Condividi:

2023 05 17 Leah Sharibu compie 20 anni. È ancora nelle mani dei jihadisti

Fonte:
CulturaCattolica.it
INDIA - Autorità contro orfanotrofio cattolico: perquisizioni e arresti
PAKISTAN - Giustizia negata a una tredicenne cristiana stuprata
CINA - Ai pastori protestanti di Taiyuan è stato chiesto di insegnare ai cristiani a “seguire sempre il partito”
TESTIMONIANZA – RICORDO: Leah Sharibu compie 20 anni. È ancora nelle mani dei jihadisti

INDIA - Madhya Pradesh, autorità contro orfanotrofio cattolico: perquisizioni e arresti

Nel mirino degli organismi per la protezione dell’infanzia - da tempo particolarmente “attivi” contro le istituzioni educative cristiane - ora è l’istituto di san Francesco che da oltre 150 anni opera a favore di bambini soli o con disabilità. Durante il raid profanata una chiesa, distrutti documenti e sequestrati cellulari e computer. Da almeno tre anni i vertici chiedono il riconoscimento delle attività, ignorate sentenze del tribunale.

Ancora una storica realtà caritativa cattolica sotto attacco nel Madhya Pradesh, dove il vescovo di Jabalpur è già stato nelle settimane scorse a rischio arresto per accuse di truffa ed è in atto una ondata di ispezioni portata avanti dalla Commissione per la protezione dell’infanzia con l’obiettivo di colpirne le attività. Stavolta nel mirino della Ncpcr e del Child Welfare Committee (Cwc) l’orfanotrofio di san Francesco, uno dei principali istituti del distretto di Sagar, che da 150 anni opera a favore dei bambini rimasti soli o per quelli con particolari esigenze o disabilità. Nel raid dell’8 maggio scorso, denuncia ad AsiaNews p. Sabu Puthenpurackal, il centro “è stato perquisito” mentre agenti e funzionari hanno profanato una chiesa, malmenato e arrestato due sacerdoti poi rilasciati su cauzione, distrutto computer e saccheggiato un convento.

L’assalto delle autorità contro l’orfanotrofio, avvenuto senza alcun motivo o precedenti avvisaglie, è giunto il giorno precedente l’udienza presso l’Alta corte del Madhya Pradesh sulla richiesta di rinnovo della registrazione. Un procedimento annoso, che dura ormai da tre anni con le istituzioni che ostacolano il riconoscimento delle attività e non hanno mai inviato risposta a dispetto delle numerose sollecitazioni avanzate dai vertici ecclesiastici.

La registrazione è “in sospeso” da almeno “tre anni” conferma p. Sabu. “Dopo ripetute comunicazioni ai dipartimenti interessati per informazioni sul ritardo nella concessione della registrazione del rinnovo - prosegue - non è arrivata ancora nessuna risposta”. Al contempo sono emerse sempre più frequenti “false accuse” senza alcun “merito”. Le autorità statali hanno tentato di prelevare i bambini una prima volta nel dicembre 2021, un abuso contro il quale “abbiamo presentato petizione” in tribunale e i giudici “hanno sentenziato a nostro favore” mantenendo “lo status quo”. Sulla vicenda si sarebbe dovuta tenere una nuova udienza nella giornata di ieri.

Tuttavia, nelle 24 ore precedenti il presidente Ncpcr Priyank Kanoongo e alcuni membri della Cwc sono entrati nell’orfanotrofio accompagnati dalla polizia e hanno cominciato a “ispezionare l’area, confiscando documenti in modo illegale” e senza alcun mandato. Ignorando precedenti sentenze dei giudici “hanno saccheggiato i locali, distrutto file e computer, sequestrato documenti, cellulari e pc, perquisito le stanze e profanato l’altare della chiesa”. Quando i sacerdoti si sono opposti li hanno prima picchiati, poi arrestati. Quanto hanno fatto, conclude, è “illegale” e “oltraggioso”.
(di Nirmala Carvalho AsiaNews10/05/2023)

PAKISTAN - I processi di Imran Khan e la giustizia negata a una tredicenne cristiana stuprata

Mentre il Paese è in subbuglio per la vicenda giudiziaria dell’ex premier, a Faisalabad un nuovo grave caso di violenza contro una ragazzina rapita in casa sua e violentata per 7 giorni da persone note. Notabili musulmani locali premono perché sia ritirata la denuncia. L’ong Voice Pakistan: “La protezione delle ragazze cristiane minorenni è diventato il problema principale delle minoranze religiose”

Da giorni il Pakistan vive con tutti i riflettori accesi sulla vicenda giudiziaria dell’ex premier Imran Khan, di cui la Corte Suprema ieri ha decretato l’illegittimità dell’arresto avvenuto martedì. Ma l’altissima tensione in tutto il Paese intorno a questa vicenda, con le manifestazioni dei sostenitori del Pakistan Tehreek-e- Insaf (PTI) e l’ondata di arresti, contrasta con l’indifferenza di fronte alla richiesta di giustizia di fronte al fenomeno delle violenze nei confronti delle minoranze, che toccano in maniera particolarmente efferata ragazze anche giovanissime.

