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2023 02 22 Aleppo, il Vescovo Joseph Tobji: il terremoto apre un nuovo tempo di prova, anche per la fede

Curatore:
https://www.culturacattolica.it/servizi/redattori-e-collaboratori/redazione/mangiarotti-don-gabriele
Fonte:
CulturaCattolica.it
ETIOPIA - Nel Tigrai altri attacchi ai cattolici MYANMAR - Importante leader cristiano accusato ai sensi delle leggi sul terrorismo CONGO RD - Campagna di vaccinazione contro morbillo rovinata dopo il saccheggio della parrocchia e dell’ospedale a Birambizo
STATI UNITI - Ucciso con colpi di arma da fuoco David O’Connell, Vescovo ausiliare di Los Angeles
TESTIMONIANZA - SIRIA - Aleppo, il Vescovo Joseph Tobji: il terremoto apre un nuovo tempo di prova, anche per la fede

ETIOPIA - Nel Tigrai altri attacchi ai cattolici

(…)Non trova ancora pace il Tigrai, dove gli accordi di Pretoria dello scorso 2 novembre tengono ma sono messi in pericolo dalla presenza delle truppe eritree che non si sono mai ritirate dal territorio tigrino nonostante le pressioni della comunità internazionale su Asmara. Il vescovo cattolico dell’eparchia di Adigrat Tesfaselassie Medhin, che nei due anni di conflitto ha denunciato le violenze e le sofferenze subite dalla popolazione della sua diocesi, ha dichiarato nei giorni scorsi che gli eritrei hanno distrutto a Seboya la chiesa della Santissima Trinità e una scuola cattolica. Il vescovo del Tigrai ha annunciato ai media regionali che i cattolici non hanno più un luogo dove celebrare i sacramenti.
L’occupazione dei soldati eritrei continua soprattutto nel distretto orientale di Gulo Mekeda secondo la tv tigrina. Le truppe asmarine, già accusate di stupri, violenze e massacri di civili durante i due anni di conflitto, starebbero continuando a violentare le donne, come confermato alla Bbc da operatori del settore sanitari o in Tigrai.

E che lo stupro continui a essere usato come arma di guerra lo conferma anche l’infermiera Mulu Mesfin, specializzata nell’assistenza alle donne vittime di violenze sessuali nell’ospedale Ayder del capoluogo Macallè. Mulu ha dichiarato alla Bbc che continuano a rivolgersi alla struttura persone violentate negli ultimi due mesi da tutta la regione. L’Eritrea non pare avere nessuna intenzione di ritirarsi. In una conferenza stampa tenuta a Nairobi il 9 febbraio con il presidente kenyano Ruto, il dittatore eritreo Isayas Afewerki ha ribadito che i militari con i sandali di plastica non se ne andranno dal Tigrai finché non sarà distrutto il Tplf, partito leader della regione settentrionale etiope e alla guida del paese fino al 2018, considerati arcinemici dal despota asmarino.
(Paolo Lambruschi venerdì 17 febbraio 2023 Avvenire)

MYANMAR - Importante leader cristiano accusato ai sensi delle leggi sul terrorismo

Uno dei principali attivisti protestanti del Myanmar è stato incriminato ai sensi della legge antiterrorismo del paese.
I membri della famiglia hanno detto che martedì il dottor Hkalam Samson è stato accusato ai sensi della sezione 52 (a) – che copre l’incitamento al terrorismo – da un tribunale della prigione di Myitkyina nello stato di Kachin.
Il dottor Hkalam, 65 anni, è un ex presidente della Kachin Baptist Convention e presidente dell’Assemblea consultiva nazionale Kachin.
Era già stato accusato di diffamazione criminale e associazione illegale con un gruppo illegale, secondo fonti vicine al tribunale segreto della prigione di Myitkyina.
Il suo avvocato ha detto a RFA che, con l’aggiunta della nuova accusa di “terrorismo”, il dottor Hkalam rischia una pena detentiva massima di 13 anni

Al momento del suo arresto Hkalam Samson lavorava ancora come consigliere per la Kachin Baptist Convention, che conta circa 400.000 membri, la maggior parte dei quali sono di etnia Kachin.
È stato anche presidente dell’Assemblea consultiva nazionale Kachin, un gruppo di leader religiosi e politici locali che aiutano a favorire la comunicazione tra l’Organizzazione per l’indipendenza Kachin, un gruppo politico di etnia Kachin, e la comunità locale.

