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Star Wars - La vendetta dei Sith

Regia:
G. Lucas
Cast:
E. McGregor, N. Portman
Le vicende che portano Anakin Skywalker ad abbracciare il Lato Oscuro della Forza.
Voto: 6,0

Decisamente più riuscito e più avvincente degli episodi direttamente precedenti, La minaccia fantasma e L'attacco dei cloni, La vendetta dei Sith è forse il modo migliore per terminare una delle saghe cinematografiche più innovative degli ultimi trent'anni. Rispetto ai capitoli I e II, La vendetta dei Sith presenta una maggiore compattezza nell'impianto narrativo e un'alternarsi continuo di colpi di scena che, associati a effetti speciali sempre più coinvolgenti (si veda il notevole incipit), finiscono per non stancare lo spettatore. Non tutto è oro quello che luccica: rimangono inarrivabili gli episodi originali ma la differenza rispetto al materialista La minaccia fantasma è che sono gli effetti ad essere al servizio della storia e non viceversa. E così, ci si appassiona alle vicende di Anakin e dell'Imperatore (sulla cui vera identità – a dire il vero – c'era poco da scoprire), per una volta personaggi tridimensionali, approfonditi in maniera coerente da un punto di vista psicologico. E dando profondità alla propria storia, Lucas convince anche se non inventa nulla di originale: la tragedia del destino e delle scelta, l'agnizione drammatica, la predestinazione e la Forza, non più vista laicamente come accumulo di particelle, ma come vera forza propulsiva di Bene erano già patrimonio non di una saga cinematografica, ma di una lunga tradizione che parte dalla classicità. Va anche detto che un tempo le cose erano ben diverse: e non tanto per la mancanza del carisma di Han Solo, ma perché i nemici sono cambiati: in Guerre stellari e seguenti le forze del Bene in lotta per un ideale di Libertà e Democrazia combattevano L'impero galattico, attorno a cui si condensavano i due imperi nefasti del Novecento, Nazismo e Comunismo. Un Impero che in piena guerra fredda aveva come obiettivo la costruzione della Morte Nera, una sorta di gigantesca bomba atomica. Ora il nemico non è più la guerra fredda, o l'impero del terrore rosso. E' George Bush, che come l'Imperatore convince il Senato a continuare una guerra ingiusta per portare quella che lui chiama Democrazia, ma in realtà è soltanto terrore, morte e sangue. E i soliti interessi personali. Star Wars come Le Crociate filomusulmane di Scott: i tempi sono veramente cambiati.

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