L’ultimo grave caso segnalato è quello della minorenne cristiana Angel Robin, 13 anni, rapita e vittima di uno stupro di gruppo brutale a Chak 109, una località nell’area di Faisalabad. Studentessa di prima media Angel appartiene a una famiglia la cui condizione è particolarmente vulnerabile. Il 27 aprile è stata portata via da casa sua da quattro persone ben note per la loro cattiva reputazione (Adeel, Nauman Awan, Shana, Hafiz Aslam tutti musulmani) e da uno sconosciuto.

Contro i quattro la famiglia ha presentato una denuncia alla stazione di polizia di Khurrianwala. Nelle sue vicinanze, dopo sette giorni di violenze, la ragazzina è stata fatta ritrovare. Anche un referto medico ha confermato che la ragazza cristiana ha subito una forma estrema di violenza sessuale. Eppure i quattro accusati hanno ottenuto ugualmente la libertà provvisoria. Mentre i leader politici e religiosi locali stanno facendo pressione sulla famiglia di Angel Robin affinché non dia seguito all’azione legale.

A renderlo noto è l’associazione per i diritti umani Voice Pakistan, che sta seguendo il caso. “La protezione delle ragazze cristiane minorenni - commenta ad AsiaNews il suo direttore esecutivo Zohaib Newton - è diventato il problema principale delle minoranze religiose. Il governo pakistano dovrebbe lavorare seriamente a una soluzione legislativa. I colpevoli dovrebbero ricevere una lezione esemplare per questa odiosa attività criminale”.

In risposta a questo violento incidente Tabinda Saher - presidente del Women’s Power Circle – aggiunge: “Angel è solo una studentessa di prima media e i colpevoli hanno compiuto questo atto brutale con lei perché sapevano che apparteneva a una famiglia cristiana povera e sarebbero rimasti al sicuro dopo una simile brutalità. Questa ragazzina è alle prese con sofferenze fisiche e mentali e sta prendendo medicine, mentre i colpevoli sono in libertà e continuano a minacciare la famiglia per ottenere un compromesso. Siamo al fianco della povera famiglia e lotteremo finché non sarà fatta giustizia”.
(di Shafique Khokhar AsiaNews12/05/2023)

CINA - Ai pastori di Taiyuan è stato chiesto di insegnare ai cristiani a “seguire sempre il partito”

Un piano per le attività della chiesa richiede lo studio e l’insegnamento delle opere di Marx e Xi Jinping e dei documenti ufficiali del PCC.

Le attività locali della Chiesa delle Tre Autonomie, l’organizzazione protestante unita controllata dal PCC, sono spesso interessanti per capire come il Partito cerca di operare attraverso le chiese cristiane. Ciò che emerge dalle istruzioni ricevute dai pastori in una città o provincia è probabile che accada a livello nazionale, poiché le attività della Chiesa delle Tre Autonomie sono coordinate e gerarchiche.

Il 26 aprile 2023, i Due Consigli Nazionali Cristiani della città di Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, hanno riunito i pastori locali delle Tre Autonomie per un simposio sul tema “Studiare il ventesimo Congresso Nazionale”. L’incontro è stato presieduto dal pastore Zhang Enlai, direttore e presidente dei Due consigli cristiani municipali di Taiyuan. Al simposio hanno partecipato anche rappresentanti del Fronte unito.

I parroci sono stati dotati di un documento emesso dall’Ufficio municipale per gli affari etnici e religiosi, denominato “Piano di lavoro per lo svolgimento delle attività di studio ed educazione del ‘Partito, Paese, Stato di diritto’ negli ambienti etnici e religiosi della città”. Questo di per sé ha chiarito che ciò che i “circoli religiosi” dovrebbero fare e insegnare è deciso dalle autorità che operano al di fuori (e al di sopra) delle organizzazioni religiose.

