Il sarto di Panama
- Regia:
- Curatore:
- Cast:
Ne avete piene le scatole dei sequel stantii dei film di 007? Non sopportate, come me, la faccia da Big Jim sempreverde di Pierce Brosnan? Se la risposta è sì, questo è il film che fa per voi. Boorman, regista barocco con punte di genio (suoi l’ossimorico Un tranquillo week-end di paura e il debordante Excalibur) gioca a distruggere uno dei generi più codificati degli ultimi anni, lo spy-movie. Il personaggio interpretato da Brosnan è un anti-007: è uno zoticone, volgare e sboccato, tratta male le donne, sarebbe capace di fregare pure sua madre. È un figlio di buona donna, senza un’ombra di fascino e con tanta voglia di denaro e di femmine. Allo stesso modo, mentre gli spy-movie tradizionali erano carichi di tensione, Il sarto di Panama è statico per una buona ora per poi far precipitare gli eventi negli ultimi minuti. E per che cosa? Per niente, per un semplice gioco tortuoso fatto di sarti, sogni e belle donne. E quando tutto sembra colare a picco, ecco l’intervento di una donna, che risolve con una zampata i problemi creati dagli uomini. E tutto finisce bene. Anzi. In una frittella.