La Pantera Rosa

Si temeva molto l'uscita di questo aggiornamento de La pantera rosa, perché di remake in senso stretto non si può parlare (semmai un centone, un collage di diverse gag dei film classici più una sequenza "nuova" girata a New York). E il film di Shawn Levy è meglio di quel che si pensasse. Nulla ha che vedere con gli originali de La pantera rosa targati Blake Edwards e Peter Sellers, inarrivabile il primo per cattiveria e per capacità di mettere alla berlina i vizi dei tempi, il secondo per vis comica, ma Steve Martin gioca bene le sue carte e regala diversi momenti divertenti. E' lui, come era Sellers, il vero centro di un film che trova la sua unica ragione d'essere nel divertimento puro e disinteressato. Comicità slapstick, quella della buccia di banana ma anche controsensi e giochi di parole (che il doppiaggio per forza di cose non riesce a restituire appieno) non mancano e fanno trascorrere serenamente un'ora e mezza. Merito anche di Jean Reno e Kevin Kline, due buone spalle (e Reno è impagabile almeno in una sequenza, quella del ballo con Martin nel finale) che accompagnano l'estro comico di Martin capace di essere controfigura del mitico ispettore Clouseau senza ricorrere a troppe volgarità.