerun, ha chiesto un intervento della comunità internazionale che “sembra aver dimenticato la crisi anglofona”.
(L.M.) (Agenzia Fides 20/9/2022)
ERITREA - Decine di ragazzi reclutati a forza dal regime durante la Messa
Ad Akrur domenica 4 settembre all’alba i militari del dittatore hanno circondato la chiesa e costretto ragazzi e ragazze a uscire per venire arruolati e spediti a combattere nel vicino Tigrai
Le truppe del regime eritreo sono arrivate la mattina di domenica 4 settembre all’alba, l’ora in cui tradizionalmente inizia la messa nelle aree rurali dell’ex colonia italiana. I militari del dittatore Isayas Afewerki hanno circondato la chiesa cattolica di San Salvatore ad Akrur poi un ufficiale è entrato interrompendo la funzione religiosa e intimando ai ragazzi e alle ragazze presenti nel coro e tra i banchi di uscire e di seguirli.
Come si vede dalle immagini pubblicate sul profilo Facebook del sacerdote di origine eritrea don Mosè Zerai, i fedeli più giovani sono stati portati via per venire arruolati a forza e mandati a combattere in Tigrai, la vicina regione etiope, nella guerra fratricida ripresa lo scorso 24 agosto.
“Una palese violazione del diritto universale di libertà religiosa”, è il commento del prete da poco cappellano degli italiani a Montreal. in Canada. E dell’elementare rispetto dovuto a ogni edificio sacro. Akrur, villaggio vicino a Segeneyti, è stata sede della prima diocesi cattolica eritrea prima che la sede fosse trasferita nella capitale Asmara.
Da quasi due anni proseguono le retate di giovanissimi, anche 15-16enni. per le strade dei villaggi e delle città eritree per reclutare a forza militare da inviare al fronte in Etiopia per combattere i tigrini a fianco delle truppe federali di Addis Abeba, Il tutto nel silenzio che avvolge uno dei regimi più impenetrabili dell’Africa e del mondo che calpesta sistematicamente la libertà di parola secondo Reporter sans frontieres Da 20 anni il dittatore ha imposto il servizio nazionale che dura dai 17 ai 55 anni per tutti i cittadini, pratica condannata invano da diversi organismi internazionali.
(Avvenire Paolo Lambruschi mercoledì 7 settembre 2022)
MYANMAR - Una chiesa cattolica occupata e minata dall’esercito
La giunta golpista del Myanmar circonda una chiesa di mine e bombarda una scuola
Le truppe dell’esercito hanno profanato un edificio religioso cattolico e attaccato una scuola elementare di un complesso monastico buddhista, uccidendo 11 bambini. I media di Stato dicono che le morti civili sono causate dai miliziani della resistenza, che usano le persone come scudi umani. In realtà i militari hanno cremato i corpi nel tentativo di nascondere l’ennesimo crimine.
Il conflitto civile in Myanmar non risparmia il coinvolgimento delle chiese e di altri edifici di culto. Come appreso da fonti locali di Fides nella diocesi di Pekhon, le truppe dell’esercito regolare del Myanmar hanno occupato per quattro giorni, dall’8 al 12 settembre, la chiesa cattolica della Madre di Dio, nella piccola città di Moebye, nella diocesi di Pekon (Myanmar centro-orientale). Nell’area sono in corso aspri combattimenti tra l’esercito del Myanmar e le forze di resistenza, le cosiddette People’s Defence Forces, composte perlopiù da giovani che si oppongono alla giunta militare da quando è stato compiuto il colpo stato, il 1° febbraio 2021.
Moebye è una cittadina di circa 500 case, per oltre 2.000 abitanti complessivi, tutti cattolici, che sorge al confine tra gli stati Shan e Kayah, ed è in posizione strategica, sulla strada che dal Loikaw (stato Kayah) porta a Taunggyi (stato Shan). “I militari hanno scelto di rifugiarsi e di accamparsi nella chiesa, perché sanno che i giovani non l’avrebbero attaccata, per opportunismo e per porsi in salvo”, spiega a Fides padre Julio, parroco locale. “Ma non solo l’hanno sporcata e devastata, infrangendo statue e arredi: prima di lasciarla, questa mattina, hanno disseminato l’edificio di mine antiuomo, nascondendole ovunque, nel pavimento, nei banchi, dietro ai libri sacri, per far del male. Sono atti irrispettosi esecrabili, che condanniamo. Chiediamo che le chiese siano tenute fuori dal conflitto”, nota il parroco. Oggi i giovani e volontari cattolici si stanno dedicando a ripulire e, con molta attenzione, a sminare l’edificio e i dintorni. della chiesa.
Come spiegano a Fides fonti locali, in alcune aree nella nazione, come nel Nord, sono in corso forti combattimenti tra l’esercito e le forze resistenti, spesso unite agli eserciti delle minoranze etniche. In altre zone della nazione si registra invece un conflitto a bassa intensità che coinvolge anche le città più grandi come Yangon, Mandalay, Pathein, dove gruppi di giovani attaccano di sorpresa check point militari, camionette dell’esercito, posti di polizia.