Nell’ottobre dello scorso anno, ha contribuito a organizzare cure ospedaliere e funerali per le persone ferite e uccise in un attacco aereo della giunta durante un concerto annuale ospitato dalla Kachin Independence Organization. L’ala armata del gruppo ha combattuto attivamente contro le truppe della giunta sin dal colpo di stato, oltre ad addestrare le forze di difesa popolare anti-regime.
Più di 60 persone sono morte durante l’attacco, hanno detto all’epoca i residenti di Kachin.
Nel 2017, il dottor Hkalam ha visitato la Casa Bianca e ha ringraziato l’allora presidente Donald Trump per aver imposto divieti di viaggio agli alti comandanti militari del Myanmar coinvolti in una violenta repressione dei musulmani Rohingya quell’anno. Ha anche fatto appello a Trump affinché agisca contro la persecuzione religiosa in Myanmar e sostenga la transizione del Paese verso una vera democrazia.
Il processo di Hkalam Samson è previsto per il 21 febbraio. I membri della famiglia hanno detto a RFA di aver sentito che la giunta si sta preparando a formulare ulteriori accuse contro di lui.
(Tradotto da RFA birmano. A cura di Mike Firn. Radio Free Asia 2023.02.15 Asia News)

CONGO RD - Campagna di vaccinazione contro morbillo rovinata dopo il saccheggio dell’ospedale a Birambizo

C’è pure la locale parrocchia cattolica tra gli edifici saccheggiati il 13 febbraio dai ribelli M23 a Birambizo, nel gruppo di Bukombo, territorio di Rutshuru, nel Nord Kivu (est della Repubblica Democratica del Congo).
Oltre alla parrocchia i ribelli hanno sistematicamente saccheggiato il centro sanitario di Birambizo, che è la struttura sanitaria di riferimento per gli abitanti della zona.
Secondo Radio Okapi (promossa dalla Missione ONU nella RDC), è la seconda volta consecutiva, in pochi giorni, che l’ospedale di Birambizo viene vandalizzato dai ribelli e dai loro alleati.
Gli assalitori hanno preso tutto: attrezzature, medicinali, alimenti, pannelli solari, persino materassi. “Non hanno risparmiato nulla” afferma una fonte ospedaliera.
Particolarmente grave è il furto dei pannelli solari utilizzati per alimentare i frigoriferi per conservare i vaccini. Circa 6.000 dosi di vaccini contro il morbillo sono ora rovinate, mentre i sanitari si apprestavano a eseguire la campagna di vaccinazione nell’area. Si rischia ora di avere conseguenze dannose per gli abitanti della regione, con l’esplosione di casi di morbillo nella comunità. Anche altri tipi di vaccini sono andati rovinati.
I pazienti delle strutture sanitarie hanno dovuto abbandonare i loro letti d’ospedale per non essere ulteriormente traumatizzati.
(Agenzia Fides 15/2/2023)

STATI UNITI - Ucciso con colpi di arma da fuoco David O’Connell, Vescovo ausiliare di Los Angeles

Risale a sabato 18 febbraio la morte a Hacienda Heights, di David O’Connell, vescovo ausiliare di Los Angeles. La notizia è stata data dall’arcivescovo di Los Angeles, José H. Gomez che, rimasto scioccato, ha parlato di morte inaspettata.
La comunità di Hacienda Heights dista 30 chilometri a est del centro della città nel sud della California. Il corpo del vescovo, ritrovato a pochi isolati dalla chiesa di St. John Vianney, che fa parte dell’arcidiocesi, riportava una ferita da arma da fuoco che è stata letale. Secondo le informazioni diffuse dal dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles, i paramedici e la polizia locale, intervenuti prontamente, hanno dichiarato la vittima morta sul posto. Non ci sono ancora conferme né dettagli su un possibile sospetto o sul movente dell’omicidio.
Di origini irlandesi, O’Connell è stato sacerdote e poi vescovo a Los Angeles per 45 anni. Era molto conosciuto per il suo lavoro di assistenza agli immigrati, ai poveri e alle vittime della violenza delle armi. Inoltre, nel 1992, dopo che una giuria aveva assolto quattro agenti di polizia bianchi per il pestaggio di un uomo di colore, Rodney King, si fece mediatore di pace tra i residenti e le forze dell’ordine. (AP) (Agenzia Fides 20/02/2023)

TESTIMONIANZA

SIRIA - Aleppo, il Vescovo Joseph Tobji: il terremoto apre un nuovo tempo di prova, anche per la fede

“Dopo lo shock e il terrore, adesso cominciamo a fare i conti con la portata delle rovine materiali e spirituali che il terremoto ha lasciato nelle nostre vite. Comincia un tempo duro, dove saremo chiamati a confessare e testimoniare anche in questa situazione che il Padre Nostro che è nei cieli ci vuole bene e vuole la nostra salvezza”. A dieci giorni dal terremoto che ha seminato morte e distruzione in un’ampia regione tra Siria e Turchia, Joseph Tobji, Vescovo maronita di Aleppo, racconta all’Agenzia Fides le tante oscurità e le poche luci che segnano il presente e il futuro del suo popolo. Davanti alla nuova tragedia che ha travolto anche gli aleppini, il Vescovo si fa carico delle tante domande che chiamano in causa anche la fede e manifesta scetticismo davanti alle voci di annunciati “alleggerimenti” delle sanzioni economiche occidentali che da più di un decennio affaticano le vite di milioni di siriani. “Su questo argomento” dice “mi sembra stiano circolando parecchie bugie”.

