Fantasmi da Marte

Ultimo film di John Carpenter (1997-Fuga da New York) e il punto più basso della carriera del regista newyorkese. Una storia pretestuosa, raccontata nel peggiore dei modi (con una ragnatela di flash-back assolutamente inutili ai fini della narrazione), supportata da un cast ignobile (una modella inespressiva e un rapper sovrappeso sono tra i protagonisti), rovinano un’idea che meritava miglior sorte. Non brilla certo per originalità, ma poteva funzionare l’idea degli antichi abitanti di Marte che si risvegliano e scacciano i terrestri invasori del loro pianeta. Tutto è però raffazzonato o campato per aria, con errori e incongruenze nel racconto (non si capisce perché, per esempio, i terrestri d’un tratto prendono a respirare senza i boccagli) e con una superficialità nella messa in scena che sfiora l’imbarazzo (lo scenario è sempre lo stesso, una colonia mineraria); non si danno motivazioni alla vicenda e il finale, come sempre in questi casi, non risolve un bel nulla. Un B-movie fatto nel peggiore dei modi e senza quell’ironia di cui anche i film meno riusciti del regista hanno saputo giovarsi. Orribile.