Holy smoke
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Duro, a tratti sgradevole, umoral-femminile, Holy Smoke sembra ripercorrere i temi già affrontati in Lezioni di piano (Campion, 1991), eppure, ad un’analisi attenta, si discosta da questo per una certa ironia e leggerezza presenti. Una storia tutta giocata su (apparenti) debolezze femminili di fronte ad un tu maschio certo e sicuro di sè, si trasforma in una storia d’amore estrema, vampiresca, dove le parti si invertono e di fragilità e inconsistenza si carica proprio P. J., il cowboy venuto a salvare la bella di turno. Accusata dai più di aver rinnegato la propria rigorosa poetica, in realtà la Campion fa sempre lo stesso film: corpi uniti in un abbraccio straziante e soffocante insieme, vittime e carnefici al tempo stesso, alla ricerca di un oltre (oltre la carne, le apparenze, il gelido conformismo); una lotta per un Ideale grande (Libertà, Fede, Verità...). Grandissimi interpreti e coraggiosa la Winslet (che va in giro nuda per mezzo film).