L'infedele
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Poderoso film di Liv Ulmann, dapprima, musa ispiratrice, poi allieva prediletta del grande Ingmar Bergman, che gira con garbo e decisione una storia d’amore e di tradimento. Senza mai scendere nella volgarità e nel banale, L’infedele, è un chiaro esempio di un cinema nordico, che sempre meno spesso approda ai nostri schermi: secco, forte, serio. La storia del tradimento di una donna, raccontata in flash-back dalla protagonista ad un vecchio regista, diventa il punto di partenza per una discesa negli abissi del cuore dell’uomo, e per tentare un giudizio. Forse un po’ troppo lungo (150’) – il che, con i ritmi nordici, vuol dire almeno il doppio - L’infedele è un film faticoso e duro, ma indubbiamente un’opera intelligente e acuta che non si nasconde di fronte alle debolezze quotidiane dell’uomo.