2023 05 03 VATICANO - Papa Francesco: i martiri, testimoni di Cristo
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VATICANO - Papa Francesco: i martiri, testimoni di Cristo
Dopo la generazione degli Apostoli, i testimoni “per eccellenza” del Vangelo di Cristo sono sempre stati i martiri, coloro che hanno effuso il sangue per Cristo e hanno sperimentato nella loro carne anche il miracolo di perdonare “i propri aguzzini”.
Perché i martiri non sono eroi “spuntati in un deserto” ma “frutti maturi e eccellenti della vita del Signore, che è la Chiesa”. E la Chiesa non ha mai fatto recriminazioni per i suoi martiri, e ha sempre guardato il martirio come “dono insigne e suprema prova di carità”.
Con queste e altre espressioni eloquenti, Papa Francesco ha ricordato il vincolo intimo e indissolubile che unisce l’annuncio del Vangelo al martirio, esperienza che segna e accompagna sempre la vicenda della Chiesa nella Storia. Lo ha fatto mercoledì 12 aprile, durante l’Udienza generale, proseguendo il ciclo di catechesi dedicate alla passione per l’annuncio del Vangelo e allo zelo apostolico.
Le schiere dei martiri di oggi sono più folte “nel nostro tempo che nei primi secoli”, ha ripetuto ancora una volta il Papa, rendendo particolare omaggio alla memoria e ai nomi delle Suore Missionarie della Carità trucidate in Yemen negli ultimi anni (vedi Fides 4 e 5/3/2016).
Tra i connotati che rendono il martirio cristiano imparagonabile a forme di eroismo e dedizione – ha rimarcato Papa Francesco nella sua catechesi – c’è il fatto che “i martiri, a imitazione di Gesù e con la sua grazia, fanno diventare la violenza di chi rifiuta l’annuncio una occasione suprema di amore, che arriva fino al perdono dei propri aguzzini”. I martiri – ha insistito il Papa – “perdonano sempre gli aguzzini. Stefano, il primo martire, morì pregando: ‘Signore, perdona loro, non sanno cosa fanno’. I martiri pregano per gli aguzzini”. E benché “siano solo alcuni quelli a cui viene chiesto il martirio”, il miracolo del perdono offerto anche ai propri carnefici e la partecipazione dei martiri al mistero della Passione di Cristo ricordano a tutti “che ogni cristiano è chiamato alla testimonianza della vita, anche quando non arriva all’effusione del sangue, facendo di sé stesso un dono a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Gesù”. (Agenzia Fides 19/4/2023).
NIGERIA - Rapiti due altri preti cattolici nel sud della Nigeria
Due sacerdoti cattolici sono stati rapiti nello Stato meridionale nigeriano del Delta.
Sono p. Chochos Kunav, appartenente alla congregazione dell’Istituto Secolare dei Padri di Schoenstatt, e p. Ralph Ogigba del clero della diocesi di Warri, parroco della chiesa di San Francesco ad Agbara Otor, Ughelli North, nello Stato del Delta.
P. Kunav opera presso la diocesi di Ibadan, ma si era recato a Warri in visita ad alcuni conoscenti. “Sfortunatamente, dopo una brave visita in una parrocchia vicina, p. Chochos Kunav e p. Ralph Ogigba sono stati rapiti la scorsa notte (domenica 30 aprile) mentre tornavano alla parrocchia di p. Ogigba” afferma un comunicato dei Padri di Schoenstatt. “Il rapimento- precisa il comunicato pervenuto all’Agenzia Fides – è avvenuto lunga la strada di fronte alla Ibru University Agbara Otor.
