The Others
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Ci sono due validi motivi per andare a vedere The Others: il primo, è che il film è un thriller gustoso diretto con intelligenza e con un certo senso del ritmo dal giovane Aménabar; il secondo è che c’è la Kidman. Nicole è l’unica star vivente del firmamento hollywoodiano da tempo carico solo di comete. Nicole è bella, alta, rossa e – cosa rara in un mondo dove la bellezza si mostra sempre più artefatta – sa parlare, recitare e sa anche usare la testa. Non si svende al miglior offerente ma centellina la sua presenza illuminando film medi (Ore 10: calma piatta) o decorando capolavori (Ritratto di signora, Eyes Wide Shut). Nicole è in grado di reggere un film da sola e di convogliare con la sua presenza una grossa fetta di pubblico. Nicole sa essere fascinosa senza bisogno di inquadrature ginecologiche. Per intenderci: Nicole non è una Paltrow, Theron, Lopez, Jolie, Cruz, Roberts qualsiasi, signore di gomma a tempo determinato. La regina è per sempre, le sguattere cambiano. E lei è, senz’altro, l’unica regina. Il suo unico errore? Aver scelto un marito con il complesso d’inferiorità. E non solo in senso artistico.