A beautiful mind
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Deludente filmone del più antiquato dei registi americani, Ron Howard ex amico sfigato di Fonzie. Il punto di partenza è la storia vera di un matematico schizofrenico premiato con il Nobel; l'intento è quello di rifarsi alla Hollywood classica e gloriosa degli anni '40; il risultato è un film debole, con molte inverosimiglianze (a partire dal cast: chi ci crede al trentottenne Russel Crowe neo laureato in matematica?), eccessivamente prolisso e con musiche aberranti. E, francamente, l'ennesimo colpo di scena stile Il Sesto senso, fa sospettare che non ci sia più in giro uno sceneggiatore decente. Crowe gioca a fare il grande attore (scimiottando i vari Hoffman, Williams e De Niro), ma la sua tanto osannata interpretazione (una nomination agli Oscar) non si discosta dalla pura accademia, mentre la vera sorpresa è la Connelly, splendida ventinovenne ed ex ragazzina prodigio di C'era una volta in America. Ennesimo titolo inglese non tradotto in italiano: zelo filologico o risparmio sui manifesti? Risparmio sui manifesti.