Il 15 aprile è stato rapito p. Michael Ifeanyi Asomugha, parroco della chiesa di San Paolo a Okigwe, nello Stato di Imo, nel sud-est del Paese. Il sacerdote è stato liberato dai suoi rapitori, nove giorni dopo. (L.M.) (Agenzia Fides 2/5/2023)
PAKISTAN - Una donna cristiana e un uomo musulmano arrestati per presunta blasfemia
Musarat Bibi, donna cristiana analfabeta, impiegata nella “Girls Higher Secondary School” nella città di Arif-Wala, nella provincia del Punjab pakistano, è stata arrestata con un uomo musulmano Mohammad Sarmand, anch’egli lavoratore nella scuola, con l’accusa di aver dissacrato il Corano. I due stavano ripulendo gli armadi del magazzino della scuola, bruciando spazzatura, vecchi fascicoli, carte inservibili estratte dagli armadi del magazzino.
Sarmand ha riconosciuto tra le carte date al rogo alcune pagine delle Sacre Scritture del Corano, in lingua araba, e ha avvisato le autorità scolastiche. Al diffondersi della voce del presunto incendio di pagine del Corano, alcuni studenti e insegnanti hanno avviato una protesta. Con la chiamata di un uomo che si è identificato come Kashif Nadeem, la polizia è stata allertata ed è giunta sul luogo per indagini. L’amministrazione scolastica ha raccontato dell’incidente, riconoscendo ai due lavoratori l’impegno a fare del proprio meglio per rimuovere le pagine identificate e ha definito l’incidente “del tutto involontario”. La polizia ha comunque fermato e tratto in arresto Musarat Bibi e anche Mohammad Sarmand con l’accusa di blasfemia, ai sensi dell’articolo 295- b del Codice penale, che punisce il vilipendio al Corano.
La donna, vedova, ha tre figlie, due delle quali sposate mentre la più piccola ha 14 anni. La figlia più giovane è stata trasferita in un luogo sicuro dagli altri membri della famiglia. Musarat lavorava in quella scuola dopo la scomparsa di suo marito, che era un insegnante di scuola elementare. I cristiani che vivono nell’area di Arif-Wala ora temono per la sicurezza di Musarat e delle altre poche famiglie cristiane residenti, poiché in passato persone solamente accusate di blasfemia sono state linciate da folle di fanatici religiosi. (PA) (Agenzia Fides 2/5/2023)
CINA - Arrestato pastore cristiano dissidente di Bengbu
Il pastore Wan Changchun è stato uno dei firmatari della dichiarazione di protesta del 2018 contro il nuovo regolamento sugli affari religiosi.
Il pastore della chiesa domestica Wan Changchun è stato arrestato all’inizio di questo mese mentre era in viaggio a Lijiang, nella provincia dello Yunnan , e riportato nella prigione della sua città natale di Bengbu, nella provincia dell’Anhui , dove è attualmente detenuto.
Wan è il pastore della Living Stone Reformed Church di Bengbu. Nel 2018 è stato uno dei leader della chiesa domestica che ha firmato una dichiarazione contro il regolamento del 2017 sugli affari religiosi.
Il nuovo regolamento è entrato in vigore il 1° febbraio 2018. La dichiarazione era stata redatta dal pastore Wang Yi, della Early Rain Covenant Church di Chengdu, poi condannato a nove anni di carcere nel 2019. Denunciava il regolamento come uno strumento il cui scopo era quello di costringere le Chiese domestiche indipendenti ad aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie controllata dal governo. Affermava che “in nessun caso porteremo le nostre chiese ad aderire a un’organizzazione religiosa controllata dal governo, a registrarsi presso il dipartimento dell’amministrazione religiosa o ad accettare qualsiasi tipo di affiliazione. Inoltre, non accetteremo alcun “divieto” o “multa” imposti alle nostre chiese a causa della nostra fede. Per amore del Vangelo, siamo pronti a sopportare tutte le perdite, anche la perdita della nostra libertà e della nostra vita”.
Infatti, i pastori dissidenti stanno perdendo la libertà uno dopo l’altro. Wang è stato arrestato con l’accusa di “pratiche commerciali illegali”, ora un’accusa di moda contro i pastori delle chiese domestiche.
(Bitter Winter 24/04/2023 di Wang Zhipeng)
NICARAGUA - Monastero di monache trappiste confiscato dal regime
Le suore lasciarono il convento dopo essersi assicurate che avrebbero potuto trasferire i loro beni alla diocesi. Ma il governo ha sequestrato l’edificio.
