Frailty
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Perché un film è bello? Certo non perché dice le cose su cui sono d’accordo. O, per lo meno, non solo per questo. Altrimenti, sarebbero capolavori filmacci come We Were Soldiers (dove il protagonista si dichiara cattolico), e sarebbero da buttare tutti i film di Kubrick, agnostico convinto. Vagliate tutto e trattenete ciò che vale. Tutto il film. Secondo la totalità dei suoi fattori. Cioè: forma (regia, genere, recitazione, script, musiche) e contenuto (il messaggio appunto). Altrimenti, il giudizio diventa una riduzione ideologica. Per questo, Frailty è un gran bel film. Non perché mi trovi d’accordo. Un padre di famiglia, vedovo, ha delle visioni in cui un angelo del Signore gli chiede di estirpare il male dal mondo. E lui, obbediente, si improvvisa serial killer ammazzando a destra e manca e coinvolgendo anche i figli. Eppure, Frailty è interessante perché è ben confezionato (tensione, colpi di scena, ritmo da vendere, buon cast), perché presuppone e radicalizza una visione del mondo puritana (chi ha peccato paghi), e perché è raccontato secondo il punto di vista di uno dei figli (pare) pentito. Un bel thriller, girato con pochi soldi ma con buone idee.