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L’anima gemella

Regia:
S. Rubini
Cast:
V. Cervi, V. Placido
Una giovane donna, ricchissima e crudele, scippata dello sposo il giorno stesso delle nozze, decide di ricorrere ad una fattucchiere per cambiare identità e riavere il bel giovanotto.
Voto: 5,0



Sesta regia per Sergio Rubini, autore altalenante dallo stile personale (sono suoi i buoni La stazione, Il viaggio della sposa ma anche i meno riusciti La bionda e Prestazione straordinaria), alle prese con una commedia dai toni grotteschi, ambientata nel Sud Italia. Scambi di persona, riconoscimenti, amore contrastato, coro: Rubini pare ricordarsi della commedia plautina (il modello dovrebbe essere I Menaechmi) e cerca di alternare tono leggero e disimpegnato con la più cupa tragedia di Shakespeare, ma i risultati sono scarsi. Colpa di un intreccio esile e di una sceneggiatura non sempre fluida, ma più ancora dei ben noti problemi finanziari che afflissero questo e gli ultimi film prodotti da Vittorio Cecchi Gori (a questo proposito si veda il frettoloso ed inconcludente finale). Un film non riuscito, che vorrebbe anche mettere alla berlina costumi e superstizioni del Meridione che ben conosce il regista, ma che, complice anche una eccessiva caricatura di tutti i personaggi in gioco (non ultimo il personaggio del barbiere che Rubini riserva a stesso), risulta stucchevole e a tratti persino irritante. Cast volenteroso ma sempre sopra le righe.

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