Il 17 settembre due elicotteri Mi-35 hanno bombardato una scuola monastica nel villaggio Let Yet Kone, nella regione del Sagaing: 7 bambini sono morti sul colpo (altri 4 nelle ore successive) mentre altre 17 persone, tra insegnanti e studenti, sono rimaste ferite. Secondo quanto riferito dagli abitanti del posto, i soldati, costringendo la popolazione locale a collaborare, hanno poi cremato i corpi nel villaggio di Ye-U, dove è presente un avamposto militare.
“C’erano pozze di sangue all’interno della scuola. Pezzi di carne erano sparsi dappertutto, sui ventilatori, sui muri e sul soffitto”, ha detto un abitante del villaggio andato a verificare lo stato della scuola dopo l’attacco. “I genitori di due bambini sono venuti a cercare i loro figli, ma tutto ciò che era rimasto erano dei vestiti, così non hanno potuto nemmeno celebrare i funerali”.
I media di Stato birmani hanno affermato che la scuola e il villaggio fossero un nascondiglio per le forze di resistenza (l’esercito per l’Indipendenza del Kachin e le Forze di difesa popolari), aggiungendo che i civili sono morti perché le milizie ribelli li hanno usati come scudi umani. I residenti locali dicono che si sia trattato di un attacco unilaterale da parte del regime.
(PA-JK) (Agenzia Fides 13/9/2022)
CINA - Cristiani di minoranza etnica Lisu e Nu arrestati nello Yunnan
Il successo del cristianesimo tra queste popolazioni è stato spettacolare. Questo non piace al PCC. Il 16 settembre il popolare pastore Wang Shunping è stato formalmente arrestato.
Da quando ha iniziato la pubblicazione nel 2018, Bitter Winter ha riferito dell ‘“attivismo” dell’Ufficio di pubblica sicurezza e dell’Ufficio per gli affari religiosi nella contea di Fugong nella prefettura autonoma di Nujiang Lisu nella provincia sudoccidentale dello Yunnan, che ha effettuato una serie di raid contro le chiese domestiche.
C’è una ragione per cui le chiese domestiche sono trattate più duramente che altrove nella prefettura autonoma di Nujiang Lisu. È un’area della Cina in cui i cinesi Han sono una minoranza. Il 52% della popolazione appartiene alle minoranze etniche Lisu e Nu. Entrambi parlano lingue tibeto-birmane.
Il PCC ha una vera ossessione per la religione che gioca un ruolo chiave nell’aiutare le minoranze etniche che resistono alla sinicizzazione e affermano i loro diritti. Nel caso di Lisu, questa ossessione è amplificata dal fatto che la maggioranza dei Lisu in Cina è cristiana. Le stime di Christian Lisu nello Yunnan variano dalla cifra ufficiale di 300.000 a 700.000, un numero spesso citato dagli stessi cristiani.
I Nu sono un gruppo etnico molto più piccolo e, nonostante i tentativi di evangelizzazione cristiana risalenti al 19 ° secolo, la maggior parte di loro pratica ancora la propria fede tradizionale. Tuttavia, anche tra i Nu, il cristianesimo ha fatto notevoli progressi negli ultimi anni. Un fenomeno interessante è che, mentre Lisu e Nu erano stati tradizionalmente nemici l’uno dell’altro, in molte chiese cristiane dello Yunnan Nu e Lisu adorano insieme.
Ciò è particolarmente vero nella contea di Fugong dove, per alimentare i sospetti del PCC, diverse chiese domestiche si rifiutano ostinatamente di unirsi alla Chiesa delle Tre Autonomie controllata dal governo, che ha portato alla demolizione delle chiese nel 2019, prima della crisi del COVID-19.
Alla fine di agosto, la Chiesa cristiana riformata di Dashanli, nella contea di Fugong , ha inviato una richiesta di preghiera per il pastore Wang Shunping (un Nu) e altri quattro cristiani (Lisu e Nu) che erano stati detenuti e accusati di “organizzare e finanziare il raduni”. Wang si è laureato al seminario teologico dello Yunnan. Sembra che uno dei motivi per cui è stato arrestato sia che è anche un musicista ed era popolare nella zona poiché insegnava gratuitamente sia agli alunni cristiani che a quelli non cristiani.
Il 16 settembre 2022, il pastore Wang è stato formalmente arrestato. Rimane detenuto nel centro di detenzione della contea di Fugong nella prefettura di Nujiang .
Sradicare il cristianesimo Lisu e Nu è ora impossibile. I suoi numeri sono semplicemente troppo alti. Tuttavia, la strategia del PCC è quella di reprimere i pastori popolari e costringere le chiese domestiche a unirsi alla Chiesa delle Tre Autonomie, o altro.
(Bitter Winter 19/09/2022LI XIAOSI)