Mentre continua la tragica conta delle vittime del terremoto, per chi adesso vive tra le rovine di Aleppo l’emergenza più grande da affrontare è quella abitativa. La popolazione si raccoglie presso le strutture di accoglienza, comprese le chiese meno danneggiate. Lì si è organizzato il servizio per la distribuzione di cibo, coperte, medicinali. “Ma non si può vivere così per troppo tempo, e ora si dice alla persone di provare a tornare alle loro dimore, se sono poco danneggiate”. Nelle vaste aree di Aleppo più compromesse dall’abusivismo edilizio, il terremoto ha raso al suolo interi edifici. Nei quartieri dove è concentrata la popolazione cristiana – riferisce il Vescovo Tobji - i danni maggiori hanno riguardato gli edifici vecchi, costruiti con pietre e senza cemento armato. 105 equipe di ingegneri e operai della sovrintendenza edilizia stanno monitorando i danni e la tenuta degli edifici in ogni quartiere, facendo allontanare le persone dai condomini a rischio crollo e compilando una prima stima dei diversi gradi di danneggiamento subiti dalle singole case. Nell’arco dei prossimi mesi, si prevede l’inizio dei lavori di restauro e di messa in sicurezza delle dimore che potranno essere di nuovo rese abitabili.
Anche le Chiese e le comunità ecclesiali presenti a Aleppo – riferisce il Vescovo Tobji - hanno costituito una commissione unica con 15 ingegneri incaricati di verificare lo status dei luoghi di culto e dei palazzi abitati da famiglie cristiane. “Occorre avviare i restauri il prima possibile, perché le persone non possono vivere fuori di casa”.
Il Vescovo Tobji riferisce che da tutto il mondo diocesi, congregazioni religiose, singole parrocchie e istituzioni ecclesiali hanno da subito manifestato affetto e vicinanza concreta alle popolazioni colpite dal sisma, cercando le vie per far arrivare in Siria e anche a Aleppo aiuti materiali. Altri soccorsi si vedono arrivare dai Paesi della regione (Iraq, Iran, Emirati Arabi).

Joseph Tobji prende atto del fatto che il terremoto apre un nuovo tempo di prova anche per tanti cristiani. “Per chi non ha il dono della fede” riconosce il Vescovo, senza rimproveri per nessuno “quello che è accaduto può anche aumentare il risentimento per il proprio destino. C’è chi continua a chiedersi: quale è il prossimo male che cadrà addosso alle nostre vite? Abbiamo avuto la guerra, l’embargo, la pandemia, ora il terremoto… Perché tutto questo capita a noi? Cosa abbiamo fatto di sbagliato?”.
Invece altri trovano conforto nelle storie di tanti pericoli misteriosamente scampati, storie che corrono di bocca in bocca, a mutuo conforto. Come la vicenda della famiglia che durante le scosse più tremende non riusciva a uscire da casa e raggiungere la propria auto per fuggire, perché la chiave si era rotta nella serratura della porta. “La casa” racconta il Vescovo Tobji “ha resistito al terremoto. Loro hanno rotto la porta, sono usciti, e hanno trovato la loro macchina schiacciata da un balcone crollato. Ora raccontano a tutti la loro storia, e ringraziano il Signore per quella porta che non si apriva, e che li ha salvati da morte certa”.

“Di fronte alla nuova tragedia che avvolge il popolo – aggiunge il Vescovo – siamo chiamati a ripetere che il male non è assoluto, e Dio vuole il nostro bene. Stiamo chiamando ciascuna famiglia, ciascuna persona, anche per chiedere di cosa hanno bisogno. Le opere di carità che ci raggiungono, provenienti anche da amici lontani, sono un segno di luce e di speranza. In Quaresima, inizieremo dei cenacoli biblici nelle case e nei palazzi, invitando le famiglie a riunirsi per trovare conforto nella Parola di Dio, con l’aiuto di un sacerdote e un catechista”
Su una cosa il Vescovo Joseph Tobiji manifesta senza remore la sua diffidenza: lui considera le voci sull’alleggerimento delle sanzioni alla Siria messe in circolo da attori geopolitici internazionali come una specie di messinscena da vendere ai media. “Da anni” racconta a Fides il Vescovo Tobji “ci ripetono che le sanzioni colpiscono solo certe persone e certi gruppi limitati, e invece noi vediamo che a soffrire è il popolo dei poveri. Ognuno può verificare di persona sulla sua pelle cosa significano e come funzionano le sanzioni contro la Siria. Se chiedo a chiunque di inviarmi sul conto della diocesi una donazione di 10 euro per sostenere le opere di carità, si vede subito che l’operazione è impossibile, perché la Siria semplicemente è tagliata fuori dai sistemi internazionali utilizzati online dagli istituti bancari e dalle società di money transfer. Se cerchi la Siria con le applicazioni digitali per effettuare queste semplici operazioni, ti accorgi che la Siria, su quelle applicazioni, semplicemente non esiste”. (GV) (Agenzia Fides 16/2/2023)

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