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Il sacramento del Battesimo è realmente rinascita, trasformazione in una vita nuova

Autore:
Oliosi, Gino
Fonte:
CulturaCattolica.it
«La sua risurrezione è stata dunque come un'esplosione di luce, un'esplosione dell'amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.
Tutto ciò avviene concretamente attraverso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra. Essa giunge a noi mediante la fede e il sacramento del Battesimo, che è realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una vita nuova. E' ciò che rileva San Paolo nella Lettera ai Galati: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (2,20). (...) Diventiamo così "uno in Cristo" (Gal 3,28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isolamento. "Io, ma non più io": è questa la formula dell'esistenza cristiana fondata sul Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della "novità" cristiana chiamata a trasformare il mondo. Qui sta la nostra gioia pasquale. La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi per poter essere veri testimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in concreto, in quella comunità di uomini entro la quale viviamo» [Benedetto XVI al IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, 19 ottobre 2006].

Quello che il Papa ha insegnato a Verona lo abbiamo visto e sentito nell’esperienza intelligente del Battesimo di tredici bambini nella stupenda Cappella Sistina, Domenica 7 gennaio. Si è rifatto al racconto dell’evangelista san Luca che presenta Gesù confuso tra la gente mentre si reca da Giovanni Battista per essere battezzato. Ricevuto anche Lui il battesimo “stava, ci dice san Luca, in preghiera” (3,21). Gesù parla col Padre suo. E siamo sicuri che Egli ha parlato non solo per sé, ma anche di noi e per noi; ha parlato anche di me, di ognuno di noi e per ognuno di noi. Gesù entra in contatto con il Padre e il cielo si apre, si rivela su ogni bambino che attraverso il battesimo entra in contatto con il Risorto. E quella voce che disse a Gesù: “Tu sei il mio figlio prediletto” (Lc 3,22) riaccade per ogni bambino che si battezza: “Tu sei il mio figlio”. Il Battesimo è adozione e assunzione nella famiglia di Dio, nella comunione con la Santissima Trinità, nella comunione con il Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo. Queste parole non sono solo una formula; sono una realtà oggettiva di rinascita come figli di Dio. Da figli di genitori umani, diventano anche figli di Dio nel Figlio di Dio vivente.
E’ un lavacro di rigenerazione non solo spirituale, ma implica anche la materia. Tutta la realtà della terra viene coinvolta. Il Battesimo non concerne solo l’anima. La spiritualità dell’uomo investe l’uomo nella sua totalità, corpo e anima. L’azione di Dio in Gesù Cristo è un’azione ad efficacia universale. Cristo nell’incarnazione assume la carne e questo continua nei sacramenti nei quali la materia viene assunta ed entra a far parte dell’azione divina. Proprio l’acqua è il segno di questa totalità. L’acqua è l’elemento della fecondità. Senza l’acqua non c’è vita e l’acqua diventa il simbolo del grembo materno della Chiesa. “Cristo non è mai senza acqua”. Con queste parole Tertulliano voleva dire che Cristo non è mai senza la Chiesa. Nel Battesimo siamo adottati dal Padre celeste, ma in questa famiglia che Egli ci costituisce c’è anche una madre, la madre Chiesa. L’uomo non può avere Dio come Padre se non ha la Chiesa come madre. Il cristianesimo non è una realtà solo spirituale, individuale, una semplice decisione soggettiva che io prendo, ma è qualcosa di reale, di concreto, anche di materiale. La famiglia di Dio ci costruisce nella realtà concreta della Chiesa, uniti con coloro che furono battezzati prima di noi, con la chiesa di tutti i tempi, lì esiste veramente chiesa. Chiesa non esiste soltanto qui ma su tutta la terra; chiesa non c’è soltanto oggi, ma ieri e domani. L’adozione a figli di Dio, del Dio trinitario, è contemporaneamente assunzione nella famiglia della Chiesa, inserimento come fratelli e sorelle nella grande famiglia dei cristiani. E solo se, in quanto figli di Dio, ci inseriamo come fratelli e sorelle nella realtà della Chiesa, possiamo dire “Padre nostro” al nostro Padre celeste. Questa preghiera, che viene consegnata nella celebrazione del Battesimo, suppone sempre il “noi” della famiglia di Dio.
Nel Battesimo, istituito da Cristo, non agiamo solo noi con il desiderio di essere lavati, con la preghiera per ottenere il perdono. Nel Battesimo agisce Dio stesso, agisce Gesù mediante lo Spirito Santo.
Ma, naturalmente, Dio non agisce in modo meccanico. Agisce solo con la nostra libertà, ci invita a cooperare col fuoco dello Spirito santo. Oggettivamente saremo sempre figli nel Figlio (carattere), in certi momenti prodighi, dimentichi, ma sempre figli oggettivamente, con la possibilità di renderci conto di peccati commessi dopo il Battesimo, con la possibilità di pentirci e di essere perdonati con il secondo Battesimo, il battesimo degli adulti, finché il peccato ritorna. Soggettivamente all’inizio della consapevolezza dell’esser cristiani - e quindi all’origine della nostra continua testimonianza di credenti -non c’è una decisione etica o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cristo, che ci rende consapevoli di ciò che è avvenuto oggettivamente con il battesimo dando alla vita quel nuovo orizzonte di figli nel Figlio e con ciò la direzione decisiva. Battezzati fin da bambini e quindi incapaci di collaborare, di manifestare la fede ecco l’importanza di papà e mamme credenti, di padrini e madrine, di amici e di vissuti fraterni di comunione ecclesiale.
Il Papa ha ricordato l’aiuto importante che offre, per l’intelligenza del dono battesimale, il Catechismo della Chiesa Cattolica o del Compendio di tale Catechismo. Esso contiene gli elementi essenziali della nostra fede e potrà essere strumento quanto mai utile e immediato perché i genitori stessi crescano nella conoscenza della fede cattolica e così trasmetterla integralmente e fedelmente. Pur presi dalle quotidiane attività spesso vorticose, urge non tralasciare di coltivare, personalmente e in famiglia, la preghiera che costituisce il segreto della crescita e della perseveranza cristiana.

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