Condividi:

Anche oggi il Vangelo attrae profondamente quei giovani che si decidono di annunciare Cristo

«Avete voluto manifestare il vostro affetto al Papa, Successore dell’Apostolo Pietro, e il vostro impegno alla donazione e al servizio per la Chiesa di Gesù Cristo. Vi do il mio più cordiale benvenuto e vi ringrazio per la vostra presenza così numerosa qui (a Castel Gandolfo), e in particolar modo per tutto ciò che fate come frutto di questa intensa esperienza ecclesiale e di fede che avete vissuto.
Alcuni di voi ne hanno dato prima un’espressiva testimonianza, che ho seguito con attenzione. Ho apprezzato l’intensità con la quale è stata vissuta la condizione di missionari e la vivacità che acquistano alcune sfaccettature della vita quando si decide di annunciare Cristo: l’entusiasmo di uscire alla scoperto e di constatare con sorpresa che, contrariamente a quello che pensano molti, il Vangelo attrae profondamente i giovani, la scoperta in tutta la sua grandezza del senso ecclesiale della vita cristiana, la finezza e la bellezza di un amore e di una famiglia vissuta con lo sguardo rivolto a Dio o la scoperta di un’attesa chiamata a servirlo radicalmente consacrandosi al ministero sacerdotale» [Benedetto XVI ai partecipanti alla “Missione Giovani” promossa dalle Diocesi della Provincia ecclesiastica di Madrid, 9 agosto 2007].

Il Papa rilancia del messaggio per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù la necessità e l’urgenza della missione come via educativa per tutti i giovani poiché la fede nell’incontro con la Persona di Gesù Cristo, all’origine della propria testimonianza e che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva, ha bisogno della missione, della spinta che nasce da un cuore generosamente dedito a Dio e dalla testimonianza coraggiosa di Colui che, facendosi presente in vissuti fraterni di comunione ecclesiale autorevolmente guidata, è anche oggi la via umana alla Verità e alla Vita. Via umana di chi, lasciandosi guidare dai propri Pastori, collabora con loro all’appassionante compito, che rafforza la propria fede facendo giungere ai propri coetanei, ai propri amici l’indescrivibile gioia di sentirsi amati da Dio, l’unico amore che non delude e che non si esaurisce. Condizione assolutamente necessaria, oltre all’appartenenza a vissuti fraterni di amicizia, è anche di non cessare mai di coltivare asceticamente in se stessi, nel silenzio del proprio io l’incontro personale con Cristo, di averlo sempre al centro del proprio cuore non solo come Verità e Vita ma come valore assoluto cui tutto subordinare, così che ogni istante della vita divenga missione che lascia trasparire in tutti gli ambiti, privati e pubblici, il Cristo risorto che si vive in se stessi. E “come giovani - ha concluso il Papa -, siete sul punto di decidere il vostro futuro. Fatelo alla,luce di Cristo, chiedetegli “Cosa vuoi da me?” e seguite il sentiero che Egli vi indica con generosità e fiducia, consapevoli del fatto che, come battezzati, tutti, senza distinzione alcuna, siamo chiamati alla santità e a essere membra vivi della Chiesa in qualsiasi nostra condizione di vita. La Vergine Maria, Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa… vi accompagni e vi faccia essere fedeli agli impegni che, docili allo Spirito Santo, avete assunto per la gloria di Dio e il bene dei vostri fratelli”.