Obbedendo all’indicazione dell’Ufficio di Presidenza, i leader delle Tre Autonomie hanno a loro volta fornito ai pastori un elenco delle “priorità di lavoro per il secondo trimestre del 2023”. L’esame di queste priorità è di grande interesse, perché accennano appena all’evangelizzazione cristiana. Invece, oltre all’onnipresente e mai sufficiente “sinizzazione del cristianesimo”, ciò che i pastori dovrebbero fare nel secondo trimestre del 2023 è “studiare e attuare coscienziosamente lo spirito del 20° Congresso nazionale del Partito comunista cinese”, insegnare ai parrocchiani a “seguire sempre il Partito”, “attuare lo spirito del 20° Congresso nazionale del PCC”, “studiare il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era”.

L’argomento più “religioso” che dovrebbero presentare nei loro sermoni sono i discorsi di Xi Jinping alla Conferenza nazionale del 2021 sul lavoro relativo agli affari religiosi. Ma in quella che il documento di Taiyuan definisce “ l’importante esposizione di Xi Jinping sul lavoro religioso”, il presidente cinese ha infatti invitato i religiosi a diventare “fermi nell’ideologia e nella politica, aderire alle visioni religiose marxiste, ... e rafforzare la costruzione della disciplina del marxismo studi religiosi” – difficilmente un piano cristiano, considerando l’atteggiamento poco comprensivo di Marx nei confronti del cristianesimo.

Quello che è successo a Taiyuan è stato un evento locale, a cui hanno partecipato tutti i poteri costituiti, il Fronte Unito, le autorità municipali del PCC, i burocrati delle Tre Autonomie, ma dovrebbe essere inteso come parte di un puzzle, i cui pezzi sono incontri simili che si svolgono ovunque in Cina. Quando il puzzle è completato, vediamo un piano per eliminare il cristianesimo dalle chiese cristiane in Cina, sostituendolo con il pensiero di Marx e Xi Jinping.
(Bitter Winter 05/05/2023 di QI JUNZAO)

RICORDO TESTIMONIANZA

Su “Tempi” 14/05/2023
Leah Sharibu compie 20 anni. È ancora nelle mani dei jihadisti
Rapita in Nigeria quando aveva 14 anni, non si è voluta convertire all’islam ed è stata definita «l’ambasciatrice del cristianesimo nella Repubblica di Boko Haram»

Sono ormai trascorsi più di cinque anni dal giorno in cui Leah Sharibu è stata rapita dai terroristi islamici di Boko Haram. Era il 19 febbraio 2018 e i jihadisti attaccarono il piccolo villaggio di Dapchi, nel nord-est della Nigeria, strappando dalle loro famiglie un centinaio di ragazze. Leah era una di esse, l’unica cristiana e anche l’unica a non essere mai stata liberata.
Oggi Leah compie 20 anni e di lei si sa poco o nulla. Le notizie sulla sua condizione sono minime e frammentate. Si dà quasi per scontato che sia stata violentata e oggi abbia un figlio o forse due. Ciò che è certo, come ci raccontò sua madre Rebecca in un’intervista, è che Leah è ancora nelle mani dei suoi aguzzini perché non ha voluto abiurare e diventare musulmana. «I terroristi – ci disse Rebecca – le hanno chiesto di rinunciare alla sua fede cristiana e di convertirsi all’islam. Ma lei si è rifiutata. Hanno detto che fino a quando non lo farà, la terranno prigioniera». (…)

Quella della famiglia Sharibu è una situazione condivisa da molti cristiani in Nigeria, come abbiamo raccontato nel nostro recente reportage (è il servizio di copertina di Tempi di maggio). Va sempre ricordato, infatti, che lo Stato africano è il paese dove muoiono più cristiani al mondo a motivo della loro fede.
«Lui libererà mia figlia»
Quella dei cristiani nigeriani è una fede sofferta ma incrollabile, come la stessa Rebecca testimoniò in un Te Deum scritto per Tempi nel 2020: «Anche se soffro, io credo fermamente che Dio sia giusto e non ci abbia abbandonato. Lui opera sempre quando è il momento e quando lo ritiene opportuno. Non ho perso la speranza di rivedere Leah e il fondamento della mia speranza non è un uomo, ma Dio stesso, che è perfetto. Io mi fido di Lui. Certo, mi chiedo quanto a lungo dovrò aspettare ancora, ma credo nella Sua onnipotenza e nella Sua grazia. So che Lui libererà mia figlia».

Vai a "Cristiani perseguitati. Memoria e preghiera"