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Alla ricerca dell’isola di Nim

Regia:
Mark Levin, Jennifer Flacket
Cast:
Abigail Breslin, Jodie Foster
Una scrittrice di romanzi d’avventura deve salvare una ragazzina sperduta su un’isola e sua fervente ammiratrice.
Voto: 7,0

Favola semplice, lineare e delicata, Alla ricerca dell’isola di Nim è solo l’ultimo di una serie di favole morali della Walden Media, la casa di produzione di ispirazione cristiana che ha già realizzati film riusciti come Le cronache di Narnia, Un ponte per Terabithia (finora il più bello) e il recente The Water Horse – La leggenda degli abissi. Il marchio di fabbrica di questa Casa è ben riconoscibile da un punto di vista formale: un uso importante ma non invasivo degli effetti speciali; la narrazione secondo l’impianto narrativo fiabesco e, non ultimo, un certa cura nella trattazione anche psicologica dei personaggi, per lo più bambini e ragazzini. Da un punto di vista del contenuto salta agli occhi più di tutto l’importanza dei rapporti – famigliari o amicali – come vero cemento del vivere. Così, anche Nim è un film evidentemente targato Walden Media: anche in questo film adatto un po’ per tutti, dai più piccoli agli adulti si riconosce il marchio di fabbrica della Casa americana. Una bambina che vive da sola con il padre (la madre è morta anni prima) su un’isola tanto affascinante quanto sperduta nel Pacifico. Il rapporto col padre biologo è ottimo: e la ragazzina cresce “educata” dalla vita nella natura ma soprattutto dalla curiosità e attenzione paterna. Le manca però qualcosa, che trova nei libri romanzi di avventura di tale Alex Rover, una sorta di Indiana Jones che lei significativamente immagina con i connotati del padre: è il tratto più bello del film e, del resto non potrebbe che essere così. Una bambina legge un libro di avventure e nel frattempo immagina il “film” tratto dal libro. L’eroe non può che essere il padre (interpretato dal bravo Gerard Butler, attore in crescita). A un certo punto l’inevitabile: il padre ha un incidente in mare durante una tempesta. La ragazzina, sola nell’isola ma non senza speranze, riesce a mettersi in contatto proprio con la scrittrice (Jodie Foster) a cui chiede aiuto. Ma la scrittrice è proprio il contrario dei personaggi di cui scrive e l’avventura la conosce solo attraverso la carta stampata. E’ persino agorafobica e da mesi non mette nemmeno il naso fuori dalla porta di casa, tanto è il terrore della realtà. Eppure, nonostante sforzi anche comici e un po’ surreali, trova il coraggio, attraversa il mondo e va prenderla questa bambina curiosa e appassionata che le ha ridato gusto della vita e l’ha rilanciata nel mondo. Mi fido di te, insomma, e mi butto. Anche nel Pacifico.

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