The Orphanage

Ennesimo horror proveniente dalla Spagna, ennesimo horror senza idee. L’idea è ormai quella solita di una casa infestata da fantasmi bambini. La novità – più che altro un plagio da The Ring, a sua volta remake di un horror giapponese – è che i fantasmi sono delle vittime a loro volta di un episodio di sangue ormai nascosto nei meandri di un tortuoso passato. Che noia. La confezione è rilegata e non sciatta (produce Guillermo del Toro), ma l’impressione è che ormai da qualche anno sceneggiatori e registi horror stiano raschiando veramente il fondo del barile. Il tocco di Del Toro – ma chissà se avrà avuto voce in capitolo – è l’atmosfera fiabesca che avvolge la vicenda, con tanto di caccia al tesoro ma il film ci pare carente sia sul piano delle idee sia dal punto di vista di una regia che si limita a illustrare impersonalmente una storia risaputa. Colpo bassissimo: usare come mostri ragazzini affetti da handicap. La sequenza, di grande effetto sicuramente, della festa d’inaugurazione con tanti piccolo mostri sullo sfondo (ritardati, Down o semplicemente brutti) è una sequenza offensiva e disturbante. Altro che New Wave horror spagnola, questo è puro cattivo gusto: i veri mostri, per una volta tanto, stanno dietro la macchina da presa.