Fahrenheit 9/11
- Regia:
- Curatore:
- Cast:
Michael Moore ha messo un po' d'accordo tutti nella sua lotta contro il potere. E' simpatico, il suo documentario è convincente, ha vinto la Palma d'oro a Cannes e probabilmente sarà democratico il nuovo Presidente degli Usa. Ma bisogna essere un po' più smaliziati quando si vanno a vedere dei documentari: innanzitutto perché un documentario è genere cinematografico. E' finzione anche se parla di cose vere. C'è dietro un progetto, una sceneggiatura, un montaggio e spesso una colonna sonora a sottolineare le "scene madri". Insomma, c'è dietro un uomo, con le proprie idee e – perché no – anche con la propria sincerità. Moore è probabilmente in buona fede per gran parte del film. Molte delle cose mostrate nel suo documentario sono anche di-mostrate e fanno alquanto pensare, (i rapporti tra i Bin Laden e i Bush) ma altre cose sono solo mostrate (stralci di interviste a Bush e compagnia), altre censurate (per Moore, gli alleati degli Usa contro l'Iraq sono solo Marocco e Olanda), altre infine usate ad hoc per estorcere lacrime (e voti) più che facili (la lunga sequenza del pianto della madre che ha perso il figlio in Iraq). La verità vi renderà liberi.