Debito di sangue
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Ormai Clint Eastwood è una garanzia al cinema: i suoi film, da ormai un decennio se non sono dei capolavori (come Gli spietati e un mondo perfetto), sono solide opere plasmate da un artigiano che ha quasi cinquant’anni di cinema sulle spalle. Mai spettacolarismi e violenze gratuite, ma una narrazione lineare, interpreti perfetti e una sceneggiatura all’altezza. Sono queste le cifre stilistiche di film come Potere assoluto, Fino a prova contraria e quest’ultimo Debito di sangue, un thriller dall’impostazione classica, quasi antiquata. Come il suo personaggio, Terry McCalub, poliziotto dalla faccia di pietra ma dal cuore tenero (in senso proprio), che non sopporta le ingiustizie e rifiuta i cellulari. Un film d’altri tempi, dove tensione e ritmo non mancano e dove Eastwood, come se ce ne fosse bisogno, ci dimostra che al cinema il talento si può anche imparare. 40 anni fa, Clint, era solo un’ombra della grandezza del personaggio di oggi.