Momo-Alla conquista del tempo
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Era uno dei film migliori usciti sotto Natale, ma pochi l’hanno visto, intruppati dal battage ipnotico dei potenti e da media servili che sembravano aver imparato il solo nome di un maghetto. Eppure, Momo vale. Eccome. E non solo perché Enzo D’Alò di animazione ci capisce (sono suoi anche La freccia azzurra e il bellissimo La gabbianella e il gatto). Nemmeno perché il film prende le mosse dall’omonimo romanzo di Ende (quello de La storia infinita, tanto per intenderci), rispettato quasi totalmente. Ma vale soprattutto perché è uno di quei pochissimi casi in cui il cinema fa parlare i bambini. Appartiene a loro la percezione solare del mondo, il linguaggio per immagini, le coloratissime fantasie giocose. E’ per loro questo film sorprendente, in grado di affascinare anche i grandi con un linguaggio semplice ma carico di segni e di sostanza: il valore del tempo, la libertà della persona, le insidie di un Potere fatto di ragione, l’importanza del Destino. E’ questa la vera magia.