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2023 11 15 TESTIMONIANZA NIGERIA - Avviata la causa di beatificazione della 14enne Vivian Uchechi Ogu, uccisa come Santa Maria Goretti

Fonte:
CulturaCattolica.it
CAMERUN - Ucciso frate infermiere HONG KONG - Governo di contro appello di 10 vescovi per Jimmy Lai TURCHIA - cristiani nel mirino: 92enne ucciso per una disputa sui terreni. In atto tentativi di “spaventare, intimidire e allontanare” i cristiani
NIGERIA - Scomparso da un mese un sacerdote dell’arcidiocesi di Abuja
TESTIMONIANZA NIGERIA - Avviata la causa di beatificazione della 14enne Vivian Uchechi Ogu, uccisa come Santa Maria Goretti
CAMERUN - Ucciso frate infermiere direttore del centro sanitario di Njmafor a Bamenda

Ucciso in Camerun in una aggressione stradale un frate infermiere dei Figli dell’Immacolata Concezione.
Fratel Cyprian Ngeh è stato pugnalato a morte la sera del 7 novembre nel quartiere di Ndamukong, a Bamenda. Ha servito come infermiere e direttore presso il Centro medico cattolico dell’Immacolata Concezione (CFIC) di Njmafor. È stato aggredito mentre tornava nella struttura ospedaliera, dopo aver accompagnato a casa un membro della sua équipe.
Bamenda è il capoluogo della regione del nord-ovest del Camerun, una delle due regioni anglofone del Paese, dal 2016 in preda alla guerra per separarsi dal resto del Paese in maggioranza francofono.
L’ospedale dove lavorava fratel Cyprian “è specializzato in attività materno-infantili, è stato concepito per garantire alla popolazione, in particolare a partorienti, madri e neonati, un servizio di qualità e un accompagnamento non solo medico, ma anche umano e spirituale a quanti vivono in una situazione di sofferenza” riporta nel suo sito l’associazione Dokita che sostiene le opere umanitarie dei missionari della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione nel mondo. (L.M.) (Agenzia Fides 8/11/2023)

Dal 2016 il Paese è lacerato dalla guerriglia degli indipendentisti anglofoni contro il presidente Biya, in carica da 41 anni

Il Camerun, che ha quasi 30 milioni di abitanti, da 41 anni è governato con il pugno di ferro dal presidente Paul Biya, 90 anni. I ribelli, che si autodefiniscono “Ambazonians” (Ambazonia è il loro pseudo-Stato nel Camerun occidentale), attaccano spesso i civili che accusano di collaborare con il governo di Yaoundé.
Lunedì scorso l’attacco a un villaggio ha causato 25 morti. La strage è avvenuta nella notte a Egbekaw, nel sud-ovest. Le vittime sono 19 uomini, 5 donne e un bambino di 8 anni, informa il ministero delle Comunicazioni, che punta il dito contro «il piccolo gruppo terroristico secessionista chiamato Manyu Unity Warriors». Gli aggressori hanno appiccato il fuoco a diverse case prima di sparare a bruciapelo contro le persone che cercavano di scappare.
(Avvenire Redazione Esteri mercoledì 8 novembre 2023)

HONG KONG - Governo di Hong Kong contro appello di 10 vescovi per Jimmy Lai: “Oltraggio alla Corte”
Un gruppo di presuli da ogni continente tra cui i cardinali Dolan di New York e l’indiano Baselios Cleemis Thottunkal avevano chiesto l’immediata liberazione dell’imprenditore cattolico attivista pro-democrazia in carcere da più di mille giorni. La dura replica: “Parole distorte che mirano a interferire negli affari interni di Hong Kong”. Dal 18 dicembre il processo in cui rischia l’ergastolo ai sensi della controversa Legge sulla sicurezza nazionale.

Il governo di Hong Kong ha respinto con toni molto duri una petizione con cui dieci vescovi cattolici di tutti i continenti questa settimana avevano chiesto al governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong di rilasciare il noto attivista pro-democrazia - e cattolico - Jimmy Lai, che a 75 anni è in carcere da oltre 1000 giorni. Lai era stato arrestato nell’agosto del 2020 grazie alla controversa “legge sulla sicurezza nazionale”, che limita drasticamente la libertà di parola nel tentativo di reprimere il movimento pro-democrazia. Tra le sanzioni più dure previste dalla legge c’è anche l’ergastolo per ciò che il governo considera sedizione, terrorismo, ma anche il danneggiamento dei veicoli del trasporto pubblico. Lai stesso è stato accusato di collusione con organizzazioni straniere e associazione a delinquere finalizzata alla frode. Nel frattempo il quotidiano Apple Daily, da lui fondato, è stato costretto a cessare le pubblicazioni nel 2021.