Quello che, in mancanza di un mondo migliore, possiamo chiamare il furto da parte del governo nicaraguense di proprietà appartenenti a ordini religiosi è continuato di recente con l’appropriazione del Monastero di Santa Maria della Pace delle Trappiste a San Pedro de Lóvago, Chontales. È stato stanziato dal governo e assegnato all’Instituto Nicaraguans de Tecnología Agropecuaria (INTA).
A differenza di altri ordini religiosi, le suore trappiste non sono state espulse ma hanno lasciato volontariamente il Nicaragua a febbraio e si sono trasferite a Panama. Lo hanno fatto dopo che gli era stato detto che la loro preziosa proprietà a San Pedro de Lóvago poteva essere trasferita legalmente alla diocesi cattolica di Juigalpa.
Tuttavia, quando il vescovo di Juigalpa, Marcial Guzmán Saballos, ha cercato di impossessarsi del monastero, gli è stato impedito dalle autorità, che gli hanno detto che era stato confiscato dal governo.
La confisca delle proprietà è uno dei numerosi strumenti utilizzati dal regime nicaraguense per vessare la Chiesa cattolica e altre organizzazioni religiose, una persecuzione ripetutamente denunciata da Bitter Winter e descritta in dettaglio in un rapporto dell’agosto 2022 della Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF ), una commissione indipendente e bipartisan del governo federale degli Stati Uniti creata dall’International Religious Freedom Act (IRFA) del 1998, i cui Commissari sono nominati dal Presidente e dai leader del Congresso di entrambi i partiti politici.
(Bitter Winter 24/04/2023 di Massimo Introvigne)
SUDAN - Colpita da razzi la cattedrale di El-Obeid
Colpita la cattedrale Maria Regina d’Africa della diocesi di El-Obeid nel corso dei violenti scontri tra le forze dell’esercito sudanese e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF)
Secondo p. Peter Suleiman, segretario generale della Conferenza episcopale del Sudan e del Sud Sudan (SSSCBC) il 27 aprile almeno due razzi hanno colpito la cattedrale. Il primo razzo ha colpito una parte della canonica e il secondo razzo è esploso contro il cancello principale della cattedrale, distruggendo le vetrate.
“Ringraziamo Dio che il Vescovo non fosse nella stanza in quel momento, perché il locale è completamente danneggiato, e l’altro razzo è esploso davanti al cancello principale della Cattedrale e ha colpito l’edificio provocando il danneggiamento dei vetri” riferisce p. Suleiman
L’attacco è avvenuto quando il Vescovo di El-Obeid, Mons. Yunan Tombe Trille Kuku Andali, e altri sacerdoti stavano recitando la preghiera di adorazione di fronte al Santissimo Sacramento nella Chiesa.
“Ringraziamo Dio che sono al sicuro, ma situazione in città è grave: gli abitanti mancano di cibo, acqua e di elettricità” aggiunge il Segretario generale che precisa che il Vescovo di El-Obeid e altri sacerdoti sono ancora al loro posto, tranne le suore della Saint Francis School che sono vicine alle caserme dell’esercito che sono state evacuate in diverse località.
“Per quanto ne so, le suore della Saint Francis School sono vicine alla caserma militare, quindi è stato chiesto loro di trasferirsi in un luogo diverso dove passano essere un po’ più sicure. Ma per il resto tutto il personale della Chiesa è al suo posto”.
Il Segretario generale Conferenza episcopale del Sudan e del Sud Sudan afferma che il conflitto in Sudan sta distruggendo gli edifici storici della città e rivolge un appello ai sudanesi e ai sud sudanesi perché preghino per la pace.
Mentre l’attenzione della stampa internazionale è focalizzata sui combattimenti nella capitale Khartoum, anche diverse altre aree del Sudan sono interessate dagli scontri tra l’esercito e le RDF, in particolare nel Darfur, bastione di queste ultime. (L.M.) (Agenzia Fides 2/5/2023)