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Anche libero va bene

Regia:
Kim Rossi Stuart
Cast:
Kim Rossi Stuart, Barbora Bobulova
La vita di un padre che, abbandonato dalla moglie, tira a campare assieme ai propri figli.
Voto: 7,0

Esordio col botto di Kim Rossi Stuart, uno degli interpreti più interessanti del recente cinema italiano (Le chiavi di casa; Romanzo criminale). Anche libero va bene continua laddove era terminato proprio il film di Amelio, Le chiavi di casa, per raccontare un’altra storia all’insegna del rapporto travagliato tra padri e figli. Un uomo solo, abbandonato da tutti (la moglie, inaffidabile, è lontana, ma dove sono i parenti, gli amici?) deve tirare su i figli, una femmina e un maschio, entrambi alle medie. Sarà dura, anche perché il lavoro non “gira”. Dramma educativo dai tratti neorealisti, molto spigoloso, forse anche troppo (c’è spazio anche per una bestemmia peraltro censurabile), ma con un finale delicato e commovente. La fatica del vivere e, soprattutto, dell’essere padri solitari passa attraverso due semplici comandamenti. Il primo: restare uniti, restare una famiglia, perché fuori, nel mondo, la vita è ancora più dura. Secondo: cavarsela e lottare contro tutto e tutti. Per vincere. A nuoto, come giocando a pallone. Un film teso, nervoso, isterico. Imperfetto come tutti gli esordi, non sempre condivisibile specie da un punto di vista educativo (perché coinvolgere i figli, e in maniera violenta, nei litigi tra genitori?), ma coraggioso: in tempi in cui - si pensi al Volver di Almodovar - la figura del padre è pressoché bandita dalla scena cinematografica, raccontare la storia di un padre che non solo è presente e non è pedofilo, ma non scappa dalla proprie responsabilità e anzi si fa il mazzo per i propri figli, è un segno di realismo. E di speranza.

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