La petizione dei 10 vescovi cattolici - card. Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York (Stati Uniti), card. Baselios Cleemis Thottunkal, arcivescovo Maggiore di Trivandrum (India), mons. Timothy P. Broglio, ordinario miliatre degli Stati Uniti, mons. Anthony Fisher, arcivescovo di Sydney (Australia), mons. Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius (Lituania), mons. J. Michael Miller, arcivescovo di Vancouver (Canada), mons. John Wilson, arcivescovo di Southwark (Regno Unito), mons. Robert E. Barron, vescovo di Winona-Rochester (Stati Uniti), mons. Alan A. McGuckian, vescovo di Raphoe (Irlanda) e mons. Lucius Ugorji, vescovo di Umuahia (Nigeria) - chiedeva “al governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong di rilasciare immediatamente e incondizionatamente Jimmy Lai, perseguito - scrivono - per aver sostenuto la democrazia attraverso il suo giornale e diversi interventi pubblici. Non c’è posto per tale crudeltà e oppressione in un territorio che pretende di sostenere lo stato di diritto e rispettare il diritto alla libertà di espressione”. Proprio in questi giorni gli avvocati della Doughty Street Chambers - realtà internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, ha ricordato che - nel nuovo processo che dovrebbe aprirsi il 18 dicembre - Lai “rischia una potenziale condanna all’ergastolo per la sua pacifica campagna pro-democrazia e il suo lavoro all’Apple Daily”.

Il governo di Hong Kong il 9 novembre ha ufficialmente contestato l’appello dei vescovi attraverso le dichiarazioni di un portavoce: “Respingiamo le parole distorte per quanto riguarda i fatti, sottoscritte dai leader cattolici stranieri, che intendono interferire negli affari interni di Hong Kong e nell’esercizio indipendente del potere giudiziario dei suoi tribunali”. In maniera sprezzante l’iniziativa la nota sostiene che nel testo vi sarebbero addirittura gli estremi per “il reato di oltraggio alla corte”. Sostenendo che a Lai sia stato pienamente garantito il diritto alla difesa, il governo di Hong Kong dichiara di voler continuare “in conformità con la legge, a prevenire, reprimere e punire efficacemente gli atti e le attività che mettono in pericolo la sicurezza nazionale e a salvaguardare i diritti e le libertà di cui gode la popolazione di Hong Kong. Il governo - conclude la nota - esorta con forza i leader cattolici stranieri a distinguere i fatti dalle falsità e a smettere immediatamente di interferire negli affari interni”.
(AsiaNews 10/11/2023)

TURCHIA - Mardin, cristiani nel mirino: 92enne ucciso per una disputa sui terreni
L’uomo, in compagnia della moglie, stava rientrando nella sua abitazione dopo aver visitato i vicini. L’omicidio avvenuto alle 11 di sera, l’anziano raggiunto da cinque proiettili è deceduto in ospedale. Per alcuni politici locali è in atto una campagna per “spaventare, intimidire e allontanare gli assiri”.

Un anziano siriaco di 92 anni, Gavriye Akgüç, è stato ucciso in un attacco a colpi di arma da fuoco nel giardino della propria abitazione nel villaggio di Enhil, a Midyat, nella provincia sud-orientale turca di Mardin. Fonti locali riferiscono che gli assalitori hanno sparato cinque proiettili verso l’uomo, trasportato d’urgenza in ospedale ma deceduto a causa delle gravi ferite riportate. Per gli abitanti della zona vi è un elemento confessionale nel nuovo episodio che colpisce la minoranza cristiana, come afferma il rappresentante del Partito della sinistra verde (People’s Equality and Democracy Party, Hedep) George Aslan: da tempo è in atto una campagna, spiega, che “cerca di spaventare, intimidire e allontanare gli assiri”.

(…) intimidazioni e migrazioni forzate delle minoranze, unite al sequestro delle loro proprietà, non sono eventi nuovi: fra il 1990 e il 2000, solo a Midyat, 52 cittadini siriaci sono stati uccisi e i loro assassini sono rimasti ignoti. Gavriye Akgüç e la moglie erano l’ultima generazione che intendeva vivere nel villaggio, perché i loro figli vivevano già all’estero e non avevano alcun legame con il villaggio. L’opinione comune è che la vittima sia stata uccisa per potersi appropriare liberamente dei terreni contesi. Dopo l’autopsia il corpo verrà conservato nella cappella della chiesa, fino all’arrivo di figli e parenti per poi essere tumulato nel cimitero della famiglia a Istanbul.

Il deputato siriaco nel Parlamento turco George Ario ha condannato l’omicidio dell’anziano, indicando l’ipotesi di una uccisione orchestrata e volta a intimidire i siriaci che cercano di tornare nei loro villaggi. Ario ha anche si è poi appellato al governo turco, chiedendo di rivelare le identità degli autori. George Aslan, esponente Hedep, aggiunge che pur senza generalizzare vanno denunciati tentativi di “spaventare, intimidire e allontanare” i cristiani. Qualche giorno fa, un csiriaco del villaggio di Iwardo (Gülgöze) è stato “picchiato dalle guardie del villaggio”.

