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6 - Unità ad ogni costo?

Autore:
Oliosi, Don Gino
Fonte:
CulturaCattolica.it
Ma oggi dove sono i luoghi di ripresa della fede nella Chiesa mondiale, dove risulta visibile questo risveglio all’inizio del terzo millennio, di cui ha parlato la “Novo millennio ineunte” dopo l’Anno santo 2000?

Anzitutto vi è una grande differenza fra emisfero nord del mondo e quello sud. Certamente non è ideale la situazione della Chiesa nel sud – Africa, Sudamerica, Asia.. Vi è tutta una serie di difficoltà e anche gravi problemi, tuttavia si incontra una primitiva gioia di credere e una vivacità della Chiesa, che va crescendo, invece di diluire. In essa si distingue bene l’autentico difensore dell’uomo e la presenza di un’istanza dall’alto, del Signore appunto, il solo che, in qualche modo, può difendere dai poteri e dalla violenza che infuriano nella politica. A questo riguardo, dobbiamo per prima cosa tenere presente l’accennata divisione del pianeta.
Ma anche nella metà occidentale del mondo vi sono risvegli incoraggianti, sia nelle Chiese locali che nei movimenti spirituali. Nelle Chiese locali si riscontra in parte una grande riscoperta dell’Eucaristia, dell’adorazione eucaristica, del Sacramento, soprattutto dell’amore verso la madre Chiesa, verso la lettura delle Sacre Scritture, verso una vita secondo il vangelo, nuove vocazioni religiose e così via. Poi ci sono i movimenti che hanno i loro problemi, ma rappresentano sempre un risveglio, in cui la gioia di credere emerge sotto diverse colorazioni e intanto devono imparare a incontrarsi e completarsi a vicenda. Vi è molto di vivamente positivo nella fede cristiana. La consapevolezza che quanto ci hanno portato i movimenti del ’68, il postmoderno e l’Illuminismo non è sufficiente per vivere la troviamo proprio nella giovane generazione: molti con gioia semplice e sincera, ritornano di nuovo al cuore della fede e della Chiesa vivente.

In un prevedibile futuro cattolici e luterani si troveranno insieme all’altare?
Ratzinger conclude la sua intervista rispondendo a questa domanda: “Umanamente parlando, direi di no.
Un primo motivo è anzitutto la divisione interna delle stesse comunità evangeliche. Pensiamo solo al luteranesimo tedesco, dove si incontrano persone con una fede profonda, di formazione ecclesiale, ma anche un’ala liberale che, in ultima analisi, considera la fede come una scelta individuale e fa quindi scomparire quasi completamente la comunità ecclesiale. Ma anche prescindendo da queste spaccature in ambiente evangelico, sono ancora persistenti delle diversità fondamentali fra le comunità sorte dalla Riforma del sedicesimo secolo e la Chiesa cattolica: Se penso anche solo al foglio ufficiale della chiesa evangelica in Germania, vi trovo due cose che indicano una profonda lacerazione. In un punto viene detto che fondamentalmente ogni cristiano può presiedere l’Eucaristia. Oltre il Battesimo non esiste nella Chiesa evangelica alcun’altra struttura sacramentale. Ciò significa che nell’ufficio episcopale e sacerdotale viene rifiutata la successione derivante dagli Apostoli, che però già nel Vangelo risulta costitutiva per la formazione della Chiesa. In tale contesto viene coinvolta la formazione del canone neotestamentario – i “testi” del nuovo Testamento. Il canone non si è certo formato da solo. Ha dovuto essere riconosciuto. Per questo, però, era necessaria un’autorità legittimata a decidere. Questa autorità potrà essere solo quella apostolica, che era presente nel magistero della successione. Canone, scrittura e successione apostolica, come magistero episcopale, sono inscindibili.
Il secondo punto del foglio, che mi ha meravigliato, è questo: vengono indicate le parti essenziali nella celebrazione della Santa Cena. Ma non vi è traccia dell’Eucaristia, dell’anaphora, o preghiera di consacrazione, che non fu inventata dalla Chiesa ma deriva direttamente dalla preghiera di Gesù – la grande preghiera di benedizione della tradizione giudaica – e, insieme all’offerta del pane e del vino, rappresenta la fondamentale offerta del Signore. Grazie a questa offerta noi preghiamo nella preghiera e con la preghiera di Gesù, che si compie sulla croce, il sacrificio di Cristo è reso attuale e l’Eucaristia è ben più di una semplice cena. Per questo la visione cattolica sulla Chiesa e l’Eucaristia è chiaramente molto lontana da tutto ciò che viene detto nel dépliant dell’EKD.
Dietro poi vi è il problema centrale della “sola scriptura”. Jungle, docente a Tubinga, lo riassume nella formula “lo stesso canone è la successione apostolica”. Ma da dove lo conosciamo? Chi ce lo spiega? Ognuno per conto suo? Oppure gli esperti? Allora la nostra fede poggia solo su ipotesi che non valgono né per la vita né per la morte. Se la Chiesa non ha nessuna voce, se essa non può dire nulla con autorità sulle ultime interrogazioni della fede, allora non esiste nessuna fede comunitaria.
Allora si potrebbe cancellare la parola “Chiesa”, perché una chiesa che non ci garantisce una fede comune non è nessuna chiesa. Pertanto la questione di fondo sulla Chiesa e sulla Scrittura è ancora presente e non ha ricevuto risposta. Tutto ciò non esclude tuttavia che i veri credenti si possano incontrare in un profondo avvicinamento, come io stesso con compiacenza mi sento di riferire”.

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