Tornando a casa

Povero e brutto. Il film di Marra non convince perché ad una povertà (sin troppo esibita) nello stile, corrisponde una stitichezza contenutistica. Non basta avere (o mostrare) il coraggio di girare un film in piena economia con attori realmente pescatori, per realizzare un film neorealista. Marra vorrebbe ispirarsi ai vari Visconti e Rossellini, ma le buone intenzioni rimangono tali, mentre la vicenda sembra più tenere dietro alle fin troppo viste storie minimaliste del cinema italiano recente. Ritmi sonnolenti e attori solo sulla carta. Il classico film italiano da cui non si tira fuori niente, tranne per la puzza di pesce. Vincitore a Venezia nella sua sezione, la Settimana Internazionale della Critica, ma non fidatevi: c’è lo zampino di Moretti. Che lo distribuisce.