In Turchia vi è libertà di culto, tuttavia negli ultimi 20 anni si sono registrati diversi casi di violazione alla pratica religiosa, cambi d’uso di quelle che un tempo erano basiliche cristiane (Santa Sofia e Chora) e fatti di sangue a sfondo confessionale. In particolare le interferenze del governo nella scelta dei leader o l’assassinio di personalità di primo piano, fra cui don Andrea Santoro nel 2006 e mons. Luigi Padovese nel 2010. Vi sono poi sequestri di chiese ed edifici, la controversa vicenda del pastore Usa Andrew Brunson e la sparizione di una coppia cristiana, col successivo ritrovamento del cadavere della donna. Nei mesi scorsi si sono inoltre verificati casi di scontri sui terreni, profanazione di cimiteri ed espropri dei luoghi di culto.
(AsiaNews 09/11/2023)

NIGERIA - Scomparso da un mese un sacerdote dell’arcidiocesi di Abuja

Non si hanno notizie dal 1° ottobre di un sacerdote nigeriano operante nell’arcidiocesi di Abuja, la capitale federale della Nigeria. La notizia della scomparsa di p. Sampson Emokhidi è stata data dal cancelliere dell’arcidiocesi di Abuja, p. Sam Tumba in una breve nota pubblicata il 30 ottobre secondo la quale il sacerdote “È uscito di casa intorno alle 20:45 del 1° ottobre 2023 e da allora non è stato visto né sentito non lasciando alcuna traccia di sé”.
L’arcidiocesi afferma che la scomparsa è stata denunciata alle autorità competenti che sin da allora hanno avviato investigazioni. “L’arcivescovo e il vescovo ausiliare chiedono ai fedeli di ricordare p. Sampson nelle loro preghiere e se qualcuno ha informazioni su dove si trovi il sacerdote di contattare il cancelliere”.
Ricordiamo che in Nigeria sacerdoti, religiosi e religiose sono spesso vittime di sequestri di persona a scopo di estorsione. Nel caso di p. Sampson la sua scomparsa senza che vi si stato un tentativo di richiesta di riscatto, farebbe propendere per altre ipotesi. (L.M.) (Agenzia Fides 3/11/2023)

TESTIMONIANZA

NIGERIA- Avviata la causa di beatificazione della 14enne Vivian Uchechi Ogu, uccisa come Santa Maria Goretti

La Chiesa cattolica in Nigeria ha avviato la procedura per la Beatificazione e Canonizzazione della quattordicenne Vivian Uchechi Ogu di Umuelem, Eniogu, uccisa a colpi di arma da fuoco il 15 novembre 2009 da uomini armati per aver resistito un tentativo di stupro.
Se il processo avviato il 14 ottobre verrà portato a termine, Vivian diventerebbe la seconda beata della Chiesa cattolica in Nigeria dopo il beato Cipriano Iwene Tansi che fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 22 marzo 1998.
Come santa Maria Goretti, la giovane italiana uccisa per aver resistito a una violenza, Vivian Uchechi Ogu resistette ai tentativi di una banda di rapinatori di violentare lei e la sorella maggiore dopo che erano stato rapinate e sequestrate.
È proprio Santa Maria Goretti era stata presa a modello da Vivian nella sua ultima lezione di catechismo alla quale aveva preso parte dopo aver partecipato domenica 15 novembre 2009 alla messa. Vivian aveva esortato le sue compagne di studio emulare Santa Maria Goretti e a non soccombere mai allo stupro o a qualsiasi forma di immoralità.
Ma quella sera una banda di 3 rapinatori riuscì a entrare nell’abitazione della famiglia della giovane. Dopo aver immobilizzato i presenti, compreso il padre che rimase ferito, i malviventi fuggirono portandosi con loro Vivian e la sorella maggiore. Condotte in un vicino cespuglio i rapitori tentarono di abusare delle due ragazze ma Vivian resistette al punto che i malviventi la uccisero.
“Poiché la sua fama di martirio e di santità è andata crescendo dopo la sua morte, e dopo essere stato formalmente invitato ad aprire la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, portandola a conoscenza della comunità ecclesiale, invitiamo tutti i fedeli che possono dare una valida testimonianza si facciano avanti e contattino la Curia arcidiocesana con le loro informazioni, siano esse favorevoli o contrarie alla reputazione di martirio e di santità della suddetta Servo di Dio” si legge nel decreto presentato da Mons. Augustin Obiora Akubeze, Arcivescovo di Benin City. È stato costituito il Movimento Vivian Ogu che ricorda che “Vivian era presidente della Pontificia Associazione della Santa Infanzia e all’età di nove anni raccolse fondi per pagare le cure di diversi bambini indigenti nell’ospedale centrale di Benin City. Ha organizzato diverse visite agli orfanotrofi dove ha toccato la vita di tanti poveri orfani”. (L.M.) (Agenzia Fides 16/0/2023)

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