Crimen perfecto
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Dopo i condomini, il centro commerciale. Lo spagnolo Alex de La Iglesia, a quattro anni dalla divertente black comedy condominale, La Comunidad – Intrigo all'ultimo piano, prosegue con Crimen perfecto una ricognizione sul terreno della comicità surreale se non addirittura macabra. E così, dopo i condomini pazzi che si facevano letteralmente a pezzi per del denaro nascosto in un appartamento, è la volta del responsabile del reparto abbigliamento femminile in un grosso centro commerciale. Un uomo di successo sul lavoro e tra le lenzuola, ma che ha la sfortuna di essere coinvolto in un incidente tragico. E soprattutto, ha la sfortuna di essere visto. Dalla più brutta e antipatica delle commesse. Citando a man bassa Alfred Hitchcok (ripreso sin dal titolo) e Luis Bunuel, De La Iglesia non brilla certo per originalità (anche se è interessante l'unità di luogo nel centro commerciale), ma costruisce un film gradevole, utilizzando più registri (dalla commedia nera al surreale, passando per l'horror, il giallo-rosa e il melodramma), affidandosi a una buona sceneggiatura, sfruttando al meglio le qualità dei due attori protagonisti, e riducendo al minimo il cattivo gusto (a parte gli accenni a Versace). Un film a più generi, con una morale finale, quella della rivincita dei "brutti" in un mondo fatto di apparenza, però, poco efficace e un po' appiccicata. Peccato per qualche volgarità di troppo.
Crimen perfecto
Fortunato in affari e amore, un venditore di successo è incastrato da una brutta donna.- Regia:
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Commedia nerissima diretta con la giusta cattiveria dal quarantenne Alex de La Iglesia. Plot semplice: lui è fascinoso, carismatico. Privo di pecche. Lei è brutta, antipatica, un po' fuori di testa. In mezzo, un cadavere e un ricatto ignobile: sposami o dico tutto alla polizia. Saccheggiando Bunuel, Almodòvar e Hitchcok (quest'ultimo ripreso sin dal titolo), de La Iglesia tesse con abilità un racconto che sa di commedia e di tragedia, eros e thanatos. Un melodramma surreale e grottesco, originale nell'ambientazione (unità di luogo: un enorme centro commerciale) e politicamente scorretto (a parte i soliti, immancabili attacchi alla famiglia).