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Il ritorno

Regia:
A. Zvyagintsev
Cast:
V. Garin, I. Dobronravov
In un piccolo villaggio russo, la vita tranquilla di due giovani fratelli, è sconvolta dal ritorno improvviso del padre.
Voto: 7,0



Un gruppo di ragazzini ed un trampolino troppo alto da cui lanciarsi per una sciocca prova di coraggio. Tutti si buttano, tranne il più piccolo, che ha paura ed aspetta nella pioggia una madre che sembra non arrivare più. E’ nel prologo emozionante, che Il ritorno svela tutto il proprio cuore: l’attesa e la vertigine. La vita di due fratelli è sconvolta dall’arrivo improvviso del padre, che non vedono da anni ma che attendono da sempre. Ma il Padre arriva, si addormenta come il Cristo del Mantegna e li porta ai confini del mondo, alla ricerca di un tesoro nascosto. Durante il viaggio, i ragazzi scopriranno le tante, troppe ingiustizie del mondo (fino alla più crudele di tutte), ma anche l’esperienza di un amore che fa compagnia. E’ carico di suggestioni religiose il vincitore (meritatissimo) dell’ultima Mostra di Venezia: l’acqua, tanto cara al grande Tarkovskij (verso cui il film è decisamente debitore), ma anche la vertigine delle esperienze più incandescenti dell’uomo: l’amore e la morte. Un film d’altri tempi, autenticamente religioso, dove tutto è segno e nulla è lasciato al caso.

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